Nasce la Rabid Film snc a luglio del 2009. I primi passi sono stati la costituzione formale della società e l’adempimento a vincoli burocratici.
Siamo partiti sin da subito con un forte entusiasmo e la voglia di mettere insieme un gruppo di lavoro, una troupe cinematografica. Molti amici e professionisti del settore hanno con entusiasmo accettato la nostra proposta di collaborazione e insieme abbiamo cominciato la nostra prima vera produzione.
“salva la cozza” è il nome del nostro primo progetto, un film documentario sull’antica tradizione di mangiare frutti di mare crudi in Puglia. Abbiamo pensato di realizzare un prodotto sia per la tv che per il cinema, scritto e poi diretto da Ascanio Petrini, socio della Rabid.
Approvata l’idea è cominciato un vero e proprio lavoro di sviluppo progetto e produzione, ognuno ha svolto il proprio ruolo nel completo rispetto dell’altro. Contemporaneamente abbiamo ideato e creato il logo della società, collaborato con il web designer alla realizzazione del sito internet (www.rabidfilm.it).
Una società di produzione cinematografica esiste nel momento in cui ha prodotto dei progetti audiovisivi, viene riconosciuta dal mercato audiovisivo nel momento in cui ha ricevuto riconoscimenti e premi del settore. Noi invece siamo andati in rete nonostante il nostro “misero portfolio”, ma ci siamo detti:”da qualche parte si deve pur cominciare”!!
Nonostante il budget vinto da Principi Attivi, abbiamo dovuto cercare sponsor e partner per realizzare “Salva la cozza”, soprattutto quando abbiamo deciso di renderlo lungo 70’.
Le nostre energie sono state investite principalmente nella realizzazione di questo film. Con “Salva la cozza” vogliamo raccontare la Puglia, i suoi paesaggi, i suoi volti, i suoi colori attraverso l’antichissima abitudine di mangiare frutti di mare crudi, che da secoli si tramanda da generazione in generazione. L’autore e regista, Ascanio Petrini, socio della Rabid ha voluto raccontare poeticamente e profondamente un’usanza, che ci rappresenta tutti, nel mondo, per imprimerla su nastro e fare in modo che non possa mai perdersi.
La ricerca di testi e fonti storiche che potessero attestare l’origine dell’abitudine di mangiare cozze crude, polpi sbattuti e arricciati, è andata di pari passo con i sopralluoghi fatti a Bari, Taranto, Gallipoli, gli incontri con biologi marini, direttori di asl, antichi ristoratori, pescivendoli e grossiti, il popolo che ci ha aiutato ad entrare completamente nella vita di chi rinuncerebbe a tutto, ma guai a non avere un piatto di cozze crude sulla tavola la domenica!
Abbiamo programmato e distribuito le riprese del film durante tutto l’anno 2009-2010, per poter riprendere e raccontare le quattro stagioni, ognuna con i suoi frutti e le sue sfaccettature. Dopo aver scritto il soggetto e aver ideato una semplice brochure del progetto, abbiamo cercato di coinvolgere personaggi noti, originari della Puglia che potessero raccontarci il proprio legame con la tradizione del crudo di mare. Senza alcuno sforzo abbiamo subito trovato l’entusiasmo e la collaborazione di Gianni Ciardo, Lunetta Savino e Gennaro Nunziante, successivamante di Nico Cirasola ed Edoardo Winspeare. La soddisfazione è stata enorme, perché ha vinto l’idea, non avendo un porfolio, ripeto è un po’ difficile essere presi in considerazione, ma ci siamo detti: “magari l’idea funziona davvero”.
A questo punto l’entusiasmo era alle stelle, perché si sa il personaggio tira e i film vanno venduti, questo è il mercato spietato del cinema, però l’originalità del nostro soggetto e la carica che ci ha accompagnato per tutto il progetto sono stati più forti di qualsiasi cosa.
La troupe man mano diveniva sempre più ampia e strutturata.
La sorpresa è stata grande quando con una mail di richiesta sponsor e la brochure di “Salva la cozza”, la Camera di Commercio di Bari ha accettato volentieri di partecipare al film dandoci un piccolo contributo liberale, successivamente la gazzetta del Mezzogiorno ha accettato di pubblicizzare l’uscita del film sul sito e sul giornale. La squadra si allarga sempre di più…e gli animi sono carichi…aumenta anche l’ansia, di non deludere, di fare in modo che il film funzioni…
Sono proseguite per tutti i mesi invernali, soprattutto in primavera e in estate le riprese . Abbiamo vissuto mesi con i pescatori di “n derr a lanza” a Bari, a Taranto con i cozzari, a Gallipoli tra il mercato del pesce e i grossisti, sugli scogli di San giorgio tra padri e figli che sbattono e arricciano polpi, a Savvelletri, patria dei ricci durante il periodo pasquale. Ci siamo emozionati in questi mesi, a volte anche commossi, abbiamo riso tanto e ci siamo tuffati in un mondo fatto di poche cose materiali, a volte puzzolente e fetido, ma carico di energia, di verità, di passione e di amore viscerale verso la propria terra, le proprie acque e i propri odori.
“Salva la cozza” si pone come obiettivo quello di far conoscere e allo stesso tempo salvare una tradizione, chi ha permesso che divenisse tale e chi da questo commercio sopravvive.
Il film è attualmente in fase di postproduzione, sarà pronto a febbraio 2011 e verrà proposto ai migliori Festival di Cinema internazionali.
L’obiettivo è riuscire ad esportare il nostro lavoro, vogliamo essere presenti sul mercato internazionale e principi Attivi ci ha dato la possibilità di crederci, noi lo abbiamo fatto, con tutte le nostre forze, ogni giorno durante questi 12 mesi, adesso stiamo a guardare.
In questo anno di attività abbiamo messo su anche una sede operativa, suggestiva e ideale location per lasciarsi ispirare, immersi nelle campagne di Polignano a mare abbiamo proposto a tutte le produzioni italiane e non impegnate nel territorio pugliesela nostra collaborazione,come società di produzione, ricerca sponsor, product placamento, ecc.. Abbiamo collaborato con società romane e pugliesi per la realizzazione di progetti audiovisivi da loro prodotti. Ed ecco che il nostro portfolio pian piano cresce,l’attività va avanti, si sviluppa…