L'Associazione Rete 32 Onlus opera, com'è noto, nell'ambito del Terzo Settore proponendosi il perseguimento di finalità di solidarietà sociale. In particolare, si prefigge la tutela del diritto alla salute dei migranti, prestando servizi di formazione professionale, consulenza giuridica e mediazione socio-sanitaria nelle strutture sanitarie a vario titolo impegnate nella cura e nell'assistenza dei pazienti stranieri.
L'attività dell'Associazione, nel suo primo anno di vita, si è espletata entro l'ambito territoriale dei Comuni di Terlizzi e Molfetta e più precisamente nel Distretto SS 2 e nel Presidio Ospedaliero Don Tonino Bello di Molfetta, entrambi ricadenti nell'ASL BA.
Conformemente all'originaria impostazione, il progetto si è diviso in tre momenti essenziali ed inscindibilmente connessi l'uno con gli altri.
Nella prima fase progettuale l'Associazione ha prestato un servizio di formazione professionale e consulenza giuridica nei confronti del personale medico, paramedico e amministrativo delle citate strutture sanitarie, impegnato nella cura e nell’assistenza di pazienti stranieri e previamente individuato dalle competenti direzioni sanitarie.
Al fine del proficuo esperimento di tale azione progettuale, anche considerando il target di riferimento, l'Associazione si è rivolta al mercato del lavoro onde individuare le professionalità più affidabili ed adeguate. Si è perciò proposto ad Andrea Zitani, tra i più attivi avvocati pugliesi a sostegno dei diritti dei migranti, nonché tra i massimi esperti di diritto dell'immigrazione e di processi interculturali di collaborare con l'Associazione, assumendo, in particolare la direzione scientifica del Corso.
Come previsto dal progetto approvato sono stati presi contatti con la direzione sanitaria dei presidi ospedalieri di Molfetta e Terlizzi allo scopo di programmare e pianificare lo svolgimento degli interventi di formazione ed aggiornamento.
L'attività formativa prevista é stata illustrata dall'Avv. Zitani in quale ha curato il coordinamento di tutte le fasi della formazione ed é stata concordata con le direzioni sanitarie che hanno manifestato il proprio interesse e le proprie esigenze. In tale fase la direttrice sanitaria competente per l'ospedale di Terlizzi, Dr.ssa Giuseppina Rutigliano, ha evidenziato l'opportunità di estendere gli incontri a tutti gli operatori del distretto sanitario di Terlizzi - Ruvo- Corato e non solo al personale del presidio ospedaliero di Terlizzi. Proposta che l'Ass. Rete 32 ha condiviso senza riserve. Si é concordato così un programma formativo che analizzasse i seguenti argomenti:
una introduzione ai fenomeni migratori in genere ed alla situazione in Italia in particolare;
una sintesi delle principali disposizioni normative in tema di immigrazione;
un approfondimento sulla tutela del diritto alla salute così come previsto dal Testo Unico sull'immigrazione e dai successivi provvedimenti legislativi;
un quadro delle principali difficoltà di tipo culturale che gli operatori sanitari devono affrontare e le possibili soluzioni;
un breve excursus sulle principali patologie delle quali soffrono i cittadini immigrati;
le condizioni dei cittadini stranieri nel territorio di Molfetta e di Terlizzi;
le mutilazioni genitali femminili, descrizione e livelli di intervento di prevenzione ed assistenza.
Gli argomenti da a) a d) sono stati trattati dall'avv. Andrea Zitani, quelli sub e) ed f) sono stati affrontati dal dott. Giuseppe Bariletto, medico di base che esercita la propria professione in Terlizzi e che da anni segue i cittadini stranieri presenti sul territorio. L'argomento di cui alla lettera g) é stato illustrato dalla Dr.ssa Debora Zippo esperta di diritti umani che ha collaborato alla realizzazione del progetto "Bikaloro", rivolto alla tutela ed all'informazione di donne vittime di mutilazioni genitali
L'attività formativa realizzata é stata rivolta al personale medico, amministrativo ed agli assistenti sociali dell'ospedale di Molfetta ed al personale medico del distretto di Ruvo - Terlizzi – Corato. In particolare, sono stati previsti cinque incontri formativi della durata di cinque ore ciascuno che sono stati organizzati, con cadenza infrasettimanale, presso l'ospedale di Molfetta, (dal 27.10.2009 al 24.11.2009) e sei analoghi incontri presso l'ospedale di Terlizzi e presso la sede del distretto, a Ruvo di Puglia, (dal 27.10.2009 al 01.12.2009).
