Il progetto nasce con l’ambizione di assolvere ad un’idea per l’inclusione sociale e per la cittadinanza attiva, presentato dal gruppo informale costituito dalle Dott.sse Brandini Daniela, psicologa ed Quitadamo Alessandra, consulente del lavoro, realizzando poi un’Associazione di promozione sociale dal nome “P.L.P.P.- PRO LEGEM PER PSICOLOGIAM” con l’intento di operare in maniera stabile e continuativa, nel territorio di riferimento, per poi allargarsi, ai Comuni limitrofi alle province, affermando la propria presenza nel territorio regionale e poi nazionale.
Il simbolo (quello dell’ordine degli psicologi e degli avvocati) ed il nome, evocano i servizi principali che abbiamo messo a disposizione dei nostri utenti in forma del tutto liberale, presso la nostra sede, in Parco degli Aranci, 38 a Manfredonia. L’intento è stato quello di realizzare uno sportello di front office (presso la sede dell’Associazione) dove, oltre a svolgere un segretariato sociale informando il cittadino/cittadina che a noi si è rivolto, sui servizi a disposizione sul territorio e come potervi accedere, offrire consulenze gratuite in ambito psicologico, giuridico e lavorativo, cercando fra l’altro di rendere il più fruibile possibile l’accesso a detta opportunità operando su vari canali, in primis con le attività testè riportate in merito al progetto, poi con passaggi radiofonici, apertura del sito internet (www.associazioneplpp.it), la creazione di un profilo su face book e di un blog. Creare un’opportunità di una cultura condivisa, che consenta di utilizzare con serenità, intelligenza e rispetto i molteplici strumenti che metteremo a disposizione e che contribuiscono a creare una maggiore consapevolezza personale e d ad aumentare anche la stessa qualità della vita.
Tutto ebbe inizio il mese di Maggio 2009 quando ricevemmo notizia di aver vinto il Bando di Principi Attivi 2008 e che la nostra idea progettuale avrebbe ricevuto un finanziamento a fondo perduto affinché si potesse realizzare. Il nostro lavoro ha avuto subito inizio!
Dopo alcuni giorni abbiamo avuto modo di essere ricevute dagli Assessori che del nostro Comune (location di realizzazione delle nostre attività) ci hanno offerto supporto e partenariato, iniziando ad approntare le tappe del nostro percorso:
- abbiamo per prima cosa realizzato con la collaborazione di detti assessorati, una lettera di presentazione che ci potesse accompagnare nell’ingresso nelle scuole medie inferiori e scuole medie superiori;
- ci siamo costituite in una Associazione di promozione sociale, dal nome “P.L.P.P. –PRO LEGEM PER PSICOLOGIAM”, redigendo un Atto Costitutivo ed uno Statuto sotto forma di scrittura privata, depositandolo presso l’Agenzia delle Entrate del Comune di Manfredonia, e per far si che ci potessero conoscere, abbiamo operato una ricerca sul territorio comunale e provinciale delle associazioni di volontariato e di promozione sociale per inviare una lettera di presentazione con all’interno una nostra brochure sui servizi offerti;
- poi abbiamo provveduto a recarci personalmente in tutte le Scuole medie inferiori e superiori del nostro Comune presentandoci e esponendo i nostri intenti e fortunatamente abbiamo ricevuto una gradevole accoglienza;
- poi ci siamo rivolte ad un’agenzia pubblicitaria del nostro territorio affinché potesse aiutarci a realizzare una campagna di sensibilizzazione agli argomenti trattati, come quello della violenza sulle donne, che si potesse sviluppare durante tutta la durata di realizzazione del progetto, affidando la progettazione grafica, la stampa di manifesti di varie dimensioni, la realizzazione di brochure, la stampa di locandine e dei bigliettini da visita dell’Associazione e uno spot radiofonico;
- si è costituito uno staff legale e psicologico qualificato che potesse supportare l’apertura di uno sportello di front office;
- si è aperto uno sportello di front office presso la sede dell’Associazione, dove vengono svolte attività di segretariato sociale, sui servizi del territorio e supporto psicologico ed informazioni giuridiche gratuite fornendo anche una lista degli avvocati che sul territorio di Manfredonia risultano essere iscritti alle liste del patrocinio a spese dello Stato;
- abbiamo conferito formale incarico allo Studio Associato Quitadamo, per quanto attiene la certificazione fiscale e contabile, abilitando alle trasmissioni telematiche alla posta certificata, eleggendo domicilio fiscale, presso Via Rivera al civico 73.
