Progetto “S.O.S. for Art”- Relazione finale
1. INTRODUZIONE
La scuola odierna è investita da importanti emergenze educative: difficoltà di autocontrollo emotivo e comportamentale, aumento dei disturbi ansiosi e depressivi, diffusione del bullismo e dei comportamenti devianti anche nelle fasce d’età più giovani, inibizione sociale, ecc. In particolare, i disturbi aggressivi hanno un impatto sempre più rilevante sia sul rendimento scolastico degli allievi, sia sulla più generale qualità della vita e sul benessere emozionale in classe.
Obiettivo dell’intervento dello psicologo all’interno degli istituti scolastici è stato quello di trasmettere all’alunno una serie di competenze sociali, di autocontrollo comportamentale e di problem solving interpersonale che rappresentano un fattore sempre più decisivo nella capacità di adattarsi con successo alla vita scolastica, soprattutto nelle fasi di transizione, che tradizionalmente rappresentano momenti critici nel fenomeno dell’abbandono e della dispersione scolastica.
E’infatti ormai comprovato che il benessere soggettivamente percepito è solo parzialmente correlato agli altri indicatori oggettivi e che intervengono una serie di variabili di mediazione, riconducibili a due categorie:
- Repertori di abilità (sociali, integranti, ecc) possedute dal soggetto, che gli permettono un’interazione più o meno efficace nella comunità;
- L’insieme delle aspettative e dei valori individuali, che portano ad attribuire un’importanza diversa ai differenti aspetti della propria vita, con conseguenti variazioni nel grado di benessere percepito.
Il benessere soggettivo e il grado di soddisfazione della persona dipenderà dunque dalla capacità individuale di intraprendere autonomamente attività dotate di significato in differenti settori della propria vita (benessere fisico, condizioni di vita materiale, rete sociale, stato psicologico ed emozionale, competenza sociale).
Il percorso di accompagnamento alla crescita che il nostro progetto si è proposto di attuare con gli adolescenti dei due istituti scolastici coinvolti si è configurato come un itinerario di tipo meta emotivo, con l’obiettivo di rendere l’allievo consapevole dei propri stati affettivi e capace di gestirli in maniera progressivamente più autonoma e di sollecitare l’attitudine empatica per allenare la propensione alla comprensione interpersonale con esercizi di role-playing in grado di sperimentare il “ mettersi nei panni dell’altro”. Le emozioni infatti facilitano/ostacolano l'apprendimento, condizionano la memoria, influiscono sulle motivazioni e sulla percezione di se stessi e degli altri, contribuendo non poco all'integrazione interpersonale. In particolare, fondamentale risulta incentivare lo sviluppo dell’ Intelligenza emotiva, le cui dimensioni fondamentali (Goleman 1995) sono:
· Autoconsapevolezza delle proprie emozioni
· Capacità di gestire le emozioni
· Capacità di automotivarsi
· Percezione dell'esperienza emozionale altrui (empatia)
· Gestione efficace delle relazioni interpersonali
Il modello dell’intelligenza emotiva diventa uno strumento innovativo per sviluppare le abilità
prosociali che permettono l’inclusione e l’integrazione di ogni “individualità”.
Le attività programmate sono state individuali e di gruppo: le prime sono state soddisfatte dal CIC (Centro Informazione e Consulenza) attraverso 304 incontri di counselling di sostegno e orientamento lavorativo e universitario, la somministrazione di test psicodiagnostici e attitudinali (SCL-90-R, STAXI-2, SDS- forma R) e incontri con i genitori e gli insegnanti; le seconde attraverso i laboratori creativi e i seminari tematici, con la proiezione di scene tratte da film pertinenti all’argomento trattato e l’avvio di un dibattito favorente lo scambio di punti di vista con e tra i giovani come protagonisti nell’ottica di una peer education.
2. LO SPORTELLO D’ASCOLTO
Si è ormai affermata la necessità di un supporto psicologico preventivo, si è rivalutato il ruolo dello psicologo rispetto all’età evolutiva, abbandonando la pregressa concezione che legava tale figura professionale a situazioni di recupero, di devianza, di marginalità, accostandola invece alla potenziale espressione della totalità del Sé. Poiché i tentativi di regolamentazione non sono mancati (riferendoci al progetto di legge Salvato del 1998, e al Protocollo d’intesa fra il Ministero della Pubblica Istruzione e vari rappresentanti della categoria degli psicologi) potremmo dire che obiettivi qualitativi della presenza dello psicologo all’interno della scuola e quindi del nostro progetto sono stati: informazione circa i temi di sviluppo psicologico e di rischio in età evolutiva; rapporto individuale con ogni allievo per il sostegno alla formazione della sua personalità; individuazione di soggetti con difficoltà psicologiche, loro sostegno e assistenza; collaborazione con gli insegnanti; consulenza ed informazione per insegnanti e famiglie.
