La seconda fase progettuale, quella centrale rispetto ai dodici mesi previsti, hanno visto impegnate le tre cooperanti di Stipa delle fate nel tessere ulteriormente una rete diffusa, territoriale e non, per rendere maggiormente sostenibile l’idea di ‘Dare una famiglia ad una famiglia’ nel territorio dell’Ambito n.5 Martina franca-Crispiano, nel contesto più generale della provincia di Taranto e della Valle d’Itria.
Andando in ordine sparso, si sono susseguiti incontri di rete e non solo con i soggetti partner progettuali, ma anche partecipato ai tavoli di concertazione per il nuovo Piano sociale di zona che vedrà – primo nel territorio pugliese – l’innovativo ‘affiancamento familiare’ protagonista delle politiche sociali a favore delle famiglie.
L’ascolto ed il confronto
È continuata una fase lunga di ascolto e confronto con esperienze recenti e mature che possono intrecciarsi con la nostra proposta pratica di creare abbinamenti tra famiglie accoglienti e quelle che versano nel disagio non conclamato, ossia le famiglie vulnerabili di Crispiano e non solo, quelle che ragionevolmente potrebbero rischiare di finire nel girone infernale della fragilità nell’arco di un medio periodo (un anno o poco più) se non adeguatamente sostenute, seguite, consigliate, messe in rete.
Questa fase di ascolto ha riguardato esperti provenienti dal mondo del Consorzio di consorzi di cooperative sociali CGM di Brescia (in particolare Valerio Luterotti, attualmente nuovo presidente di Federsanità Lombardia e colonna storica del coooperativismo di Federsolidarietà), gli esperti del Comune di Ferrara-Centro per le famiglie, dal quale abbiamo emulato questa buona prassi.
Abbiamo coltivato il nostro rapporto con la Fondazione Paideia di Torino nel quale storicamente nasce l’idea dell’affiancamento un decennio orsono. L’ipotesi allo studio è quello di sottoscrivere un atto di intesa e di collaborazione: se raggiungessimo tale risultato entro il termine progettuale di Principi attivi sarebbe per noi un traguardo importante, perché varrebbe a sancire – primi nel Sud Italia – la discesa nel Mezzogiorno di questa piccola ma solida fondazione piemontese, molto vicina alle tematiche dell’infanzia, delle famiglie e delle disabilità.
L’ascolto ed il confronto attivo si è fatto ulteriormente progetto e finalità anche grazie all’avvio del mentoring (sempre nell’ambito delle politiche del Programma regionale Bollenti spiriti) grazie alla preziosa collaborazione di Piero D’Argento di Conversano, consulente della Regione Puglia per le tematiche del welfare generativo e delle politiche socio-sanitarie.
Le famiglie sono come melograni…
L’idea dell’affiancamento piace molto sulla carta: obiettivamente riscontriamo invece difficoltà nel reperire famiglie volontarie. I motivi sono all’ottavo mese più chiari: i nuclei più sensibili, più attenti e pronti a recepire la nostra proposta sono già impegnati fortemente nel sociale nei propri contesti soliti (dalle parrocchie alle altre organizzazioni di terzo settore locale). Ciò non ci scoraggia, perché sappiamo che la perdurante crisi socio-economica necessita di risposte pratiche fatte di scambio, di dono, di solidarietà attiva, di orizzontalità tra simili. Abbiamo insistito dunque nel nostro peregrinare tra realtà del volontariato per parlarne, offrire le competenze acquisite, moltiplicare gli sforzi organizzando piccoli eventi spesso informali per parlarne, innescare il passaparola, dimostrare efficacemente che spesso l’affiancamento tra famiglie di fatto avviene già in maniera non formalizzata (intrafamiliare, tra le famiglie di compagni di classe, tra vicini di casa e di strada, ecc.) e qui si tratterebbe unicamente di monitorare tale processo, renderlo consapevole.
Le prospettive progettuali
Resta fermo il nostro obiettivo di portare a casa il risultato di almeno tre abbinamenti tra famiglie entro il termine progettuale previsto ad inizio autunno 2014. La prospettiva non è delle più rosee allo stato dell’arte. Non ci fasciamo la testa, perché essere penetrati in così poco tempo in almeno tre ambiti socio-sanitari differenti (oltre al nostro di riferimento, ossia il Distretto n.5) anche in quello di Taranto-Paolo VI (Distretto n.4) grazie alla nostra partnership all’insieme di gruppi della ‘Rete Gens’ vincitrice del Programma regionale ‘Puglia capitale sociale’ attualmente in fase di start up (la conferenza stampa di inizio attività è prevista per giovedì 29 Maggio 2014 in Camera di Commercio a Taranto) ed in quello n.2 di Massafra-Castellaneta e soprattutto comprendente il nostro comune più prossimo che è Statte: qui in particolare abbiamo sperimentato tra dicembre e febbraio il coinvolgimento di una rete molto forte di partner pubblico-privati (dal Consorzio solidale di coop. sociali a Confcooperative Taranto, da tutte le scuole pubbliche di Statte a parrocchie e Amministrazione comunale) su una progettualità collegata ad un bando della Fondazione Con il Sud dedicato all’Educazione dei giovani. Questo intenso lavorio di rete ci ha permesso di parlare di affiancamento familiare, di fare attecchire anche lì la pianticella della tematica a noi cara, di rilanciarlo ulteriormente attendendo l’esito di questa forte progettualità entro luglio 2014.
Aver introdotto le pratiche dell’affiancamento familiare garantisce alla nostra équipe e complessivamente al progetto ‘Dare una famiglia’ un respiro lungo anche oltre i dodici mesi progettuali di Principi attivi. Stiamo attrezzandoci per i prossimi raccolti di melograni…