Nelle lezioni sono stati proiettati video, utilizzate presentazioni in power point e distribuito materiale su supporto cartaceo, cercando in ogni occasione di coinvolgere i partecipanti sollecitandoli alla risoluzione di problemi ed a manifestare le proprie esigenze pratiche.
L'esperienza sul campo dei docenti impegnati ha consentito di organizzare i momenti formativi non solo per il tramite di mere lezioni frontali, ma anche attraverso lo studio e l'analisi delle cosiddette best practices assunte, come tali, quale modello cui ispirare e conformare un'azione socio-sanitaria ed amministrativa adeguata a garantire una risposta efficiente alla domanda di cura ed assistenza dei pazienti stranieri. A tal fine, particolare attenzione è stata dedicata ad evidenziare l'importanza di considerare la nazionalità e le peculiarità della cultura d'origine del paziente cui si rivolge il trattamento sanitario, onde scongiurare di ingenerare atteggiamenti pregiudizievoli perché potenzialmente giudicabili oltraggiosi da parte degli stessi stranieri.
Il Corso, a prescindere ed indipendentemente dall'alto contenuto di dettaglio informativo è stato apprezzato per la tempestività con la quale si è dato risalto alle intervenute novelle nella disciplina normativa, anche e soprattutto regionale che, com'è risaputo, hanno interessato la materia dell'immigrazione.
Una materia piuttosto complicata e a tratti oscura a cui la Regione Puglia ha cercato di rimediare, con diverse circolari Assessorili, che tuttavia, in un primo momento, nonostante lo scopo che ne ha animato la produzione, non hanno soddisfatto appieno l'esigenza chiarificatrice, più volte evidenziata dagli operatori sanitari e, più in generale, dai soggetti a vario titolo impegnati nell'assistenza e nella cura dei migranti. Raccolta tale esigenza durante le ore di formazione sia a Molfetta che a Terlizzi, l'Associazione, tramite l’Avv. Zitani ha contribuito a segnalare alle competenti strutture dell’Assessorato alle Politiche della Salute le discrasie cui le citate circolari davano luogo. Il tutto nell'ottica di una sana e proficua collaborazione con l’Ente regionale e con le strutture Sanitarie citate.
Crediamo che i contenuti e la professionalità dei relatori siano stati apprezzati e giudicati molto positivamente sia dal Distretto SS 2 che dal Presidio Ospedaliero di Molfetta. Lo dimostra la proposta della Dr.ssa Rutigliano, di realizzare, con i medesimi docenti e con il dott. Melpignano, un'altra giornata formativa rivolta a i medici di medicina generale.
Rete 32, naturalmente, ha accolto la proposta della Direzione del Distretto SS2, realizzando un altro momento formativo che si è distinto per l'accreditamento “ECM”.
Attualmente L’Ass. Rete 32 è impegnata nell’organizzazione di un'altra giornata di formazione già in programma per metà settembre. Analoghi contatti sono in corso con altri distretti.
La seconda fase progettuale è consistita nel servizio di mediazione socio-sanitaria.
Nello specifico l'Associazione ha destinato una propria unità presso il Distretto SS 2 e il P.O. Don Tonino Bello di Molfetta affidandogli il compito di rispondere alle eventuali esigenze di mediazione socio-sanitaria e transculturale che le competenti direzioni sanitarie avessero prospettato.