Il nostro punto di partenza è stato rendere la famiglia e il corpo docente interlocutori attivi di un progetto educativo del quale i ragazzi stessi sono stati i protagonisti co-responsabili.
Si è trattato, riassumendo, di 5 aree di intervento: consulenza e counseling, formazione, orientamento e collegamento per e con le famiglie, organizzazione, valutazione.
2.1 OBIETTIVI DELLO SPORTELLO D’ASCOLTO
L’intenzione è stata quella di dare, attraverso l’istituzione di uno Sportello d’Ascolto, principalmente un servizio rivolto ai ragazzi in età adolescenziale, a quella fascia d’età caratterizzata da conflitti interiori, da ricerca di identità personale, da difficoltà di relazione e da instabilità emotiva, ovvero, tentare di dare una risposta concreta alla sofferenza e al disagio promuovendo il benessere psicofisico del singolo e, più in generale, del sistema scuola.
Il servizio psicologico ha avuto come obiettivo il migliorare la consapevolezza di sé, analizzare percorsi di approccio ai problemi e migliorare il senso di autoefficacia. L’obiettivo dei colloqui è stato quello di individuare le aree psicologiche e sociali entro cui costruire una relazione d’aiuto e favorire una migliore comprensione e lettura dei problemi presentati. Tramite un ascolto mirato ed un’attenzione al “qui e ora”, si è offerta all’adolescente la possibilità di percepirsi soggetto attivo nella costruzione di significati, per progredire nella propria crescita, attraverso la sperimentazione di un’esperienza condivisa all’interno di una relazione collaborativa. Percepirsi, infatti, come soggetto che esplora e conosce, parlare della propria esperienza e renderla oggetto di riflessione condivisa comporta un distanziamento dal problema che aiuta l’adolescente ad integrare la propria esperienza emotiva ed entrare in contatto con i propri conflitti, aspettative, gioie e successi. E’ stato inoltre opportuno individuare e risolvere problemi anche attraverso l’utilizzo di strategie di problem–solving, tecniche di creatività, tecniche comunicative e decisionali, strategie di gestione dei conflitti e dello stress, test di orientamento attitudinale.
E’ stato dunque creato uno spazio scolastico dedicato alla conoscenza di se stessi e al superamento dei disagi interiori che ostacolano la propria crescita emotiva, un contesto adeguato in cui esprimere problematiche e conflittualità legate a difficoltà scolastiche, relazionali, sessuali.
Il colloquio mirava ad instaurare una relazione di aiuto in merito a tematiche quali:
- dubbi sulle proprie capacità di apprendimento;
- dubbi sul proprio metodo di studio;
- difficoltà nel prendere decisioni;
- difficoltà nelle relazioni sociali;
- ansia o paure;
- affettività;
- amicizie;
- sessualità;
- difficoltà in famiglia;
- difficoltà scolastiche;
- disagio in generale.
Tale relazione d’aiuto è stata tesa ad incrementare e promuovere nelle persone che ne hanno beneficiato:
- l’espressione libera di pensieri ed emozioni;
- la consapevolezza e l’autocomprensione;
- l’integrazione sociale e la rete di supporto;
- l’apprendimento e il cambiamento;
- l’accrescimento della consapevolezza e della capacità di affrontare i problemi personali;
- la percezione di aiuto ad essere se stessi in armonia con il proprio sentire sessuale
- l’aiuto nel fare assimilare le conoscenze
- la trasformazione delle conoscenze in stili di vita soddisfacenti e in comportamenti responsabili
- la ricerca di soluzioni di valore in quanto significativo per la persona
- il processo di autonomia decisionale
- la maturazione emotiva
- la responsabilizzazione
- la soddisfazione nei rapporti interpersonali;
- l’attenzione alla qualità delle relazioni all’interno del sistema scolastico e familiare
- la conoscenza empatica dell’altro;
- la qualità della vita scolastica ed extra-scolastica;
- la presa in carico globale del disagio esistenziale degli utenti;
- la prevenzione della dispersione scolastica;
- la promozione e facilitazione delle occasioni di comunicazione scuola-famiglia;
- la promozione dell’educazione alla salute intesa come sviluppo del benessere bio-psico-sociale dell’individuo;
- il sostegno dei genitori, docenti e personale non docente nel loro compito di educatori;
- il sostegno dei docenti nel loro lavoro con i “ragazzi difficili”;
- lo sviluppo di competenze comunicative, gestione dei conflitti e processi decisionali.
