L'impresa è stata davvero ardua, ma non abbastanza da convincerci a mollare: la Piscina del Gesù, situata in contrada Bosco a Gioia del Colle, il posto dal quale la mattina del 28 luglio 1861 il Sergente Pasquale Domenico Romano e la sua banda di briganti partirono alla volta di Gioia del Colle, convinti di conquistarla facilmente, è finalmente tornata alla luce.
Solo l'ombra dell'imponente edificio del passato si scorgeva al di là di rovi e veri e propri tronchi di edera, che aveva infestato il manufatto compromettendone la stabilità.
Oggi la Piscina di Gesù è tornata finalmente fruibile, dopo un oblio durato diversi decenni, a giudicare dallo stato in cui versava.
La struttura dovrebbe essere stata costruita nel XVIII secolo su una antica via frequentata dai pastori che facevano abbeverare le greggi pagando un obolo al fattore della Masseria del Porto. Fu proprio per scongiurare incidenti mortali per annegamento, che pare fossero frequenti, che si decise di eseguire su una delle pareti interne, un ritratto del Cristo.
L'ampia superficie oggi è tagliata in due da un muretto a secco che ne delimita le proprietà: durante il restauro è venuta alla luce una seconda pila, prima occultata da rovi, una scala che conduce alla sommità della piscina, e la parte anteriore con la grande apertura murata, prima inaccessibile.
Le foto che seguono restituiscono l'importanza architettonica del grande monumento, ma anche il grande lavoro necessario per riportarlo alla luce.
Ecco com'era la Piscina di Gesù:
ed ecco com'è: