Il prodotto finale realizzato da MeridieS è un atlante storico-informatico degli insediamenti pugliesi dal Quattrocento ai nostri giorni: si tratta, per la precisione, di un sito web che elabora le informazioni archiviate in una serie di banche dati.
1° FASE: Ricerca bibliografica
La prima fase del lavoro è consistita nella raccolta e interpretazione delle fonti e della bibliografia relative al territorio pugliese. Le fonti utilizzate sono di diversa natura: enciclopediche, descrittivo-narrative, fiscali, ecclesiastiche, politico-amministrative e demografiche e appartengono a periodi storici diversi, andando dal ‘400 fino ai giorni nostri con i censimenti ISTAT.
Punto di partenza è stato il Dizionario geografico ragionato del Regno di Napoli di Lorenzo Giustiniani, opera prodotta alla fine del ‘700, per la sua sistematicità e attendibilità; si è proseguiti con il Liber Focorum Regni Neapolis (strumento fiscale di metà Quattrocento), le Descrizioni del Regno di Napoli di Mazzella, Bacco, Scultore e Capobianco, l’opera pacichelliana, l’Atlante di Marzolla e i dati demografici dei censimenti ISTAT.
2 FASE: selezione e informatizzazione dei dati
Dal momento che ogni fonte censisce un numero diverso di toponimi e spesso fa riferimento all’intero Mezzogiorno, abbiamo dapprima selezionato i centri che rientrano nei confini della Puglia attuale e successivamente costruito un data-base per ogni fonte. Nei limiti del possibile, considerata la varietà della documentazione utilizzata, si è cercato di uniformare le banche dati mantenendo una struttura costante, costituita da un numero variabile di colonne che ospitano dati associati agli insediamenti pugliesi: qualità del centro, titolo feudale, famiglie nobili, parrocchie, confraternite, enti laicali eventualmente presenti, produzione, uffici, numero dei fuochi o degli abitanti (a seconda del periodo storico considerato dalla fonte) ed eventuali note.
La prima colonna di ogni tabella è costituita da un campo ID contenente un codice numerico che contraddistingue univocamente ogni insediamento e permette di riconoscerlo sempre, anche in caso di evoluzione del nome. Attraverso la colonna ID le tabelle sono in relazione tra loro e i dati delle diverse fonti sono interrogabili e confrontabili grazie alle potenzialità del software utilizzato (Microsoft Access). Ne risulta un ampio archivio, ricco di informazioni, flessibile e agilmente consultabile e interrogabile a seconda delle letture del territorio che si vogliono condurre.
In questa fase non sono mancati alcuni problemi relativi alla corretta identificazione dei centri, tanto per la presenza di toponimi desueti e talvolta in latino, quanto per i fenomeni di riorganizzazione del territorio.
3 FASE: puntamento e georeferenziazione dei centri su cartografia in ambiente GIS
Il passaggio successivo è stato il puntamento dei centri e la relativa georeferenziazione secondo parametratura riferita al Sistema WGS 1984 UTM 33N. Abbiamo usato due tipi di cartografia di base: il primo rilievo IGM post-unitario (scansionato, mosaicizzato e georefenziato), messo a disposizione dal Dipartimento di Scienze Storiche e Sociali dell’Università degli Studi di Bari, e l’ultimo rilievo degli anni ’40. Considerando la complessità dell’evoluzione dei confini comunali dei centri pugliesi nel tempo, in generale si è preferito seguire un criterio di puntamento per marker utilizzando shapefile point in ambiente GIS, piuttosto che l’individuazione areale di poligoni (shapefile polygon). Il ricorso a files poligonali è stato riservato a casi eccezionali di letture del territorio più compatibili con questo tipo di graficizzazione (si veda la carta dei feudi).
I punti che individuano ciascun insediamento sono stati centrati sulle chiese matrici usando un supporto IGM, la CTR (Carta Tecnica Regionale) della Regione Puglia risalente al 2007, e l’ortofoto della regione Puglia (2006). La CTR e l’ortofoto sono state scaricate dal SIT (Sistema Informativo Regionale, www.sit.puglia.it). Si è adottato il criterio della localizzazione del punto sulla chiesa matrice dal momento che essa rappresenta una delle tracce più antiche e allo stesso tempo più evidenti dell’insediamento. Questo criterio comporta un livello di approssimazione che si è deciso di esplicitare fornendo indicazioni sul grado di precisione del puntamento, secondo la classificazione ottimo, buono, scarso e puntamento ipotetico quando l’identificazione del centro è più problematica.
