Si chiude un anno complesso, sicuramente il più complicato della storia recente del nostro Paese. Alcuni sostengono che con il recente cambio di governo si sia scongiurato l’irreparabile, altri sostengono che nulla è cambiato, altri ancora che si è già pronti alla rinascita. Si leggono dibattiti e discussioni, si assiste a confronti e scontri, si propongono ricette.
Il manifesto della nostra associazione pubblicato in tempi non sospetti recitava “ ….troviamo illogico che le c.d. ricette anticrisi vengano formulate spesso da attori che la crisi l’hanno provocata o addirittura aggravata. Riteniamo che ognuno debba costruire, o ricostruire, con le proprie risorse. Per l’appunto!
E NOI di risorse ne abbiamo tante: in primis capacità umane e di conoscenze. E siamo convinti che il territorio sia pieno di ricchezze poco valorizzate. Formuliamo le nostre soluzioni per costruire un mondo migliore. Una società che si basi sull’Etica: un’ Etica solida, e non un semplice concetto strumentalizzato per convegni e discussioni teoriche staccate dalla realtà!....”.
Purtroppo, invece, è proprio questo che finora è avvenuto. L’Italia può e deve rinascere in vari modi, crediamo ci siano varie percorsi e, appunto, varie ricette. Non è questa la sede ed il giorno per parlarne. Una cosa però è e deve essere imprescindibile: si deve ripartire da quelli che da sempre sono i veri valori del nostro paese: la capacità, l’imprenditorialità, la creatività.
Non ci deve essere più spazio per la società dell’apparenza e dei venditori di fumo. Che certi politici, e “menager” che si definiscono “smart”, ma che in realtà sono superficiali, ignoranti e, per questo, dannosi, si facciano da parte. Che l’ignoranza e l’arroganza venga surclassata dalla serietà e dalla competenza. Che le “soubrette” facciano le “soubrette” (e solo quello), che i politici facciano i politici, che i sindacati difendano i diritti dei lavoratori (che siano i veri lavoratori).
Che prevalga l’Italia di poeti, di artisti, di eroi, di pensatori, di scienziati, di navigatori, di trasmigatori, e quella dei professionisti in ogni campo. Che prevalga anche la nuova l’Italia, quella degli immigrati onesti che lavorano, rispetto a l’Italia dei furbetti, ignoranti, roditori e annessi sanguisuga. “Gente infame che non sa cos’è il pudore”.
Non è soltanto un problema di idealismi, di Etica e di Meritocrazia, ma è la improrogabile necessità di una vera e propria sostenibilità del sistema paese, la necessità di una vera Leadership e conseguente credibilità.
Una Leadership che può essere anche costituita da pochissimi elementi ma, lo pretendiamo, VALIDI. Del resto, non possiamo dimenticare l’insegnamento di Toynbee, il cui pensiero è sempre più attuale, e dal quale dobbiamo tutti imparare, “Il destino di una società dipende sempre da minoranze creative”.
Che avvenga ciò! Solo ricostruendo questa base si può ripartire!
Auguri Italia e “ viva l’Italia dimenticata e da dimenticare…. viva l’Italia derubata e colpita al cuore, viva l’Italia che non muore…”,
Auguri a Tutti (quelli che lo meritano).
Angel Comapny - I Soci Fondatori - Luigi Bonatesta - Giusy Cervellera