E come preannunciato ecco qui l'ultimo capitolo del racconto di Francesco ed Ernesto, gli inviati pugliesi sull'#Adribus.
A loro il nostro grazie per averci fatto sentire un po' viaggiatori grazie alle loro parole.
E un arrivederci e un grande in bocca al lupo va a tutti viaggiatori #Adribus #YouthAdrinet!
Nel frattempo, il 7 ottobre si è conclusa anche la fase di formazione in aula di TRY!
Ma non è finita qui...Youth Adrinet continua: seguiteci!
Sono passati quasi dieci giorni dalla fine dell’ #Adribus. Abbiamo voluto far trascorrere un pò di tempo prima di condividere le nostre ultime conclusioni. Un pò perchè ci dispiaceva dover mettere la parola fine a quest’esperienza, preferendo lasciare aperta una porta che in qualche modo ci permetteva di continuare, anche solo mentalmente, il nostro viaggio. Poi però ci siamo detti che una fine andava data.
E allora eccoci qui, anche se raccontare 18 giorni, 2900 chilometri, 30 splendide persone, un autobus, è missione quasi impossibile, vorremmo farvi salire per un attimo con noi sull’#Adribus, come premio per averci seguito durante questo percorso...
Jacopo e Omar sono di Rimini, hanno 19 e 20 anni, parlano poco inglese, ma si fanno ben capire in altro modo.
Milana è di Novi Sad – Serbia, Sasa invece di Izola – Slovenia, e Hasna di Shkoder – Albania. Ognuno parla la sua lingua in questo momento e chi non la sa , se la inventa. Eppure ci si capisce. Si ride. E se non ci si comprende, si lascia spazio al caso e... funziona!
Abbiamo scelto quest’attimo per spiegarvi il nostro viaggio. Perchè qui, in questi pochi momenti, è racchiuso tutto. Noi, pugliesi, di fronte alla ragazza albanese, quindi i balcani. Ed i ragazzi di Rimini dall’altra parte.
Solo pochi anni fa Milana e Sasa potevano dire di avere la stessa nazionalità. Poi qualcuno ha deciso che non era giusto così. Eppure parlano la stessa lingua, è vero hanno religioni diverse, ma per loro questo non è un problema.
Hasna è felice, eppure lei si è appena trasferita dalla Grecia dove ha abitato con la famiglia per 15 anni a Shokder. Perchè il padre, orginario di Shkoder, si era trapiantato ad Atene a cercar fortuna. Dopo aver vissuto quindici anni in Grecia ha dovuto ricrearsi una vita in Albania. Un giorno le ho chiesto, qual’è la differenza più grande tra i due posti e lei mi ha risposto così: “ Ad Atene le persone sono più aperte e le ragazze sono libere di fare quello che vogliono. A Shkodra, invece, devi stare sempre attenta con chi esci, come ti vesti e come parli con i ragazzi. Però a Shkodra mi sento a casa”.
I ragazzi di Rimini, invece, stanno per iniziare l’Università e il DAMS. È una delle loro prime esperienze di scambio culturale, non parlano molto inglese, ma si sono ambientati subito. Si pongono spesso quelle domande esistenziali tipiche dei ventenni e cercano risposte dalle persone più grandi. Ignorano che anche le persone più grandi non possiedono quelle risposte, ma a differenza loro, hanno smesso di domandarsele.
Entrambi hanno un talento nascosto. Omar parla arabo, Jacopo è un cantante formidabile. Eppure non sono convinti di poterlo sfruttare, anzi spesso lo tengono nascosto.
Questo è stato l’#Adribus, un’incredibile fotografia di cosa sarebbe potuta essere l’Unione Europea se fosse stata indirizzata nel modo giusto, o la speranza di quello che sarà tra dieci anni.
Milana e Sasa non avranno più problemi di differenze nazionali, Hasna potrà lavorare dove le piace, che sia in Grecia, Albania o anche in Italia, Jacopo e Omar, grazie al loro inglese fluente, saranno in giro per l’Europa tra concerti e scambi culturali e piece teatrali.
A loro, a tutti gli altri e a voi lettori, va il nostro più grande augurio e ringraziamento, che questi non siano solo sogni di carta, ma che possano rappresentare il nostro futuro, partendo da qui, insieme.
Con affetto
Francesco & Ernesto