Cosa abbiamo realizzato
Il progetto dell’Associazione culturale Folio ha riguardato lo studio e l’applicazione della conservazione preventiva nelle biblioteche di Puglia. Questa prima sperimentazione, in Puglia, ha avuto come obiettivo finale la sensibilizzazione dei curatori, dei responsabili delle strutture e degli utenti che accedono al servizio.
La cooperazione e il costante confronto fra le professionalità multidisciplinari coinvolte nelle attività progettuali, nello specifico esperti nel monitoraggio e diagnostica dei beni culturali, storici dell’arte e restauratori del libro, hanno permesso di redigere delle linee guida per ciascuna delle biblioteche coinvolte nel monitoraggio dei parametri ambientali, finalizzate all’applicazione della conservazione come buona pratica per la prevenzione e riduzione del degrado delle collezioni.
Le biblioteche e gli archivi coinvolti nel progetto sono quattro e sono stati identificati sulla base della disponibilità dei direttori ad accogliere i sopralluoghi del nostro personale per il monitoraggio ambientale; della loro collocazione geografica, in modo da estendere quanto più possibile il progetto sul territorio interessando biblioteche dislocate nelle province di Bari, Brindisi e Lecce; del loro ente gestore al fine di cogliere, qualora vi fossero, differenti modalità di programmazione delle azioni di conservazione e restauro dei fondi librari.
Al termine del progetto, sono state stampate 500 copie del volume “Conservazione preventiva nelle biblioteche di Puglia” (Lupo ed.) distribuite gratuitamente alle biblioteche presenti sul territorio.
Chi ci ha lavorato
Il progetto è stato realizzato utilizzando risorse esterne ed interno ed avvalendosi dell’indispensabile supporto teorico e pratico del nostro partner di progetto, il laboratorio di restauro del libro Codex. Nello specifico hanno lavorato al progetto:
- Valentina Terlizzi, dottore di ricerca presso l’Università del Salento, si è occupata delle attività di monitoraggio durante i dodici mesi di durata del progetto
- Silvia Terlizzi, docente di lingua inglese e spagnola, indispensabile supporto nelle traduzioni in lingua del materiale informativo distribuito durante il Salone del restauro di Ferrara e nelle attività di segreteria
- Giuseppe De Filippis (partner del progetto), direttore del laboratorio Codex, si è occupato del restauro dei volumi presi in consegna
- Andrea Riso (risorsa esterna), si è occupato della realizzazione del logo, grafica per le brochure e i video del nostro progetto
- Salvatore Sansone (risorsa esterna), dottore di ricerca presso l’Università della Tuscia, storico della miniatura, ha collaborato allo studio e ricerca per la pubblicazione finale.
Cosa è stato fatto e quando
La realizzazione del progetto è stata divisa in due fasi principali che si sono svolte parallelamente per tutti e dodici i mesi:
Il progetto “Conservazione preventiva nelle biblioteche di Puglia”, che ha avuto la durata di un anno (settembre 2009 - settembre 2010), si suddivide in due parti. La prima è consistita nel monitoraggio del microclima in quattro biblioteche pugliesi che, nello specifico, sono la biblioteca seminarile Innocenziana di Lecce, la biblioteca comunale Francesco Trinchera di Ostuni, la biblioteca comunale Eustachio Rogadeo di Bitonto, la biblioteca e archivio vescovile Mons. Aurelio Marena di Bitonto. Delle quattro biblioteche tre sono collocate in palazzi storici (del XVII-XVIII secolo) e una in un palazzo moderno, costruito appositamente per ospitare la biblioteca. Ciascuno di essi è composta da ambienti aventi diverse destinazioni d’uso: sale lettura, depositi, uffici, sale conferenza e sale espositive. Durante i sopralluoghi si è cercato di coinvolgere il personale delle biblioteche con la finalità di sensibilizzarlo alla prevenzione. I dati raccolti mensilmente sono stati digitalizzati e confrontati con gli standard stabiliti dalle istituzioni nazionali ed internazionali.
Le misurazioni di umidità relativa (RH), temperatura (°C) e illuminamento (Lux) sono state effettuate con strumentazione portatile composta da un termo igrometro con sonda esterna, un luxomentro e da un termoigrometro a contatto. Sono stati utilizzati anche dei misuratori passivi di umidità relativa e di illuminamento disposti nelle zone in cui era conservato materiale librario di particolare pregio. Nello specifico, i lightcheck sono delle strisce di carta ricoperte da una sostanza sensibile alla luce che cambia colore durante l’esposizione e permette di valutare la quantità di luce ricevuta dall’oggetto comparando la colorazione finale della striscia con una scala che riporta i codici di esposizione luminosa equivalente (ELE). Sullo stesso principio si basano le humidity indicator cards che mostrano una scala di valori di umidità relativa costituita da dischetti di colore blu che diventano di colore rosa quando raggiungono il valore di RH corrispondente. Importante è stata l’identificazione di semplici linee guida metodologiche che possono essere sintetizzate nei seguenti punti:
- mantenere l’efficienza degli strumenti controllando il livello della batteria di alimentazione prima di effettuare le misure;
- non influenzare la misurazione con la vicinanza del corpo;
- scegliere punti di misurazione, cercando di evitare le perturbazioni date dalle
sorgenti di luce, umidità e calore;
- organizzare preventivamente le misure annotando tutte le informazioni fondamentali
che riguardano le condizioni in cui si stanno effettuando (luogo, ora, data,
coordinate del punti di misura, clima);
- scattare fotografie indispensabili per l’interpretazione dei dati;
- ripetere più volte nello stesso punto nell’arco del sopralluogo le misurazioni;
- misurare l’illuminamento posizionando il sensore del luxometro perpendicolare
alla superficie che riceve il flusso luminoso.