La persona designata è stato il Dott. Giuseppe Memola, socio fondatore dell'Associazione ed in possesso di una solida formazione professionale in materia di processi di mediazione transculturale, avendo maturato una significativa esperienza professionale nella materia de qua operando principalmente sul territorio di Terlizzi, Ruvo, Corato e Molfetta della cui realtà sociale e delle relative problematiche migratorie è profondo conoscitore.
Seppur responsabile della seconda fase progettuale, il Dott. Memola ha partecipato anche all'attività formativa. Tale partecipazione si è rilevata preziosa in quanto ha consentito al mediatore culturale di avviare e coltivare rapporti di fiducia con il personale interno ai due distretti, con i quali si è poi interfacciato nei singoli reparti/uffici.
La fase operativa del servizio di mediazione socio sanitaria, programmata per la durata di otto mesi, ma di fatto ancora in corso, è stata organizzata secondo uno specifico modus operandi che di seguito si riassume:
attivazione di un numero di telefono dedicato alla raccolta delle richieste di intervento da parte del personale sanitario e degli utenti stranieri;
contatto con il personale sanitario e con i servizi sociali dei comuni, per la presa in carico dell’utenza;
pubblicizzazione del servizio di mediazione e del numero di telefono dedicato, attraverso numerosi manifesti A3 affissi nei due presidi ospedalieri e nei luoghi maggiormente frequentati da immigrati;
continua collaborazione con l’esperto in diritto dell’immigrazione e con i mediatori linguistici a disposizione dell’Associazione;
stretta sinergia con i partners di progetto (la maggior parte delle prese in carico sono seguite alle segnalazioni di questi ultimi): Associazione OsaPace Onlus e Coop. C.L.A.D. (in particolar modo con lo sportello di orientamento e il centro di accoglienza Fuori Orario Immigrati);
La fase in questione è stata caratterizzata da una fattiva collaborazione tra le professionalità coinvolte, le realtà del terzo settore presenti sul territorio di riferimento e il personale dipendente delle strutture ospedaliere. Si tentato di realizzare, in tal guisa, uno degli obiettivi precipui cui l'Associazione informa la sua mission: l'obiettivo è quello di dar vita ad una organizzazione utile a coordinare tutti gli enti ed i soggetti a vario titolo coinvolti nell'assistenza e nella cura degli immigrati, nell'intento di fornire un servizio efficiente che, esorcizzando la diffidenza che gli stessi migranti sovente nutrono nei confronti delle istituzioni locali, sappia coniugare il rispetto delle esigenze di ordine e sicurezza con la tutela dei diritti inviolabili dell'uomo ed in particolare di quello alla salute.
Quella in esame è stata la fase progettuale più complessa e problematica perché coincisa con il dibattito parlamentare in merito al cosiddetto pacchetto sicurezza ed alla risonanza mediatica che la paventata possibilità di un inasprimento delle conseguenze sanzionatorie nei confronti dei flussi migratori irregolari ha generato. In questa fase l'Associazione ha registrato una scarsissima richiesta di cure e assistenza legale da parte dei pazienti migranti.
La gran parte degli interventi del Dott. Memola si è registrata presso l’anagrafe sanitaria del presidio di Terlizzi. Le richieste d’intervento afferivano in particolare alla risoluzione di problematiche relative rilascio del codice STP, all’iscrizione al SSN ed alla richiesta di esenzione ticket per gli stranieri meno abbienti.
Conformemente alla sua natura di ente non lucrativo di solidarietà sociale, l'Ass. Rete 32 in diverse occasioni si è proposta di sostenere anche economicamente pazienti stranieri in difficoltà soprattutto al fine di consentirne le dimissioni dal nosocomio in cui erano ricoverati e il rientro nei paesi di residenza. In dette occasioni prezioso è risultato il contributo volontario dei soci.
L’Associazione Rete 32 ha anche contribuito a fornire informazioni ad un numero variabile di stranieri, alcuni regolari ed altri “irregolari”, impegnati in lavori agricoli nelle campagne del territorio di Terlizzi, che hanno utilizzato un casermone abbandonato, sito sulla strada provinciale Terlizzi- Molfetta, quale alloggio di fortuna ove passare l'inverno.
