La prima fase del progetto Make People Do, che consisteva nell’elaborazione di un’ immagine coordinata per la promozione di un evento culturale, tenutosi a Massafra, è stata svolta nei mesi di marzo e aprile. Il progetto “Cultural Rupestrian Heritage in the Circummediterranean Area: Common Identity – New Perspective” prevedeva diverse attività che avevano come tema l’habitat rupestre che contraddistingue il territorio di Massafra. Il nostro progetto si è sviluppato seguendo due linee: la prima, strettamente grafica, riguardava l’elaborazione di un logotipo e successivamente la composizione di diversi elaborati grafici, ovvero manifesti, depliant, programmi pieghevoli, cartelle e badge. Purtroppo la chiusura degli elaborati grafici ha richiesto maggior tempo rispetto a quanto da noi previsto a causa di ripetute modifiche da apportare al programma degli eventi. La seconda, che abbiamo gestito autonomamente, riguardava un’installazione urbana, nel centro di Massafra, sul ponte Garibaldi, che dà sulle gravine. L’installazione consisteva nel collocare dei pannelli in mdf sulle grate che costituiscono i limiti del ponte, lungo 70m ca., attualmente in pessimo stato. I pannelli definivano due nastri di diverso colore su ambo i lati(gli stessi degli elaborati grafici) che percorrevano l’intera recinzione lasciando la possibilità di guardare le gravine solo in alcuni punti selezionati. Il testo descrittivo, collocato in prossimità dell’installazione, riportava la seguente descrizione:
“Miràre, dal latino Miràri per *Smiràri meravigliarsi, stupirsi, guardar con meraviglia. Sorridere e propriamente guardare con compiacenza.
La bellezza del paesaggio naturale delle gravine è una fonte di meraviglia per chi le scopre la prima volta, ma all’interno del contesto urbanizzato di Massafra, spesso le gravine diventano solo uno sfondo a cui non si presta più attenzione.
Da questo spunto parte la nostra installazione sul ponte Garibaldi, un invito a fermarsi per poter osservare proprio la gravina San Marco, oltre che la splendida visuale. Due linee continue corrono su entrambi i lati del ponte, interrotte a intervalli irregolari da "cornici" e “spioncini” da cui guardare, per cogliere alcuni scorci del panorama. L’installazione rientra in un progetto di comunicazione più ampio, realizzato per promuovere il programma Cultural Rupestrian Heritage in the Circum-Mediterranean Area, primo classificato del Culture Programme 2007-2011 della Comunità Europea, ed è stata autofinanziata dal progetto “Make People Do” vincitore del bando della Regione Puglia Principi Attivi 2010 - Giovani idee per una Puglia migliore.”
Trattandosi di un’installazione temporanea su suolo pubblico abbiamo provveduto a formulare le richieste al Comune di Massafra, indirizzandola al Sindaco, all’Assessore alla Cultura e al dirigente dell’ufficio Urbanistica. La risposta non è stata immediata e per un po’ di settimane abbiam dovuto contattare diversi uffici del Comune senza avere risposta, che infine ci è stata data dal dirigente dell’ufficio Lavori Pubblici, che ha mostrato interesse nel darci la possibilità di svolgere la nostra attività. Il montaggio ha richiesto due intere giornate di lavoro e la collaborazione di volontari. Le reazioni sono state molto accese e varie: essendo in periodo elettorale i vari sostenitori dei partiti si sono spartiti i meriti e i demeriti dell’installazione. In fase di montaggio, quando ancora non era affissa la descrizione del progetto, non sono mancati i commenti di chi accusava l’amministrazione uscente di sperperare denaro pubblico, approfittando del periodo elettorale. Inoltre abbiamo riscontrato una totale impreparazione dei cittadini a interventi di questo genere, per cui ci siamo trovate ripetutamente a spiegare in fase di montaggio che si trattava di un’installazione temporanea e che la cosa era strettamente legata alla segnalazione di una rassegna che altrimenti non avrebbe avuto la dovuta visibilità. A evento ultimato possiamo dire che l’installazione ha suscitato parecchio scalpore ma purtroppo ciò non ha incrementato il livello di coinvolgimento dei cittadini a causa di un’errata comunicazione verbale e una scarsa attività di volantinaggio che avrebbe potuto generare un contatto diretto con il singolo cittadino. Ad ogni modo non sono mancati i commenti positivi e in generale ci riteniamo soddisfatte del lavoro svolto.
Vi rimando al seguente link per video e immagini del progetto
http://www.makepeopledo.it/progetto/mirare
e al seguente link per l'articolo pubblicato su un foglio periodico di architettura e affini