4 FASE: interrogazione del database ed elaborazione della cartografia
Una volta predisposto il data-base e terminato il puntamento dei centri, si è proceduto alla interrogazione dei dati secondo le letture del territorio che abbiamo ritenuto più significative (demografia, qualifiche onorifiche, feudalità, emergenze architettoniche, ecc.).I dati raccolti sono stati “lavorati”in modo da ottenere tabelle, rappresentazioni grafiche e cartografiche che forniscono un’immagine significativa di alcuni dei fenomeni riportati dalle fonti.
Il lavoro di lettura del territorio è proceduto parallelamente secondo due scale diverse: la scala regionale e quella comunale. L’atlante fornisce prima di tutto una serie di informazioni di base per ciascun insediamento, in secondo luogo propone letture di fenomeni a scala regionale ma anche approfondimenti su specifici centri. Obiettivo del progetto è quello di realizzare un prodotto sempre in progress dal momento che infinite sono le conoscenze del territorio e la documentazione ad esso relativa. In accordo con questo obiettivo, in prima battuta abbiamo analizzato il comune-campione di Molfetta con l’idea di proseguire il lavoro con l’analisi di altri centri. Punto di forza della nostra idea progettuale non è tanto la completezza del prodotto, impossibile da raggiungersi in così poco tempo, ma la proposta di un modello di analisi territoriale universalmente applicabile.
In aggiunta alle informazioni di base, nel caso di Molfetta abbiamo tracciato un profilo storico dalle origini ai giorni nostri, ricostruita l’ipotesi di espansione urbana nel corso dei secoli, localizzato gli antichi casali e puntato le emergenze architettoniche della città (chiese, torri), infine offerto un interessante repertorio iconografico e una corposa bibliografia.
5 FASE: Costruzione del sito web
Come da formulario di candidatura, lo strumento scelto per veicolare i contenuti elaborati nel corso del progetto PRO.P.O.S.T.A. PUGLIA è un sito web costruito con CMS (Content Management System) open source Joomla, il mezzo più adatto a consentire il continuo aggiornamento e una più ampia diffusione delle informazioni. Nella costruzione del sito sono stati applicati i criteri di usabilità e accessibilità (legge Stanca, DM 08/07/2005) e rispettate le norme sul copyright del materiale pubblicato.
Tutte le pagine web sono state scritte in XHTML 1.0 Transitional (per i contenuti), utilizzando CSS (per la presentazione); pertanto, questo sito potrà essere usato su tutti i browser web che supportano tali standard.
Il contrasto fra i colori di sfondo e quelli dei testi é stato scelto per garantire la leggibilità dei contenuti anche agli utenti ipovedenti o che percepiscono i colori in modo alterato.
Il sito si articola nelle seguenti pagine:
- L’Associazione MeridieS: breve presentazione dell’associazione
- Il progetto: descrizione del prodotto, con finalità, destinatari e piano del lavoro
- I centri: elenco cliccabile degli insediamenti puntati e google map Puglia
- Elaborazioni cartografiche: parte dedicata alla presentazione delle mappe
- Le fonti: schede bibliografiche e files scaricabili
- Bibliografia: elenco dei principali testi utilizzati con piccola sezione download
- Sitografia: link ai principali siti di riferimento.
Per ogni insediamento, cliccando il relativo item nell’elenco dei centri, si apre una pagina in cui vengono proposte informazioni di base (altimetria, esistenza odierna, autonomia amministrativa, livello di precisione del posizionamento, ecc.), un grafico con lo sviluppo demografico e, dove significativo, l’evoluzione del toponimo nel tempo.
Nell’elenco è evidenziata Molfetta, il nostro comune campione, per il quale, come detto in precedenza, abbiamo sviluppato una sezione più ampia. L’intento è quello di condurre un’analisi approfondita di tutti gli insediamenti pugliesi, fino al completamento dell’elenco che a quel punto avrà ogni centro evidenziato allo stesso modo.
La pagina relativa alle elaborazioni cartografiche, invece, è articolata in sottopagine secondo i tematismi graficizzati nelle mappe e relativi alla precisione del puntamento, alla geografia feudale (con due diverse scale di rappresentazione), alle analisi demografiche e qualitative dei centri in età moderna, alle emergenze architettoniche più significative (castelli, cattedrali, santuari e luoghi di culto).
Infine vogliamo segnalare che il Dipartimento di Scienze Storiche e Sociali dell’Università degli Studi di Bari, in quanto partner di progetto, ha accettato di linkare il nostro atlante al proprio sito in modo da promuoverne l’accesso da parte degli studenti.