Il Dott. Memola ha partecipato agli incontri di coordinamento degli aiuti presso i servizi sociali del Comune di Terlizzi ed ha garantito, con numerosi interventi direttamente sul posto e coadiuvato da un mediatore linguistico, che gli stessi stranieri divenissero pienamente consapevoli dei propri diritti all’assistenza sanitaria e che in stato di necessità ne potessero fruire senza alcun timore.
Nonostante il Servizio di mediazione fosse stato programmato per la durata di otto mesi, l'Ass. Rete 32 continua ad assicurare la sua presenza nel presidio ospedaliero di Molfetta e nel Distretto SS2. Tradizionalmente i mesi estivi sono quelli in cui si registra un incremento della richiesta di prestazioni sanitarie da parte dell'utenza straniera. E' ferma intenzione del Sodalizio continuare a collaborare con le strutture sanitarie citate, consapevole dell'assoluto bisogno della figura professionale del mediatore culturale.
Nella terza fase progettuale l'Ass. Rete 32 ha realizzato iniziative di comunicazione ed informazione nella duplice veste di ente promotore e di soggetto aderente.
Il 16 marzo 2010 Rete 32 ha partecipato alla Conferenza internazionale “Public Services Meeting Migrants I Servizi Pubblici incontrano i migranti”, tenuta a Bari presso Villa Romanizzi Carducci.
La Conferenza, alla quale hanno parteciperanno, tra gli altri, la Regione Puglia, l'ARES e la CGIL, ha avuto ad oggetto le molteplici problematiche che i flussi migratori recano seco con particolare riguardo ai doveri ed alle responsabilità che il fenomeno impone alla Pubblica Amministrazione.
La partecipazione del Sodalizio si è concretizzata attraverso l'intervento dell'Avv. Andrea Zitani che, in qualità di responsabile scientifico del corso di formazione e aggiornamento “L'accesso al SSN dei Migranti”, ha avuto cura di illustrare il Progetto finanziato da Principi Attivi testimoniando l’esperienza del progetto Rete32 mediazione socio-sanitaria integrata per le popolazioni migranti ed, in particolare, il ruolo che l'Associazione svolgeva presso il Distretto SS 2 dell’ASL di Bari ed il presidio Ospedaliero Don Tonino Bello di Molfetta.
La relazione dell 'Avv. Zitani, in particolare, ha avuto cura di evidenziare la necessità di calibrare le politiche e l’amministrazione sanitaria al fine di favorire la più ampia integrazione possibile dei migranti.
Il relatore ha analizzato, infine, il dettato normativo, i decreti attuativi e la prassi applicativa, sottolineando i significativi elementi di novità contenuti nella Legge n. 32/2009 “Norme per l’accoglienza, la convivenza civile e l’integrazione degli immigrati in Puglia”.
Nel mese di giugno 2009, l'Associazione ha partecipato, in collaborazione con L'Agesci, la Caritas, la Coop. Sociale CLAD, l'Associazione Culturale Musicale Municipale Balcanica Balcanica, l'Associazione OSAPACE, l'Associazione Culturale Musicale Luna sotto l'albero del carrubo, l'Azione Cattolica, l'Associazione culturale Kunst, l'Opera Francescana Secolare all'organizzazione dell'incontro dibattito denominato “Ci sono Diritti che non conoscono confini”. L'evento, patrocinato dalla Presidenza della Giunta Regionale si è tenuto in Terlizzi il 25 giugno 2009 presso il Chiostro delle Clarisse è ha avuto ad oggetto la politica migratoria del Governo e le modifiche legislative al cosiddetto pacchetto sicurezza. L'Ass. Rete 32 ha colto l'occasione per promuovere le sue finalità ed, in particolare, per illustrare il progetto Rete 32 mediazione socio-sanitaria per le popolazioni migranti da poco avviato presso il Distretto SS2 e il P.O. di Molfetta.