- abbiamo presentato, per il tramite dell’Assessorato all’Istruzione, formale istanza circa l’utilizzo della palestra all’interno della Scuola media inferiore “PEROTTO”, dove poter compiere le lezioni di difesa personale, ricevendo poi a breve benevola risposta collaborativa da parte del Dirigente scolastico;
- abbiamo conferito formale incarico all’istruttore di arti marziali Giuseppe Vuovolo, affinché approntasse un corso, facilmente accessibile e praticabile, di difesa personale;
- abbiamo organizzato assieme all’agenzia pubblicitaria “Scenario” , “Carpe Diem” ed il Comune di Manfredonia, per il tramite dei propri assessorati firmatari del partenariato, una conferenza stampa che presentasse l’iniziativa alla cittadina, la realizzazione di una brochure illustrativa sul progetto, le iniziative, le attività, l’Associazione, e i servizi presenti sul territorio, che giustificasse i manifesti che di li a poco si sarebbero affissi per le strade, le scuole, i punti nevralgici del paese e quelli sensibili (ospedali, consultorio, altre associazioni);
- abbiamo dato inizio al corso di difesa personale, realizzando un calendario di 18 lezioni che sono poi terminate nel mese di aprile, durante il quale oltre all’aspetto fisico si è cercato di non trascurare altri aspetti. Infatti si sono realizzate delle dispense che prontamente si è distribuito alle iscritte durante le lezioni e sulle quali al temine delle stesse, si sono approntate discussioni e riflessioni sul contenuto. Queste avevano ad oggetto, oltre che un sommario riepilogo delle regole basilari per affrontare la strada, le tecniche di difesa di piccola – media – lunga distanza, tutto al fine di fissarne il contenuto nella memoria, anche altre, dal contenuto psicologico, come ad esempio poter individuare le situazioni di pericolo per sottrarsi ad esse o in extremis affrontarle, come individuare l’aggressore e che tipo di aggressione può mettere in atto, come affrontare la situazione di panico, e ancora altre, dal contenuto giuridico, ad esempio informando circa le leggi che nel nostro ordinamento tutelano le donne, come poterle attivare, la legittima difesa, lo stalking. Il corso proprio per il suo contenuto, per la adeguata sensibilizzazione agli argomenti che l’ha preceduto, ha avuto grandissimo gradimento con un numero esoso di iscrizioni e per tanto qui di seguito vi proponiamo un interessante report:
Il numero d’iscrizioni che siamo riuscite ad accogliere sono state 40 (i contatti che ci hanno raggiunto sono stati assai maggiori, in questo caso abbiamo consigliato alle interessate di lasciarci i loro dati nell’eventualità di una nuova edizione del corso). Il limite numerico che ci siamo imposte è stato dettato dalla capacità della palestra di non poter accogliere un numero di iscritti maggiore e la voglia da parte degli organizzatori di seguire in maniera più specifica i partecipanti. Per svolgere al meglio le lezioni l’associazione ha provveduto all’acquisto di materiale come scudi e guantoni dati in dotazione alle partecipanti affinché le tecniche potessero venire apprese nella maniera più sicura possibile.
A metà percorso diversi allievi di arti marziali, hanno accompagnato e affiancato il maestro Vuovolo, negli allenamenti, permettendo così delle simulate sulle situazioni potenzialmente rischiose che si possono verificare per strada. Inoltre alle lezioni sono seguiti dei momenti di rilassamento avvalendoci delle tecniche del training autogeno. Per ricreare un ambiente accogliente ci siamo avvalse dell’utilizzo di candele e musica adatta.
-Abbiamo sviluppato un partenariato sociale stabile, grazie alle collaborazioni sviluppate con altre associazioni, come la SS. REDENTORE, l’AVO, grazie al SEMINARIO INFORMATIVO/FORMATIVO, dal titolo PARLANDO CURANDO. Il seminario dal titolo: “Parlando Curando” ha visto protagonisti i soci dell’Associazione P.L.P.P e un gruppo di donne parte delle quali fanno parte dell’Associazione di volontariato A.V.0. La giornata di informazione si è tenuta presso un locale dell’USL in Via Barletta a Manfredonia in data 04/01/2010.
Lo scopo di questa giornata è stato quello di informare le donne, e non solo, visto che vi erano a presenziare anche degli uomini, sul tema degli abusi e maltrattamenti.
Sì è parlato della nostra attività, su come è nata l’Associazione, su come opera e su come è possibile accedere ai suoi servizi.
Già dalle prime battute l’interesse della platea è sembrato molto vivo è in quanto donne e in quanto operatori AVO. Infatti hanno raccontato alcune di loro, che per il loro lavoro sono venute spesso a contatto con donne che avevano subito atti discriminatori o intimidatori. In quest’occasione ci siamo rese conto di quanto sia importante un determinato tipo di formazione per questo particolare tipo di operatori.
