Laboratori urbani Ciberlab
Cellamare, Capurso, Valenzano - dal 3 al 28 febbraio 2014
Ingresso libero
Prima sortita fuori sede per la mostra fotografica “I Luoghi della Legalità”, nata all’interno della prima edizione dell'omonimo festival organizzato dal MOMArt e da Libera Puglia.
Sono i Ciberlab, difatti, i primi a ospitare la mostra itinerante, concepita per transitare presso tutti i laboratori urbani e i presidi Libera presenti sul territorio regionale pugliese che ne facciano richiesta. Clicca QUI per consultare date e orari di apertura della mostra.
Un'occasione per i Ciberlab per rinsaldare un circuito di relazioni con soggetti che operano localmente nel tentativo di produrre impatti positivi, in termini di sensibilizzazione e di aggregazione, sulle comunità cittadine di riferimento e sulle realtà associative che le animano. "I luoghi della legalità" rilancia il valore dello strumento e dell'arte fotografica come tramite per giungere con schiettezza alla conoscenza e al riconoscimento dell'ambiente circostante in cui siamo immersi.
Perché "I luoghi della legalità"?
La mostra stimola una riflessione personale sugli aspetti di legalità percepiti nel vissuto e nei luoghi del quotidiano. I luoghi fisici e i luoghi delle relazioni, in cui si sviluppano rapporti e nascono concetti.
La mostra comprende i 22 scatti più votati nel contest indetto dal MOMArt nei mesi precedenti il festival (da giugno a settembre 2013), al quale hanno partecipato fotografi professionisti e amatori di tutta Italia.
La giuria selezionatrice, composta dal presidente Mario Spada e dai pugliesi Michele Cera e Cosmo Laera, ha individuato gli scatti più rispondenti al tema del contest, dando anche un giudizio di merito sulla tecnica.
Ne è venuto fuori un insieme di scatti che rappresentano un occhio “terzo” sulla percezione del lavoro sulla legalità: alcuni rappresentano “buone pratiche” di accoglienza, recupero sociale e cittadinanza attiva, altri si soffermano su casi evidenti di negazione della legalità – soprattutto il tema ambientale ha sollecitato in diversi casi la sensibilità degli artisti – e altri ancora raccontano storie simbolo di vittime di delitti di mafia.