Alla fine del progetto PT-CORK RESEARCHES possiamo dire di aver ideato, realizzato e brevettato un trattamento per eliminare il “sapore di tappo” dai tappi in sughero. Non siamo ancora arrivate alla massima efficacia (abbiamo distrutto al massimo il 56% dell’inquinante), ma i risultati sono molto incoraggianti, la strada è sicuramente quella giusta.
Di seguito le fasi del progetto.
1) Revisione di tutto il progetto:
Una delle prime attività da noi ritenuta indispensabile dal decorrere dell’anno a disposizione con Principi Attivi, è stata il revisionamento generale di tutte le singole attività e dei relativi costi previsti nell’ambito della presentazione della domanda. Essendo trascorso poco meno di un anno dalla redazione del formulario di partecipazione alla firma effettiva, abbiamo ritenuto fondamentale rinsaldare i punti di forza del progetto e sfrondare quelli meno consistenti, a seguito di personali ricerche e consultazioni. È stata una prima fase che ha portato via diverso tempo, ma che è stata fondamentale.
2) Ricerca – Miglioramento misure:
Considerato che il nostro progetto prevedeva di verificare che fossero state distrutte sostanze presenti in quantità infinitesimali (si parla di parti per trilione), la fase di misurazione era fondamentale. Dopo alcune riflessioni, abbiamo deciso di non perdere tempo nel tentare di operarle in maniera diretta con un partenariato presso qualche laboratorio, affidandoci invece in toto ad laboratorio accreditato. È occorso diverso tempo per la stipula di un buon accordo (vedi B3).
3) Ricerca – Trattamento:
Inizialmente pensavamo di dover necessariamente affidarci ad un soggetto terzo che provvedesse ad effettuare il trattamento, ma abbiamo trovato un’azienda che ci ha noleggiato l’attrezzatura per i test, spedendoci l’impianto e lasciandocelo per due mesi. Abbiamo così eliminato diversi costi (consulenza azienda, supporto di un responsabile che si interfacciasse con noi ecc) ed abbiamo capito, quanto più concretamente si potesse fare, le diverse problematiche del trattamento.
4) Protezione della proprietà intellettuale:
Abbiamo contattato uno dei più importanti studi in Italia di consulenza brevettuale, Modiano & Partners, che per noi ha fatto un’offerta fuori da ogni aspettativa. Adesso abbiamo un brevetto solido e possiamo andare alla ricerca di quanto ci occorre per proseguire con le ricerche con la sicurezza del sostegno di un’ottima protezione legale. Era un passo necessario per andare in cerca di finanziamenti.
5) Ricerca canali di finanziamento e revisione business plan - Contemporaneamente al 4) -:
Ci siamo rivolti a TECNOPOLIS CSATA con sede a Valenzano, che essendo uno storico incubatore di impresa, ed avendo già sostenuto la nostra iniziativa in passato, ci è sembrato il soggetto ideale. Adesso il business plan è ancora più dettagliato ed aggiornato. Attualmente abbiamo, in mano, uno strumento completo per presentare la nostra candidatura a bandi pubblici o per chiedere un finanziamento a soggetti privati, forti anche del possesso del brevetto depositato. TECNOPOLIS, come richiesto, ci ha anche sottoposto alcuni bandi a cui poter partecipare, tuttora da noi in analisi, e ci ha messo in contatto con una rete che sta realizzando un Distretto Enologico in Puglia.
6) Contatti aziende:
L’idea all’inizio era quella di portare avanti in parallelo ricerca e contatto con potenziali clienti. L’interesse c’è stato, per quella poca esposizione che abbiamo cercato, abbiamo avuto alcune offerte, ma nessuna ci ha allettato. Pertanto abbiamo scelto di andare avanti con la ricerca, arrivare ad un brevetto e poi passare alla parte commerciale con maggior cognizione di causa. Era infatti difficile dialogare con potenziali clienti/partner senza poter spiegare il trattamento, inficiando la futura domanda di brevetto.
E ADESSO???
Quando abbiamo cominciato l’avventura di Principi Attivi ovviamente speravamo di arrivare a chiudere completamente il cerchio visto che, come sapete, il nostro progetto cerca da un po’ di arrivare alla “meta”. Ahinoi la ricerca è così: non da certezze né tanto meno limiti di tempo. I risultati ottenuti ci fanno ben sperare, ma non bastano per avviare una struttura aziendale e commerciale. I nostri propositi sono volti al proseguimento della ricerca in laboratorio, almeno fino a quando non otterremo il risultato, quello inconfutabile ed incontrovertibile e, di riflesso, la giusta formula, ossia tempi e modi che, come le esatte dosi di un dolce, creino le condizioni ideali per raggiungere quello che noi siam fiduciose di poter riuscire ad ottenere.
Molto presumibilmente, almeno finché non si avranno delle basi più solide, continueremo a rimanere costituiti sotto forma d’associazione.
I passi successivi saranno volti quindi al costante monitoraggio dei settori implicati, da una parte, mentre riguardo il settore sperimentale, l’intenzione è quella di continuare, magari intraprendendo collaborazioni più stabili con aziende leader nel settore e laboratori d’analisi specializzati.
La grande più opportunità data a PT-CORK da Principi, a parte il contributo economico, e quindi l’occasione di progredire con le prove in laboratorio, è stata proprio la possibilità di entrare in contatto con aziende leader con cui abbiamo intrattenuto rapporti più o meno constanti per tutta la durata dell’anno: i rapporti intrecciati, mantenuti e consolidati in ambito professionale c’hanno mostrato ancor di più – se ancora ce ne fosse bisogno – le grandi potenzialità del nostro progetto e l’interesse che suscita ogni volta che lo illustriamo. Non a caso si sente molto parlare del fatto che, in questo periodo di crisi, il settore che nonostante tutto prosegue sulla sua costante scia positiva, se non in addirittura in ascesa, sia proprio quello enologico! E noi, se permettete, vogliamo dare il nostro contributo all’ascesa…