Le attività svolte finora dall’associazione culturale La Salsapariglia sono state improntate essenzialmente all’autoformazione dei componenti (interni ed esterni al gruppo). Conclusasi una prima fase di tutoraggio tenuta da Marino Caringella, Tania Galiani e Guido D’angelo, si è passati alla organizzazione dei workshop sul territorio di Lama Giotta tenuti da esperti nel campo dell’educazione ambientale. Si è scelto di collaborare in particolar modo con i docenti delle scuole elementari e medie del territorio nojano, essendo il progetto sostanzialmente rivolto alla fruizione dei bambini e ragazzi in età scolare. Particolare interesse verso il progetto è stato riscontrato nei docenti della scuola elementare A. Gramsci di Noicattaro, con la quale si è avviata una nuova partnership, tuttavia all’evento sono stati invitati tutti i docenti delle scuole nojane attraverso una circolare interna della dirigente scolastica e attraverso l’affissione di apposite locandine realizzate dall’associazione in tutti i plessi scolastici. I primi due workshop, tenutisi il 19 dicembre 2011 sono stati realizzati nella sala teatro della scuola Gramsci e hanno riscosso particolare interesse nell’uditorio. Entrambi hanno avuto come tema comune la fauna selvatica delle lame; a moderare gli inconri sono stati chiamati Marino Caringella, in qualità di esperto naturalista e Rosamaria Caringella, in qualità di presidente dell’associazione La salsapariglia. Il primo workshop è stato tenuto dal dott. Rocco Sorino del dipartimento di Biologia dell’ Università degli Studi di Bari, il quale lavora da anni sul territorio di Lama Giotta e che, con l’ausilio di una presentazione in power point, ha illustrato la fauna tipica delle lame, il rapporto che intercorre tra paesaggio naturale e paesaggio antropico, soffermandosi particolarmente sugli aspetti negativi che un’ antropizzazione sregolata apporta ai fragili ecosistemi rurali. Sono state passate in rassegna tutte le principali specie che fanno della lama il luogo dov’è possibile procacciarsi il cibo ed il loro rifugio nelle ore notturne, dagli uccelli ai piccoli roditori, dalla volpe alle faine, passando per i rettili e le farfalle. Il secondo workshop è stato tenuto dal dott. Lorenzo Gaudiano dell’ Università degli Studi di Bari, esperto faunista e socio del Cerb (centro ricerche per la biodiversità) che ha illustrato le possibili tecniche di ricerca sulla fauna (fototrappolaggio, inanellamento, analisi delle borre etc.) già altrove ampiamente sperimentate ed utilizzate (parco nazionale del Gargano, bosco dell’ Incoronata) ai fini di monitorare la popolazione faunistica di un territorio. Usufruendo dei mesi di proroga al progetto concessi dalla regione Puglia, si è riusciti ad incastrare gli impegni degli altri due esperti, la dott.ssa Giulia Conversa e il dott. Oronzo Simone, rispettivamente esperti di botanica e geologia con le disponibilità dei docenti e della scuola e i successivi due workshop sono programmati per il 9 marzo.
Contemporaneamente è stata avviata la fase operativa in cui i partecipanti al gruppo La salsapariglia e i componenti esteni stanno riunendosi per la catalogazione delle specie boaniche presenti sul territorio di Lama Giotta, la raccolta di materiale fotografico da inserire nella pannellonistica, la creazione di un erbario e la discussione e l’analisi dei preventivi ricevuti dalle ditte contattate per quanto riguarda le dieci bacheche in legno da collocare lungo i percorsi dell’oasi.