Nella terza fase progettuale l'Associazione ha concentrato i propri sforzi ed energie nella redazione della Guida multilingue ai servizi offerti dai presidi sanitari di Molfetta e Terlizzi.
La realizzazione della Guida è stata coordinata dall'Avv. Andrea Zitani.
Con il documento in questione il Sodalizio si propone di informare i cittadini stranieri in merito procedure di accesso al godimento del diritto alla salute ed ai servizi offerti dagli ospedali di Molfetta e di Terlizzi.
L'Avv. Zitani ha curato la realizzazione della parte introduttiva della guida nella quale al cittadino straniero viene offerta una rapida sintesi delle diverse modalità di accesso al Servizio Sanitario Nazionale a seconda dei diversi titoli di soggiorno sul territorio: cittadini di stati appartenenti alla Unione Europea, cittadini non comunitari, cittadini non in regola con le norme sull'ingresso ed il soggiorno.
Nella predisposizione della parte introduttiva si é cercato di utilizzare un linguaggio semplice e diretto, evitando tecnicismi giuridici, pur senza venir meno ad i requisti di completezza ed attendibilità. Oltre alla normativa nazionale si é fatto ricorso anche alle circolari esplicative emanate dal Ministero della Salute ed a quelle emanate dalla stessa regione Puglia, in particolare per l'accesso ai servizi da parte di cittadini comunitari titolari di codice ENI.
Notevole attenzione, considerando il carattere divulgativo ed informativo della Guida, é stata prestata al fine di tranquillizzare i cittadini stranieri, informandoli correttamente circa l'assoluta libertà di recarsi presso i presidi sanitari senza alcun rischio e rammentando come il diritto alla salute sia un diritto universale che viene assicurato a tutti, indipendentemente dallo status sul territorio e dalle condizioni economiche di chi richiede la prestazione.
Nella seconda parte si é voluto offrire un succinto, ma esaustivo, panorama dei servizi offerti dai due presidi ospedalieri di Molfetta e Terlizzi.
Dopo un breve richiamo alle modalità di iscrizione al Servizio Sanitario sul territorio, alle regole generali da rispettare presso i presidi ed ai servizi generali come quelli offerti dall'ufficio relazioni con il pubblico e dal servizio sociale, sono stati indicati i reparti presenti ed i principali servizi offerti da ognuno di essi. Le informazioni sono state raccolte con l'ausilio delle rispettive direzioni sanitarie: si é cercato di renderle il più possibile semplici e fruibili dagli utenti, indicando, altresì, i numeri di telefono e, ove disponibili, gli orari di apertura al pubblico e le modalità di accesso ad i reparti.
La Guida in questione è stata redatta in sei lingue: inglese, francese, albanese, rumeno, russo ed arabo. All'uopo ci si é avvalsi della collaborazione di interpreti madre lingua e di laureati in lingue straniere, tutti coordinati dall'avvocato Zitani.
Si é cercato, infine, di dare una veste grafica orientata agli utenti, realizzando un prodotto di facile consultazione, ma anche piacevole da sfogliare;
Il progetto è stato ideato sulla scorta di un bisogno sempre più avvertito ed insopprimibile nelle strutture sanitarie pugliesi quale quello della mediazione transcultrale e dell'adeguata formazione e aggiornamento del personale medico, paramedico e amministrativo ivi impegnato nella cura ed assistenza di pazienti stranieri. L'espletamento del progetto ha confermato tale necessità. L'Associazione ha maturato la consapevolezza di poter rivestire un ruolo importante per le Amministrazioni pubbliche e per le Imprese private che operano nell'ambito dei Servizi Socio-Sanitari.La volontà dell'Associazione, pertanto non può essere che quella di proseguire la strada intrapresa conservando la determinazione che ha caratterizzato il primo anno di attività.
L'Associazione Rete 32 continua a collaborare con i presidi ospedalieri di Molfetta e Terlizzi. Ha in cantiere nuove iniziative di formazione del personale sanitario e vorrebbe estendere la propria sfera di attività su tutto il territorio regionale.