2.2 DESTINATARI
- Studenti;
- Genitori;
- Docenti;
- Personale Non Docente (A.T.A.)
2.3 AREE DI INTERVENTO
- area scolastica: rapporto con gli insegnanti, con gli alunni, difficoltà di apprendimento, orientamento;
- area psico-socio-personale: counseling scolastico.
2.4 TEMATICHE
Le tematiche affrontate vertevano su:
- adattamento al contesto (difficoltà nelle relazioni con i compagni di classe e/o con gli insegnanti);
- bassa autostima
- conoscenza di alcuni aspetti del sé
- difficoltà con il partner, problemi relazionali con l’altro sesso;
- difficoltà in famiglia, conflitti e problemi relazionali con i genitori;
- dipendenze (nicotina, alcool, stupefacenti);
- disagi familiari (separazioni, divorzi, famiglie allargate);
- disagio con il proprio corpo;
- disagio legato a rapporti affettivi (genitori, fratelli, amici, partners);
- disagio legato ad eventi critici specifici (malattie fisiche, lutti, ecc.);
- disturbi del comportamento alimentare ;
- l’ansia da prestazione scolastica (es.: agitazione in relazione ad interrogazioni, compiti in classe, verifiche; ansia in relazione all’esame di stato);
- l’organizzazione dello studio (es.: metodo di lavoro; distribuzione del tempo tra studio e riposo; difficoltà di concentrazione; efficacia dell’applicazione)
- educazione alla sessualità;
- problemi nel relazionarsi e confrontarsi con i coetanei;
- problemi scolastici, mancanza di motivazione allo studio;
- orientamento
2.5 GESTIONE DELLO SPORTELLO
Sono stati attivati per conto dell’Associazione Mirror 4 sportelli d’ascolto a cadenza settimanale in orario scolastico o pomeridiano (solo su prenotazione), gestiti dagli psicologi proponenti il progetto “S.O.S. for Art” vincitore del bando Principi Attivi: dr.ssa Maria Serena De Masi, dott. Guido Scopece e dott.ssa Francesca Giordano.
I colloqui individuali hanno avuto la durata ognuno di 1 ora, in una stanza appositamente predisposta in ogni sede in modo da garantire la privacy di chi vi si è rivolto allo sportello e la continuazione del setting come luogo-contenitore condiviso di vissuti emozionali.
Lo psicologo, in qualità della sua etica deontologica e della sua professionalità, ha garantito l’assoluta riservatezza, sia rispetto alle modalità, che ai contenuti dei colloqui, previa autorizzazione scritta da parte dei genitori dei ragazzi minorenni ogni qualvolta il numero dei colloqui superasse la singola consulenza.
Qualora sia stato opportuno, lo psicologo ha svolto la funzione di attivatore delle risorse territoriali, valutando insieme all’utente l’opportunità di interventi di tipo socio-sanitario e un corretto invio alle strutture territoriali competenti.
Lo Sportello è stato interamente finanziato dalla Regione Puglia in ambito del bando Principi Attivi, risultando gratuito per gli Istituti Scolastici partner.
3. ORGANIZZAZIONE DELLE ATTIVITA’ DI MIRROR: MODALITA’ DI INTERVENTO
Il lavoro dell’Associazione Mirror è stato suddiviso nelle seguenti fasi:
1ª Fase
Promozionale: presentazione del progetto “SOS for Art” personalmente in tutte le classi degli istituti partner e indirettamente tramite la diffusione di 4000 brochure e 10 manifesti riassuntivi all’interno delle scuole e presso diversi enti pubblici del territorio (ASL, Provincia, Comune, Riunione Piani di Zona Locali, Regione Puglia in occasione del “Bollenti Spiriti Camp”) e attraverso l’attivazione di una pagina di Mirror sul blog della Regione Puglia e su Facebook.
