DA MERCOLEDì 19 NOVEMBRE A GIOVEDì 11 DICEMBRE. ore21.
Finalmente torniamo all’ovile! In queste settimane che seguiranno cercheremo di vagliare lo stato di salute del cinema nostrano dell’ultimo periodo. Tante le sorprese! È su queste che ci concentreremo.
I livelli del cinema migliore della nostra storia sono ormai andati persi definitivamente, perché forse a cambiare in primis è stata la società stessa, da sempre causa ed effetto delle espressioni artistiche più autentiche.
Però dobbiamo ammettere che si esplora il lato underground del nostro cinema, si riesce a trovare molte perle nascoste, che vengono apprezzate anche a livelli internazionali. I film che abbiamo scelto per la nostra rassegna sono invece un po’ a metà strada, non disdegnano cioè di strizzare l’occhio al pubblico (avendo in sé elementi più pop), ma allo stesso tempo si concentrano a seguire caparbiamente la loro propria strada, fottendosene della risposta al botteghino.
Il primo in lista è SMETTO QUANDO VOGLIO, primo film rivelazione. Qui dentro si ride parecchio! Situazioni al limite del grottesco, e incasinamenti vari fanno da corollario alla tristezza sotterranea che permea la pellicola. I cervelli del nostro Paese che prendono vie non convenzionali per realizzarsi, e tu spettatore che fai? Appoggi la loro strategia, la inciti, la comprendi. Ecco, in questo, il film si può dire pienamente riuscito! Complimenti!
Il secondo che vedremo è LA MAFIA UCCIDE SOLO D’ESTATE, di Pif. Altro film osannato da una certa critica per il suo carattere fortemente didattico e all’apparenza leggero nel trattare un tema delicato putrido come la mafia. Il punto di vista di un bambino spazia nei vari livelli che costituiscono l’universo mafioso, da quelli più prettamente grotteschi a quelli più tragici. Anche qui dentro si ride parecchio, ed anche qui la risata viene presto smorzata dallo schifo di certe situazioni amministrative forse ancora insolute. Però bel film!
Il terzo a seguire è MIELE, di Valeria Golino. (PS: il film sostituisce “song e’ napule” presente sulla brochure ufficiale). Osannato all’estero, in Italia è passato in sordina nei pochi cinema disposti a proiettarlo. Un film duro, importante quanto la migliore inchiesta giornalistica su un tema scottante, quale quello del suicidio assistito. Un film che decide di non prendere nessuna posizione. Un pugno allo stomaco che al cinema italiano mancava da tempo.
L’ultimo film che andremo a vedere è SPAGHETTI STORY, film piccolo piccolo di un esordiente romano. Girato con poche migliaia di euro in pochi giorni, il film si fa valere per lo sguardo genuino sulla nostra precarietà giovanile. Un film delizioso, che si fa amare per la passione e la verità che in esso scaturisce.
Bisogna coltivare e far conoscere soprattutto l’opera degli esordienti con le giuste credenziali, prima che quella di chi è già affermato e gode solo degli incassi.
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