Il progetto “Giuseppe Albano: un museo virtuale” ha portato alla nascita di una galleria virtuale all’interno della quale sono esposte le opere realizzate dallo scultore putignanese Giuseppe Albano che appartengono all’Amministrazione Comunale di Putignano in virtù di una donazione del 1968. Le fasi di realizzazione del progetto sono state molteplici a cominciare dal sopralluogo nel deposito comunale dove le opere erano custodite da molti anni; abbiamo immediatamente fotografato la situazione in quanto alcune opere erano state tratte fuori dalle casse giunte da Firenze alla morte di Albano. Si è proceduto ad una sommaria pulizia, a fotografare e misurare ciascuna opera per poi realizzare una scheda identificativa di ognuna; si è realizzata una prima catalogazione di quanto presente fuori dalle casse. Successivamente si è proceduto all’apertura di circa venti casse contenenti gessi di vario formato di Albano e di Trentacoste, maestro siciliano del nostro che gli lasciò in eredità quanto contenuto nel suo studio fiorentino alla sua morte. Anche queste opere sono state fotografate, misurate e si è deciso di richiuderle nelle casse fintanto che il Comune di Putignano non avrà individuato una sede più sicura per la loro collocazione. Tutte le opere sono state oggetto di schedatura e successiva catalogazione.
Grazie all’attiva collaborazione degli eredi Albano sono state individuate altre opere presenti nel cimitero cittadino e presso abitazioni private, nonché ci sono state fornite inedite informazioni biografiche su Albano e sulla sua formazione artistica ed accademica; ci è stato messo a disposizione l’archivio fotografico privato della famiglia Albano, tutte le pubblicazioni riguardanti le onorificenze e le esposizioni alle quali aveva partecipato Giuseppe Albano nonché gli originali dei titoli di studio conseguiti dallo stesso.
A seguito della ricognizione sul territorio cittadino, abbiamo intrapreso gli studi su quanto prodotto da Albano nella regione e sul territorio nazionale; sono state individuate opere rimaste allo stadio progettuale, e sono state fotografate e schedate opere celebri come i decori della sede della Banca d’Italia a Bari, il monumento funebre di Monsignor Farina nella Cattedrale di Foggia e del Vescovo Cavalla nella Cattedrale di Matera, le decorazioni per le campane in bronzo del Campanile di Giotto a Firenze.
È stato dunque necessario compiere dei sopralluoghi fuori regione recandoci a Roma dove, presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna, è stato individuato un carteggio tra Domenico Trentacoste e lo scrittore Ugo Ojetti, all’interno del quale vi erano missive di Giuseppe Albano circa la sua vita ed i rapporti con questi illustri personaggi della cultura italiana tra Otto e Novecento. Un’altra indispensabile meta è stata Firenze, sede dell’Accademia di Belle Arti frequentata da Albano a partire dal 1921 per ottenere il Diploma di Scultore. Presso l’Accademia sono emerse ulteriori notizie circa il percorso professionale di Albano come insegnante; sono stati visitati anche i luoghi dove egli visse e lavorò.
Tutto il materiale raccolto è confluito in un portale che raccoglie in maniera molto intuitiva la vita ed il percorso artistico Giuseppe Albano.
Il progetto si è inaspettatamente arricchito dell’inedita collezione di gessi e bronzetti di Domenico Trentacoste, celebre scultore siciliano e maestro di Albano a Firenze. Albano divenne discepolo ed amico di Trentacoste e lo assistette fino alla morte nel 1933 ereditando lo studio fiorentino del maestro e tutto quanto ivi contenuto; tali notizie, già note, sono state suffragate dall’individuazione delle opere ereditate, ammontanti ad una settantina tra targhe e calchi in gesso di vario formato, busti di donne e giovani in gesso e bronzetti che costituiscono una delle più ricche raccolte di opere di Trentacoste presenti in Italia. Nel sopralluogo a Firenze è emerso che copie identiche nell’iconografia, ma di diverso materiale, presenti a Putignano fanno parte della Collezione della Galleria Pitti di Firenze.
Le scoperte fatte sia a Roma che a Firenze ci hanno permesso di datare e identificare meglio alcune opere si di Albano che di Trentacoste rendendo il sito e quindi la nostra catalogazione ancora più completa e precisa.