Lo scopo di questi interventi è stato quello di far conoscere la psicologa scolastica ed il servizio offerto per agevolare l’aggancio con i ragazzi, i docenti e i familiari, nonché sensibilizzare i territori di appartenenza sull’utilità del Servizio in una nuova ottica di accompagnamento alla crescita e sponsorizzare le scuole e le Istituzioni che hanno collaborato con l’associazione durante l’intero anno scolastico.
2ª Fase
Colloqui con gli interessati (studenti, genitori, docenti, personale non docente): gli stessi hanno potuto prenotare il loro colloquio recandosi direttamente presso lo Sportello d’Ascolto nei giorni di ricevimento, tramite e-mail e telefono o attraverso una buca delle lettere affianco allo sportello.
Il CIC è stato strutturato sul modello di colloqui programmati a seconda delle esigenze dell’utente.
Ogni intervento è partito da un’attenta analisi dei bisogni e delle motivazioni di ciascun fruitore.
Durante l’intero anno scolastico c’è stata una costante collaborazione con i Dirigenti Scolastici e i professori riguardo le tematiche appartenenti all’utenza e ciò ha permesso lo svolgersi dell’attività in un clima di rispetto e fiducia reciproca.
Lo sportello si è svolto da ottobre 2009 a giugno 2010 e hanno usufruito del servizio un totale di 304 utenti.
3ª Fase
Seminari tematici di tipo formativo-informativo: nei mesi di aprile e maggio 2010 sono stati tenuti 6 seminari sul tema “Le dipendenze psicologiche” (campagna informativa sulle dipendenze patologiche analizzate nella loro triplice origine bio-psico-sociale e sui disturbi associati) presso gli istituti partner afferenti al progetto “S.O.S. for Art”: “I.T.C. Valzani” in San Pietro Vernotico (Br) e Liceo Scientifico Statale “De Giorgi” in Lecce.
Attraverso un brainstorming sul significato della parola “DIPENDENZA” consegnato agli alunni si è avuto modo di approfondire il loro modo di concepire il concetto di dipendenza (definizione), le emozioni che secondo il loro punto di vista maggiormente si associano alle condotte di dipendenza psicologica e cosa includono all’interno di questa categoria. In seguito a questo scambio di opinioni avvenuto per iscritto in forma anonima con rilettura collettiva casuale di alcuni biglietti è stato possibile agganciare la parte informativa del seminario attraverso le definizioni di dipendenza fisica, psicologica e sociale legata alle tossicodipendenze, nonché sperimentare, mediante la visione di filmati proposti ad hoc, l’esposizione ai contenuti teorici sugli argomenti, (come i diversi effetti delle sostanze, l’overdose, l’astinenza, ecc ). Preziosissimo è stato anche il supporto e la disponibilità di Esperti Esterni provenienti dall’AUSL di Lecce sull’argomento.
I vari tipi di interventi sono stati seguiti da riflessioni, vissuti, approfondimenti tematici degli alunni, comunicazione e condivisione delle emozioni sperimentate durante la visione dei filmati, esercizi di stimolazione empatica nei confronti dei vissuti rappresentati attraverso il cinema; nello specifico sono stati proiettati: Campagne informative del Ministero della Salute e di Produzioni Umane, “Noi i ragazzi dello zoo di Berlino – Christiane F”(sul tema dell’eroina), “Pulp Fiction – Tarantino Q.” (sul tema della cocaina), “Paura e delirio a Las Vegas – Gilliam T.” (sul tema dell’ecstasy), “Trainspotting – Boyle D.” (sul tema delle amfetamine), trasposizione di “Facebook nella vita reale”- filmato tratto da Youtube, ecc. raccogliendo di volta in volta i feedback dei ragazzi.
Sono stati affrontati, su loro segnalazione, anche temi riguardanti le nuove dipendenze psicologiche, quali il gioco d’azzardo, i social network e internet, l’attività sportiva, il gruppo.
4ª Fase
Gruppo d’incontro- Laboratorio Creativo “Conoscersi per migliorarsi”: il laboratorio si è svolto presso l’I.T.C. Valzani in San Pietro Vernotico (BR) e ogni partecipante è stato accolto, ascoltato e accompagnato in una riflessione che gli ha consentito di non sottovalutare o, al contrario, di non drammatizzare il suo vissuto, il suo sentire, il suo iniziare ad “essere nel mondo reale” nel quale difficilmente trova momenti di vero ascolto.
