In questi giorni è in uscita il numero 2 di Palascìa_l’informazione migrante.
La rivista “Palascìa_l’informazione migrante” si propone di dar voce alle comunità presenti in provincia di Lecce, di offrire spunti di riflessione e possibilità di scambio culturale tra i nativi e i migranti per contribuire a far crescere il dialogo tra individui portatori di culture all’interno di contesti sociali e politici concreti.
Palascìa offre alla cittadinanza uno strumento di informazione, approfondimento e riflessione per affrontare i processi di métissage che si formano spontanei nelle interazioni sociali.
“SperanzeRespinte”è il titolo del secondo numero della rivista interculturale e del dossier, dedicato a chi tenta di arrivare nel nostro paese, a chi è rinchiuso in un Cie, a chi, nonostante il riconoscimento del diritto d’asilo si ritrova comunque nella miseria e deve darsi da fare. Cifre e storie, interviste ai rifugiati, gli straordinari racconti della “Vera D” da Napoli a Brindisi, del “Ferrhotel “di Bari e l’intervista a Gabriele Del Grande, autore de “Il mare di mezzo”, sono a cura di Andrea Aufieri, Gianpietro Occhiofino, Mariana Metrangolo e Bema Coulibaly. In copertina una foto del reporter Toti Bello ritrae uno sbarco di immigrati nel ’98 a Brindisi: un’immagine che non potremo più rivedere, non perché la tragedia umana non si ripeta più, ma perché le politiche migratorie del nostro governo hanno alleggerito le nostre coscienze, respingendo in mare frotte di disperati.
Come sottolineato nell’editoriale del direttore Andrea Aufieri, che alleghiamo, il fil rouge del nuovo numero è quello della resistenza: di una nazione (l’Italia) al suo imbarbarimento di bassa Lega; quella di milioni di persone contro gli stravolgimenti del clima, quella di una regione (la Puglia) per una legge giusta impugnata dal governo, quella di tre comunità rom tra la Calabria e la Puglia, che tentano di vivere una vita dignitosa.
In questo numero_ un intenso foto racconto sulla spiritualità a Lecce firmato dal reporter Lorenzo Papadia; il calcio come veicolo di amicizia contro il razzismo con l’esperienza della NoRacismCup; le scuole italiane e il nodo della L2; i racconti etnici reinterpretati e illustrati dai bambini; un viaggio a piedi per un quartiere interculturale; l’immigrazione che “cresce” dopo il primo marzo; le storie di Rom 1995 e del campo “Panareo”, in sosta da 20 anni. Numerose le rubriche di pubblica utilità: servizio legale, lavoro, cooperazione, diritto internazionale e cultura dei diritti umani; un’ampia sezione culturale dedicata alla musica senegalese, alla filosofia in ascolto del bisogno con il libro di Mario Signore Economia del bisogno ed etica del desiderio, alla straordinaria esperienza della compagnia teatrale “Astràgali” in Palestina, raccontato nello spettacolo Roads and Desires, al piccolo grande documentario sulle badanti Hanna e Violka di Rossella Piccinno e all’arte figurativa di Paola Rollo. Inoltre appuntamenti nel mondo, vignette, poster e pensieri in libertà.
Con i contributi di: Tonio Dell’Olio, Mauro Biani, Aldo Morrone, Gaetano Liardo, Maria Rosaria Faggiano, Giuseppe GIoffredi, Vincenzo Maggiulli, Betty Greco, Manuela Mastria, Marco Leopizzi, Davide Sacquegna.
La rivista sarà in distribuzione gratuita in Puglia nei prossimi giorni e on-line all’indirizzo www.metissagecoop.org.
La cooperativa sociale Métissage è una Onlus che si propone di contribuire alla costruzione, allo sviluppo e alla crescita di una società multiculturale attraverso il dialogo, la valorizzazione
e la promozione della cultura delle differenze, per diffondere un nuovo concetto di intercultura in un contesto socio-ambientale che riconosca il rispetto reciproco come fondamento per lo scambio e l’interazione umana.
Il cubo nel logo è un vero rompicapo sociale e culturale, perché contiene sette colori per le sei facce che ne identificano geometricamente la figura.
Se la consuetudine suggerisce una soluzione monocromatica, la presenza dei sette colori comporta la necessaria ricerca di un’alternativa che porti a riscoprire la ricchezza della complessità cromatica.
La soluzione proposta è quella di immaginare le culture come fossero colori: unirle senza fonderle e distinguerle senza separarle. È questo il vero significato del Mètissage, un intreccio di colori, culture e diversità ch