La mia strada cambiò allora.
In quei ventuno mesi di "obiezione di coscienza", così si chiamava il servizio civile. C'era l'idea che l'impegno solidale e quello per la costruzione di una società nonviolenta e senza armi dovessero andare insieme.
Fu un'esperienza esaltante, integrale, folle. Le mattine alla Caritas, a raccogliere la sofferenza degli ultimi, delle pietre di scarto, degli espulsi. Tanta richiesta di lavoro, mille sfratti e un oceano di indescrivibile disagio sociale.
I pomeriggi passati nel Centro Storico a contenderci i bambini del doposcuola con i boss del quartiere. Quindi, l'azione con le donne di Molfetta Vecchia, epicentro della violenza sociale, che accompagnavamo in una visionaria scuola serale, stile don Milani. E il lavoro per ricucire il legame di comunità in una delle periferie sociali che la città aveva discriminato persino dal suo sguardo.
E poi le notti a raccogliere barboni per strada, ubriachi sotto le barche, sbandati nei casolari, frattaglie di umanità alla deriva. E ancora la vita di comunità con Francesco prima, poi Antonio, quindi tutti gli altri obiettori di coscienza, alla Casa per la Pace, le iniziative di promozione della cultura della pace, la Route Internazionale di Pax Christi, Alex Zanotelli e Alex Langer e tanti altri amici ancora, i digiuni e le verifiche spericolate del venerdì sera, la stufa a legna, la puzza di fumo e le gavette della pietà che arrivavano da casa nel momento più disperato, il freddo penetrante e gli strati di coperte di lana sotto cui ci infilavamo finalmente la sera, stanchi ma appagati di senso.
Ecco la mia vita non sarebbe stata la stessa senza quell'esperienza in cui ho compreso che il bilancio vero, quello decisivo, non si fa su quello che hai ma su quello che dai.
È uscito il nuovo bando del servizio civile, nell'ambito del Piano Garanzia Giovani. Potranno accedervi 554 giovani pugliesi. Fatelo ragazzi.
Datevi un momento per guardare le cose della vita con l'occhio dell'altro, degli altri. Vi arricchisce. E vi cambia la prospettiva delle cose.
Dopo non siete più gli stessi.
Guglielmo Minervini
Assessore regionale alle Politiche Giovanili