Questo tipo di intervento è stato da noi pienamente sentito in quanto è pienamente confacente alla nostra linea di azione. Riteniamo che per attuare quel lavoro di rete di cui tanto insistentemente si parla, sia necessario entrare nel cuore di tutte le Associazioni e i Servizi del territorio. Per farsi conoscere non basta studiare una campagna pubblicitaria ad hoc, ma è necessario operare fisicamente, e con questo intendo scendere in piazza portando la propria presenza e la propria voce agli altri.
La parola assume in questa caso il valore terapeutico come quello di un farmaco. Informare cura! Ci fa uscire dall’ignoranza e oscurantismo del non detto. Il non sapere paralizza, spaventa, il sapere attiva e tranquillizza. Questo è rumor fondi che abbiamo cercato di riportare in ogni tipo di attività che abbiamo realizzato.
- Il 20 Maggio 2010 ore 18:00 presso palazzo del Celestini a Manfredonia si è tenuta la giornata conclusiva del progetto “previeni: fai la mossa giusta!” dal titolo “Per un otto marzo permanente“, ad indicare la necessità di ricordare i diritti, troppe volte negati, delle donne durante l’arco dell’intero anno, anzichè in un unico giorno divenuto soprattutto di festa per i fiorai. Lo scopo del progetto è stato arduo, in quanto si è cercato di affrontare e combattere la piaga della violenza sulle donne, tema assai poco presente all’interno dei dibattiti cittadini. Eppure, come ha ricordato l’assessore alle politiche sociali di Manfredonia, Paolo Cascavilla, “la nostra è sì una città vivibile, ma che ha conosciuto dolorosi episodi di cronaca riguardanti donne e minori, i quali hanno costretto la comunità ad una riflessione. Negli ultimi due anni si è registrato inoltre un marcato aumento degli arrivi di donne con ferite sospette al pronto soccorso cittadino, come pure un aumento degli episodi di autolesionismo”.
Il convegno (a cui erano presenti anche il consigliere provinciale Antonio Prencipe, il responsabile della sezione anticrimine del commissariato locale di Polizia, l’ispettore Cappiello, lo psicologo della Questura di Foggia Giovanni Ippolito e il responsabile delle malattie infettive ed emergenti degli Ospedali Riuniti di Foggia, Benvenuto (Tino) Grisorio, è servito a tracciare un bilancio delle attività svolte nell’ambito del progetto e a presentare la nuova associazione P.L.P.P. – Pro Legem Per Psicologiam, che continuerà a diffondere la cultura del rispetto delle donne avviando un percorso di formazione continua nella Capitanata volto ad arginare ogni tipo di violenza.
- sono state pubblicate dispense atte a spiegare quale sia il profilo psicologico dell’aggressore, quali le reazioni psicofisiche alla paura, ma anche cosa si intende nell’ordinamento italiano per legittima difesa e cosa sia cambiato con l’introduzione del reato di stalking, ovvero il reato che punisce gli “atti persecutori” (art. 612-bis c.p.), introdotto con il D.L. 23 febbraio 2009, n. 11.
- la realizzazione del sito internet;
- la stesura di una pubblicazione sulle attività realizzate all’interno del progetto;
- l’organizzazione della giornata a tema e conclusiva delle attività di progetto dove sono state esposte le ricerche effettuate, i risultati raggiunti e la pubblicazione realizzata.
Dalle parole delle due professioniste manfredoniane è trapelato lo sconcerto provato nell’ascoltare, per bocca delle stesse donne, parole di giustificazione per i comportamenti maschili di tipo violento, a dimostrazione del fatto che anche tra di loro alberga purtroppo spesso l’odioso luogo comune della “colpa” femminile. Tutte queste informazioni sono contenute nella pubblicazione finale “Silenzi rumorosi”, un manufatto di trenta pagine che vuole essere un vademecum di ciò che le donne devono sapere, a chi si devono rivolgere e cosa devono fare se si trovano in situazioni di pericolo.
Appare allora evidente come prioritaria rispetto ad ogni altra azione sia la necessità di scardinare tali false certezze, causa di un circolo vizioso che porta la vittima all’incapacità di sottrarsi al suo “carnefice”.
Infatti, se solo ad una risibile percentuale delle violenze subite per mano maschile (prime fra tutte, quelle che avvengono in ambito domestico, causate dal partner o da altro familiare) segue la denuncia, la causa è da ritrovare nel legame perverso che lega vittima e aggressore.
