La fase 2 - Conoscenza /Lancio Del Progetto “ Batik Ghetto Out- cucire i diritti”, rivolta peculiarmente “all'esterno”, ha avviato un processo solidaristico più ampio e interattivo; abbiamo valorizzato l’iniziativa attraverso la creazione di materiale , borse, tovaglie, vestiti, pubblicizzandola anche sui social network, facendo conoscere i laboratori di batik e sartoria Sankara a scuole , famiglie, ragazzi del piano di zona dell’alto Tavoliere, abbiamo, quindi, strutturato una stabile collaborazione con la rete territoriale, coinvolgendo gli stessi amici africani nei percorsi di diritti di cittadinanza, di lotta allo sfruttamento, rafforzando la cultura della legalità. Questo lavoro ha prodotto,incrociando la fase 3-Operativa,nella fattispecie della formazione in service,della formazione di formatori,con la metodologia della peer Education,ordinativi per la realizzazione di ben 570 borse, oltre a tendine, tovaglie,accessori …
Così siamo entrati nella Fase 3 – OPERATIVA
Il laboratorio di formazione in service sta pertanto rappresentando un investimento concreto, ci sta garantendo la possibilità di raggiungere standard qualitativamente elevati, si configura come prassi di confronto, d’intervento e di sviluppo di competenze, pertanto la rete territoriale, associazioni, giovani, famiglie, Assessori regionali e comunali, viene continuamente coinvolta, con la finalità di “Uscire dai ghetti e ricucire i diritti”.
Il punto di forza del progetto è costituito dalla metodologia della peer education e del potenziamento delle life skills, attraverso le tradizioni culturali diverse, che rimanda a dimensioni quali l’attivare, accompagnare, costruire insieme processi di reciproco movimento e riconoscimento, permettendo di:
- Sviluppare la conoscenza e la valorizzazione di culture diverse attraverso la conoscenza della loro arte
- potenziare i percorsi di inclusione e di cittadinanza attiva, nonché la lotta al caporalato, allo sfruttamento
- Sviluppare il senso artistico e creativo
- Sviluppare il senso del riciclo attraverso il recupero di materiali poveri e il loro abbellimento e riutilizzo attraverso la tecnica batik.
Sono stati ultimati gli acquisti, materiali necessari per lo svolgimento delle attività come: il tessuto, la cera, i tavoli, i colori, le sedie, i fornellini, i pennelli, i guanti e altri oggetti necessari per lo svolgimento del disegno.
Si è proceduto così all’attivazione,come da progetto,tramite corsi e con modalità teorico-pratiche interattive,del laboratorio sartoria wax (abbigliamento e articoli di arredo per la casa in tessuto),del laboratorio Batìk,realizzazione di focus Group e incontri con cittadinanza attiva,sindacati,”Libera-Associazioni,nomi e numeri contro le mafie”,la “Carovana dei cittadini attivi” e con eventi,ovvero con autoproduzioni audio-video,proiezioni, mostre fotografiche su “Ghetto” e fasi di lavorazione del Batìk e vendita dei prodotti realizzati in laboratorio, degustazioni di piatti africani,in fase di ulteriore attuazione. Di seguito alcune immagini,rinviando ad altri prodotti audio-video,realizzati anche insieme ad altre emittenti e mass media,di livello locale,nazionale e internazionale.che hanno inteso venire a trovarci per approfondire questa esperienza di “lotta e impresa sociale-artistica”.