La strada è quella approfondita da Richard Florida, che fissa nelle tre T - Talento, Tolleranza, Tecnologia - il mix che ha dato la possibilità di svilupparsi ad alcune aree geografiche più che ad altre. (Richard Florida L'ascesa della nuova classe creativa 2002). Il processo di globalizzazione, facilitato dal rapido sviluppo delle nuove tecnologie dell'informazione e della comunicazione, può creare le condizioni per un rinnovato dialogo fra le varie culture e civiltà, poiché – come dichiara l’Unesco - “I diritti culturali sono parte integrante dei diritti umani, che sono universali, indivisibili e interdipendenti”. In questa ottica diventa necessario un passo ulteriore: rafforzare la cooperazione, con lo scopo di dare a tutti i Paesi la possibilità di stabilire industrie culturali di qualità. Industrie che siano vitali e competitive a livello locale e internazionale.
La cultura raramente viene considerata nel suo aspetto economico e di sviluppo, che non va confuso con la pura e semplice mercificazione, bensì con la produzione di reddito, con la circolazione delle idee e dei brevetti, con la realizzazione di scambi che possano generare un segmento di mercato capace di creare occupazione e, con essa, un vero e proprio indotto economico. E di far avanzare le civiltà verso il progresso intellettuale e, dunque, civile.
La creatività giovanile e il Mediterraneo, quindi, sono i perni fondamentali su cui far ruotare il futuro del Mezzogiorno. Le professioni creative, a partire dai “mestieri dell'arte”, possono trainare un intero territorio verso lo sviluppo economico, come dimostrano molte esperienze europee. Questo è stata compreso da tempo nelle principali capitali della creatività mondiale. La cultura dell’accoglienza, la cultura del confronto tra civiltà e la creatività sono i principali fattori della produzione del mondo globalizzato. Possono essere il lato ambiguo, quando la cultura si mercifica e banalizza. Ma sono soprattutto un investimento a redditività differita, perché continuano a lavorare sotto pelle per anni.
I numeri della cultura. Secondo le conclusioni dello studio indipendente commissionato dall’esecutivo europeo (The Economy of Culture, 2004): "La cultura nel 2003 ha contribuito per il 2,6 per cento al Pil dell’Unione europea e il suo apporto ha registrato tassi di crescita superiori a quello dell’industria chimica, della gomma e della plastica (2,3%). Inoltre il settore ha impiegato, nel 2004, 5,8 milioni di lavoratori, pari al 3,1% del totale della forza lavoro nei 25 paesi dell’Ue, superando il totale della forza lavoro di Grecia e Irlanda. Un giro d’affari che ha toccato i 654 miliardi di euro nel 2003 superando quello del settore delle tecnologie d’informazione e comunicazione, che nello stesso anno ha registrato un giro d’affari di “soli” 541 miliardi di euro.
Tra il 1999 e il 2003 il comparto è cresciuto il 12,3% in più rispetto all’andamento generale dell’economia europea." I dati di questo studio sono suffragati da ricerche regionali e/o locali in Italia e all'estero e da pubblicazioni di studiosi di economia della cultura: ormai diversi territori italiani hanno un monitoraggio e una analisi dei cambiamenti portati attraverso l'economia della conoscenza al tessuto socio economico. In alcuni casi, come per Bologna Capitale della Cultura nel 2000, si tratta di dati legati al prima e al dopo di un grande evento culturale. L'energia creativa La Biennale è una manifestazione multidisciplinare, che propone creazioni che vanno dalla musica alle arti visive, dal teatro al video, dalle arti applicate alla letteratura, sino alla gastronomia: questo permette di avere un panorama multiforme, senza barriere tra le discipline artistiche, nuovo e inconsueto per i visitatori. C’è in essa un’energia creativa, una carica data dalla presenza contemporanea di centinaia di giovani, artisti e mediterranei che si relazionano con il territorio, che difficilmente si può quantificare ma che rende l’evento memorabile.
Le relazioni tra chi partecipa alla Biennale sono un patrimonio fondamentale per costruire percorsi professionali e artistici nell'economia creativa. Questo vale anche per gli enti organizzatori: lavorano alla Biennale più di 100 tra ministeri, enti locali, associazioni e istituzioni culturali mediterranee con cui è possibile costruire rapporti durevoli. Scambi professionali, gemellaggi, coprogettazione e/o coproduzione di opere artistiche, scambio di buone pratiche, intrecci formativi sono alcuni esempi di possibili collaborazioni. Il grande flusso di contatti, informazioni e collegamenti è un’opportunità che non è destinata ad esaurirsi nei dieci giorni della manifestazione, al contrario stimola la necessità di creare una rete e di avviare attività collaterali per l’intero anno. Tutto questo potrà favorire la nascita di un tavolo fra le Istituzioni dell’Europa e del Mediterraneo, uno strumento che sia volano per lo sviluppo delle culture giovanili e la definizione delle politiche economico-sociali.
Coniugare la creatività con il mondo del lavoro e con il mercato è uno degli obiettivi in programma. “Kairos /la nostra diversità creativa” per la Biennale Puglia 2008 Può essere espresso con il termine greco “Kairos” (momento giusto, opportunità, tempo in cui il cambiamento è possibile” il leitmotiv della Biennale Puglia 2008. Ed è “Kairos / la nostra diversità creativa” il tema che ha guidato i 104 soci e partner della Bjcem (6 Ministeri, 14 fondazioni, musei e istituti culturali, 37 enti locali, 37 Associazioni e ONG), nella scelta degli oltre 700 artisti tra i 18 e i 30 anni, provenienti da 46 paesi dell’Unione Europea, dei Balcani, del Medio Oriente e della Riva Sud del Mediterraneo che esporranno alla Biennale.
La sfida è impegnativa, ma certamente affascinante: si provi a immaginare l’intero spazio urbano per 10 giorni destinato allo scambio di produzioni culturali giovanili dell’Europa e del Mediterraneo: un luogo di incontro diffuso, che favorisca non solo le relazioni artistiche, culturali e sociali, ma la creazione di una nuova rete di economie grazie alla possibile realizzazione di nuove iniziative ed alla circolazione delle giovani produzioni culturali. Una vetrina di valore incomparabile, dove l’arte e il suo mercato s’incontrino virtuosamente.
Fortemente voluta dal Presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, la 13ma edizione della Biennale – dopo i successi di Bologna, Roma, Torino e Napoli – è organizzata dagli Assessorati regionali allo Sviluppo Economico - dall’Assessorato al Mediterraneo, in collaborazione con l’Assessorato alla Trasparenza e con l’Assessorato al Turismo. Main sponsor Seat Pagine Gialle.
Contatti:Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
www.biennalepuglia2008.org
Fiera del Levante – Pad 152 (Regione Puglia),
Lungomare Starita 70123 Bari (Italy)
Tel. +39 080 5351515-16-17