E’ stato lo psicologo Ippolito della Questura di Foggia a spiegare come ciò sia possibile: ” Da tempo è stata dimostrata la correlazione tra la carenza di attenzioni e di stimoli emotivi e la necessità di riconoscimento, a tal punto che si desiderano anche le attenzioni di tipo negativo. La donna maltrattata trova difficile sottrarsi al suo carnefice perchè inconsapevolmente si sente considerata”. Il risvolto peggiore dei maltrattamenti è la loro capacità tentacolare di avere molteplici ripercussioni negative sul corso dell’esistenza: la psiche della donna o del bambino maltrattati subisce danni notevoli, che interessano la sfera dell’autostima, delle relazioni personali, persino l’ambito lavorativo, creando in tal modo intorno alla vittima una cappa di insicurezza difficilmente estirpabile e un deleterio stato di segregazione ed isolamento. Danni duraturi dunque, se non perenni; ciò rende di vitale importanza il compito assunto, tra gli altri, dall’associazione P.L.P.P. : prevenire la commissione di episodi violenti, e quando purtroppo ciò non è stato possibile, insegnare a difendersi, a non permetterne la reiterazione, a sottrarsene in maniera definitiva.
Riportiamo di seguito alcuni dati circa la composizione e le caratteristiche del gruppo che hanno preso parte all’iniziativa.
ETA’ MEDIA: 28 anni
PROFESSIONE: casalinghe 27,5%, impiegato 12,5%, , studenti 40%, insegnanti 7,5%, altro
10% (un avvocato, un infermiere, uno psicologo, un disoccupato)
SCOLARITA’:medie inferiori 37,5%, superiori 30%, laurea 20%, altro 4%. La scolarità media risulta bassa in quanto ci sono molte studentesse, per cui, il loro titolo attuale è quello di scuola media inferiore.
MOTIVO D’ISCRIZIONE: C curiosità 40%, S acquisire sicurezza/utilità 55% ( dato che per noi risulta importantissimo in quanto riconosciamo come la popolazione apprezzi le iniziative di questo tipo), A altro 4% (scaricare lo stress, socializzare)
COME SONO VENUTE A CONOSCENZA DELL’INIZIATIVA: pubblicità 49%( brochure, manifesti, locandine, passaggio radiofonico dell’iniziativa), passaparola 27,5%, scuola 22,5%.
PRIMO CORSO DI DIFESA PERSONALE CHE FREQUENTANO: si 95%, no 4%
PRESENZA DI ESPERIENZE NELLE QUALI LE PARTECIPANTI SI SONO SENTITE IN PERICOLO: si 27,5%, no 72% Questo risultato sta a significare come si stia lavorando sia su un discorso di prevenzione primaria che secondaria.
Circa le prospettive future a conclusione del progetto verrà somministrato alle partecipanti un questionario di gradimento circa l’iniziativa. Attraverso i dati il nostro intento sarà quello di valutare i punti di forza quelli di debolezza del percorso. Il nostro impegno futuro sarà rivolto a una sempre continua sensibilizzazione e informazione sull’argomento.
- Abbiamo presentato formale istanza al Comune di Manfredonia per l’iscrizione all’albo delle Associazioni del territorio e siamo in attesa di ricevere una valutazione in tal senso.
Questi finora risultano essere gli obiettivi generali e specifici da noi raggiunti, con l’erogazione della prima tranche pari al 70% dell’importo richiesto, sovvenzionando la costituzione dell’Associazione, spese d’impianto, la campagna pubblicitaria, la conferenza stampa, il personale impiegato come collaboratori esterni ed interni alla realizzazione delle attività, acquistando materiale indispensabile per lo svolgimento del corso di difesa personale e materiale di cancelleria.
L’erogazione del restante 30% sarà da destinarsi al pagamento delle risorse interne che per tanto si sono riservate di percepire la rimanente parte del proprio compenso a fronte della più importante realizzazione delle attività di progetto e per costituire un fondo interno per la realizzazione delle successive attività in programma.
Le nostre prospettive future:
· Tenere in vita l’Associazione e promuovere le nostre attività, partecipando a bandi nazionali e regionali, cercando di accedere a fondi strutturali (POR) promossi dalla regione Puglia;
· Far crescere l’Associazione ed il personale in esso impiegato espandendo il suo raggio d’azione all’ambito territoriale;
· Realizzare attività a supporto delle donne;
· Realizzare progetti di educazione all’alimentazione e promuoverli all’interno delle scuole presenti sul territorio;
· Realizzare un corso di preparazione al parto completo (parte pratica e parte psicologica, giuridica, informativa, medica, alimentare, previdenziale);
· Realizzare altre edizioni di corsi di difesa personale;
· Sviluppare partenariati con altre Associazioni presenti sul territorio per poter permettere la realizzazione di un efficiente segretariato sociale;
· Facilitare l’accesso allo sportello di ascolto da noi attivato, fornire attività di supporto, di informazione.
Per tanto ci preme sottolineare che il lavoro svolto, lo spirito di abnegazione, l’entusiasmo profuso, sono il frutto di un impegno costante e continuo che ci impegniamo formalmente a proseguire nel tempo con la stessa intensità partecipando ad altre iniziative, progetti, attività.