Nel corso di questi primi quattro mesi di attività il gruppo si è impegnato a porre le basi per realizzare da un punto di vista logistico e organizzativo, una struttura adatta ad attivare l’apprendimento di competenze funzionali alla vita autonoma, anche per reciprocare nel contesto familiare e sociale.
Pertanto si è proceduto con la prima fase indicata nella proposta progettuale come promozione e pubblicizzazione dell’iniziativa, mediante i seguenti step:
- Incontri informativi e di sensibilizzazione con le diverse scuole d’istruzione superiore, insegnanti di sostegno, assessori comunali e provinciali, dirigenti e operatori del settore della ASL di Taranto, centri parrocchiali, le associazioni e le cooperative del territorio che operano nel campo della disabilità, il Centro Servizi per il Volontariato e tutti coloro che a vario titolo possono contribuire alla diffusione e alla crescita del nostro progetto
- Divulgazione del progetto attraverso riviste specialistiche nel settore della disabilità
- Pubblicizzazione dell’iniziativa attraverso social network riducendo così l’utilizzo di materiale cartaceo
- Creazione del sito web di comunità provvedendo al contempo a pubblicare sui siti degli enti partner informazioni circa il nostro progetto
- Guida al “Passa parola”, operato dalle famiglie di nostra conoscenza che vivono la disabilità del proprio figlio.
Tale attività di pubblicizzazione ci ha permesso di arrivare all’inaugurazione della struttura (nella giornata del 29 Marzo) con la piena conoscenza del progetto nei suoi dettagli da parte di tutti coloro che parteciperanno alla giornata.
Al contempo abbiamo dedicato questi mesi a reclutare l’utenza, a partire da una richiesta spontanea giunta da molte famiglie durante gli incontri di informazione e dalle segnalazioni provenienti dalle insegnanti di sostegno. Attualmente sono stati iscritti al progetto i primi 12 utenti che hanno già iniziato a fruire del servizio (gruppo sperimentale) e 10 che per scelta familiare hanno preferito ritardare tale inserimento (gruppo di controllo).
Pertanto per i primi utenti si è già è provveduto ad avviare la fase III relativa all’incontro e all’assessment attraverso i seguenti step:
- un primo colloquio con la persona con disabilità e la sua famiglia, per una più accurata conoscenza del caso e dell’analisi della domanda, individuando le aspettative del richiedente e rispondervi in maniera adeguata
- incontri di restituzione alla famiglia e inizio dell’Assessment, con strumenti standardizzati (SCAVA) e osservazioni nei vari contesti di vita della persona.
Dopo la fase di valutazione si è passati alla definizione del progetto di vita (fase IV) concordato con l’utente e la famiglia e punto di partenza per il lavoro psico - educativo da realizzare. In tale documento sono stati riportati gli obiettivi che potranno essere perseguiti con la persona con disabilità, tenuto conto delle sue potenzialità e delle sue limitazioni. Con gli utenti attualmente iscritti al progetto è stata avviata anche la fase V di intervento con sessioni di apprendimento strutturato in un setting che, pur essendo pianificato, simula in modo assai verosimile le condizioni ambientali di una abitazione e di una città. Lo scopo è quello di far entrare in contatto la persona, spesso per la prima volta nella sua esistenza, con un ambiente che gli richiede di azionare un elettrodomestico, di fare la spesa in un market, di attraversare la strada, di stirare la biancheria o semplicemente preparare una pietanza, vale a dire un ambiente che simula le richieste alle quali normalmente una persona che vive nella nostra società deve rispondere. Pertanto si sta lavorando sui seguenti punti:
- Programmazione del curricolo: attraverso la definizione di un algoritmo e della sua rappresentazione grafica tramite un flow chart l’ abilità viene suddivisa nelle sue componenti più semplici in modo che l’ operatore abbia chiaro quale sequenza di azioni debba essere insegnata alla persona, possa scegliere quali strategie utilizzare per conseguire il suo obiettivo ed elabori la scala di valutazione che permette di monitorare il processo di apprendimento;
- Apprendimento strutturato di abilità: l’ operatore esegue ciascuna sessione di apprendimento e, per ciascuna di esse ha chiaro qual è l’ obiettivo da perseguire; crea un setting di apprendimento controllato; registra le risposte ottenute dalla persona, le elabora e le visualizza graficamente in modo da ottenere sufficienti informazioni per decidere come proseguire nella somministrazione del curricolo e per fornire all’utente un feedback sull’ andamento del proprio percorso (fase V Monitoraggio). Il lavoro così strutturato viene concluso nel momento in cui la persona mostra, per un numero consecutivo e predeterminato di sessioni, di aver raggiunto il criterio prefissato.
A breve pubblicheremo i dettagli dell'inaugurazione!