Il progetto ha preso il via con la firma della convenzione e durante il primo mese il gruppo base si è attivato sulla costituzione dell'associazione e sull'individuazione di un nome e di un logo che la rappresentasse; si è concordato per “Ghetto out – La voce dei migranti”, a voler definire con forza l'obiettivo che muove il progetto. Batik”, “un cantiere aperto” per favorire l’integrazione sociale e l’inclusione sociale, aumentare la consapevolezza dei diritti di cittadinanza, aumentare la conoscenza della cultura Africana attraverso l’artigianato, aumentare competenze tecniche artigianali, rafforzare la cultura della legalità.
Dal secondo al terzo mese, il gruppo “Ghetto out – La voce dei migranti”, ha individuato le due risorse esterne, che condividessero gli obiettivi, ha attivato un percorso di motivazione, valorizzando la dimensione individuale di ognuno e creando quel clima emotivo di gruppo capace di influire sui comportamenti organizzativi, in maniera efficace. Ha formalizzato il rapporto professionale con un contratto di collaborazione.
L'attenzione maggiore è stata posta alla Rete Territoriale nella consapevolezza che la stessa fosse la risorsa base per l'incontro, la conoscenza, la relazione, la condivisione dei percorsi di legalità e di riscatto sociale, utilizzando il progetto Batik e la Sartoria Sankara, come anelli di congiunzione.
Abbiamo incontrato e rafforzato la collaborazione a carattere permanente, con focus Group, seminari interni, partecipazione collegiale a diverse iniziative territoriali e a livello anche regionale e nazionale, con la Coop. Soc. onlus “l’albero del pane”, Art Village ASL FG, l'Ass. Caritas Incontro di san Severo, il Centro Baobab di Foggia, Casa Irene di San Severo, la Cgil Flai di Foggia, l’Associazione Cittadinanza attiva a San Severo e a Cerignola, animato spazi c/o la Fiera Del Levante di Bari, le parrocchie di Santa Croce, San Bernardino di San Severo, che hanno condiviso lo spirito del progetto sostenendo di volere lottare con noi per “Uscire dai ghetti e ricucire i diritti”.
E' importante sottolineare che la proposta del progetto batik e della sartoria Sankara, presentata dallo sportello mobile, c/o il Ghetto sotto Rignano, come strumenti per ricucire i diritti, ha entusiasmato e promosso partecipazione condivisione.
Attualmente siamo alla fase formativa, abbiamo ricevuto diverse richieste, in chiave multietnica, di adesione al corso di Batik e della Sartoria Sankara; a fine mese inizierà il corso c/o Art Village, per far conoscere la storia e l’origine del Batik e la sua raffinata tecnica.
Abbiamo già ricevuto ordinativi per la realizzazione di borse; è questo un buon inizio.
Stiamo ultimando gli acquisti per i materiali necessari per lo svolgimento delle prime attività come: il tessuto, la cera, i tavoli, i colori, le sedie, i fornellini, i pennelli, i guanti e altri oggetti necessari per lo svolgimento del disegno.