Sono state realizzate, inoltre, delle schede descrittive sulle biblioteche che comprendono
informazioni relative a:
- tipologia di struttura. Consiste in una breve introduzione storica sulle biblioteche coinvolte nel progetto, una descrizione dei fondi conservati e della struttura dell’edificio;
- numero di sale monitorate. É stata realizzata una pianta delle biblioteche in cui sono schematizzate le sale monitorate e i punti di misurazione;
- presentazione dei dati raccolti. I grafici e le permettono di avere una visualizzazione più immediata dei valori stagionali massimi, medi e minimi rilevati;
- problematiche riscontrate. L’analisi critica dei risultati ottenuti e i confronti con standard nazionali ed internazionali ha permesso di identificare i punti di debolezza delle biblioteche in ambito conservativo;
- proposte di miglioramento. Sono delle linee guida per una più attenta conservazione dei beni archivisto-librari negli ambienti monitorati;
- restauro dei volumi. L’introduzione storica e codicologica dei volumi avuti in consegna è seguita dalla descrizione dettagliata e dalla documentazione fotografica delle fasi di restauro eseguite nel rispetto del Capitolato Speciale Tecnico Tipo, istituito dall’ICPAL del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
La seconda parte del progetto si è svolta all’interno del laboratorio di restauro del libro, Codex. Qui sono stati restaurati, gratuitamente per l’ente proprietario, sei volumi, 2 a stampa e 4 manoscritti, che versavamo in pessimo stato di conservazione. Nelle relazioni consegnate agli enti e nel volume da noi pubblicato sono presentate tutte le fasi del restauro accompagnate da un’esaustiva documentazione fotografica.
Indispensabile è stata poi la partecipazione dell’Associazione Folio al Salone del restauro di Ferrara (Marzo 2010) che ci ha permesso di presentare il nostro progetto in un incontro tecnico che si è tenuto il 24 marzo alle ora 16,00 e di pubblicare sul catalogo ufficiale del Salone i primi risultati.
Cosa succede ora?
Il progetto “Conservazione preventiva nelle biblioteche di Puglia” ha tentato di applicare sul territorio regionale una buona pratica. Il gruppo di lavoro coinvolto nelle attività del progetto ha fornito un servizio agli istituti pubblici cercando di sensibilizzare il personale e soprattutto le amministrazioni comunali a una corretta conservazione del patrimonio archivistico librario. Notevoli sono gli sforzi da compiere per migliorare le condizioni strutturali degli ambienti delle biblioteche presenti sul nostro territorio, immediati dovrebbero essere, alla luce di quanto emerso da questo studio, i provvedimenti da porre in essere.
Intere collezioni, interi fondi librari sono messi in serio pericolo dalle condizioni microclimatiche in cui sono custoditi. Abbiamo più volte fatto presente al personale delle biblioteche di non sottovalutare i danni causati dalla luce naturale ed artificiale, dagli sbalzi di umidità e temperatura, mostrando visivamente i gravi segni di degrado presenti sui libri (mancanza di elasticità delle carte, irrigidimento dei volumi, attacchi microbici, degrado delle legature) che quotidianamente manipolano, consultano e conservano.
La nostra conoscenza del territorio ci permette di affermare che occorrerebbe un impegno maggiore su tutto il territorio affinché la conservazione preventiva fosse applicata a livello regionale, mappando e registrando il microclima di tutte le strutture in possesso di patrimonio storico artistico, attivando convenzioni e collaborazioni con enti e laboratori specializzati e creando gruppi di lavoro interdisciplinari impegnati nella raccolta dei dati e nell’elaborazione di linee guida applicabili nell’immediato.
Le biblioteche, come tutti gli istituti culturali pubblici, soffrono, in questo periodo, di mancanza di fondi per il coordinamento delle comuni attività e in più sono assolutamente sprovviste di personale specializzato che possa occuparsi della prevenzione e della conservazione dei fondi librari. In questo clima, si potrebbero cercare soluzioni comuni facendo sistema. L’intenzione dell’Associazione culturale Folio è quella di continuare con le proprie attività e con la collaborazione con il laboratorio di restauro del libro Codex. Il primo punto fermo è che le biblioteche coinvolte nel progetto ci hanno chiesto dei preventivi di spesa per l’applicazione delle linee guida da noi stilate, auspichiamo quindi in un esito positivo! A questo si aggiungono i ringraziamenti e i complimenti per il lavoro dei direttori delle biblioteche che pian piano stanno ricevendo il nostro volume.