Ogni intervento è partito da un’attenta analisi dei bisogni e dalle motivazioni di ciascun utente.
Gli incontri hanno permesso di: migliorare la consapevolezza di sé, analizzare percorsi di approccio ai problemi, migliorare il senso di autoefficacia, individuare le aree psicologiche e sociali entro cui costruire una relazione d’aiuto e favorire una migliore comprensione e lettura dei problemi presentati. Sono state utilizzate all’interno dei laboratori strategie di problem–solving, tecniche di creatività (narrazione e fiabazione, psicoanimazione, drammautogeno, musica e movimento), tecniche comunicative e decisionali, strategie di gestione dei conflitti e dello stress (bioenergetica e intelligenza emotiva). Le attività sono state rivolte verso la ricerca di obiettivi positivi, l’individuazione dei propri punti deboli e punti forza, la fiducia e la sfiducia (la scultura), ombre e pensieri felici, i sogni, la giusta distanza, respirando le emozioni, i doni.
Il gruppo ha mostrato interesse e partecipazione alle varie attività proposte, il monitoraggio è stato costante anche attraverso i contatti e-mail, che hanno permesso un continuo scambio di riflessioni, sensazioni, vissuti, accettazione e riconoscimento.
Gruppo d’incontro- Laboratorio Creativo “I colori delle emozioni”: il laboratorio creativo con l’ utilizzo di tecniche che stimolano la naturale creatività dei singoli ha rappresentato un momento di integrazione e consolidamento dei diversi codici espressivi complementari a quello verbale: il canto e la voce, il corpo, il movimento, la musica e il ritmo, il teatro. E’ stato rivolto a disabili di differenti fasce di età dell’I.T.C. Valzani in San Pietro Vernotico (BR) che hanno dato “voce” ad un percorso, attraverso l’ esplorazione dei cinque sensi, con il quale hanno sperimentato la possibilità di esprimersi e divertirsi vivendo le emozioni dell’ esperienza artistica.
L’ intervento si è posto come fine il benessere dei partecipanti, invitandoli a dispiegare le proprie energie interne a favore di una maggiore consapevolezza di sé e di incontro con l’ altro, stimolando le loro potenzialità creative.
La Danza, il Teatro, la Musica promuovono l’ integrazione fisica, emotiva, relazionale, la maturità affettiva e psicosociale e la qualità di vita dell’ individuo. Attraverso l’ arte del drammautogeno, dunque, si sono invitati i partecipanti a fermarsi per guardare, respirare, sentirsi, vivere nel presente il proprio ritmo esistenziale.
Le attività sono state rivolte a:
- l’integrazione e il consolidamento dei diversi codici espressivi complementari a quello verbale: teatrale, danza e movimento, la voce, il ritmo e l’ utilizzo di strumenti a percussione;
- l’ utilizzo di differenti metodiche psico-corporee per riscoprire la propria energia e il proprio movimento e respiro “esplorando” i cinque sensi così da trarre una maggiore consapevolezza corporea, il contatto (con sé, con l’ altro e con le differenti forme artistiche), lo sviluppo delle competenze sociali ed emotive;
- L’ utilizzo di brani della tradizione popolare salentina e di differenti culture ed etnie; il movimento e l’improvvisazione; il sentire la voce e il respiro; il teatro della spontaneità; il drammautogeno; la fiaba come spazio transizionale per un’ integrazione del Sé; il corpo che danza (attraverso l’ esplorazione dei cinque sensi); lo spazio individuale e di gruppo con l’utilizzo di strumenti musicali; la comunicazione in gruppo.
4. CONCLUSIONI
L’esperienza vissuta insieme ai ragazzi degli Istituti è stata per noi di grande rilevanza personale e professionale e, oltre a rinnovare il nostro impegno in questo ambito di intervento, non possiamo che ringraziare gli Istituti Partner che hanno gentilmente collaborato e la Regione Puglia per il prezioso sostegno ai giovani pugliesi.
I NOSTRI CONTATTI:
Dott.ssa Francesca Giordano 3383944918
Dott. Guido Scopece 3284197955
Dott.ssa Serena De Masi 3208492656