Il progetto Piccole Muse si è occupato della progettazione e realizzazione di aule didattiche presso i musei salentini, di itinerari didattici, di spazi ludici, per la valorizzazione del patrimonio culturale ed ambientale, con una speciale attenzione per i bambini della scuola dell'infanzia e per i fanciulli della scuola primaria.
In una primissima fase del progetto, subito dopo la costituzione dell'Associazione, è cominciato il lavoro di presa di contatto con le realtà museali e scolastiche del territorio. Grazie al supporto della Fism di Lecce, partner di progetto, l'Associazione ha partecipato al Convegno annuale della FISM, tenutosi a Lecce nell'ultimo weekend di agosto 2009, nel corso del quale, alla presenza dei gestori e delle maestre di 90 scuola federate, è stato presentato il progetto e sono stati presi i primi contatti. A seguito di ciò, è stato contattato il Museo delle Tradizioni Popolari di Cerrate, che ha offerto la sua disponibilità ad accogliere le scolaresche e ad ospitare piccole mostre organizzate e gestite dai bambini. A fine settembre, in concomitanza con l'inizio dell'anno scolastico, è partita l'avventura vera e propria. Presso un numero limitato (per scelta degli organizzatori e per questione di disponibilità di tempo e spazi) di scuole aderenti al progetto, è stato dato l'avvio ai laboratori didattici. Il percorso è stato articolato attorno ai cinque sensi, è partito dalla visita di un museo (in momenti diversi per le singole scuole), è stato costruito e sviluppato attorno ad esso e alle sue "opere" (ma in contesto scolastico), ed è tornato allo stesso museo a distanza di qualche mese, dopo aver compiuto un viaggio fatto di racconti, storie, canzoni, manualità.
Il percorso organizzato e realizzato nelle scuole ha previsto 3 fasi:
Fase 1. I bambini hanno conosciuto il loro interlocutore ambientale attraverso un'esperienza esterna alla scuola che li ha coinvolti concretamente ed ha avuto un duplice obiettivo: gli alunni hanno esuarito il loro bisogno di curiosità all'interno del museo e sono stati portati portati ad una riflessione costruttiva. Presso il Museo delle tradizioni popolari di Casalabate- Cerrate (Le), i bambini hanno "toccato con mano" attrezzi agricoli, frantoi e macine per le olive e hanno potuto "rivivere" un'esperienza coinvolgente in alcune zone ricostruite della casa contadina, come la cucina, la camera da letto e la stanza della tessitura.
Fase 2. Rientrati a scuola, ai bambini è stata data la possibilità di "ricostruire il museo", attraverso laboratori didattici tematici incentrati sui cinque sensi:
1. Gusto: Con l'utilizzazione degli strumenti utilizzati nel passato per la produzione del pane e della pasta, i bambini hanno impastato la "pasta fatta in casa" o i "pizzi cu le ulie". Semplici materiali, tra i quali farina, acqua, olive, sono stati sufficienti a far vivere una bella esperienza di manualità e di creatività. L'utilizzazione degli strumenti della tradizione popolare sono serviti, invece, a mantenere vivo e costante un nesso con il museo e le sue finalità.
2. Olfatto: Questo laboratorio è stato integrato con quello sul gusto. Nelle scuole che disponevano di di una mensa, è stata cucinata la pasta e il pane impastati dai bambini che, prima del banchetto finale, sono stati guidati in un percorso che li ha aiutati a riconoscere i profumi di alcuni prodotti della loro terra.
3. Vista: Ai bambini è stato proposto di provare a ricostruire la storia (già raccontata al museo) attraverso immagini, foto, disegni che ritraggono nonni, bisnonni, anziani parenti alle prese con attività tradizionali o strumenti, oggetti della tradizione popolare, ad ora in disuso o dimenticati.
4. Udito: Con l'ausilio di esperti in didattica musicale, i bambini sono stati accompagnati in lungo viaggio tra le note e le antiche sonorità, con l'ausilio di strumenti musicali (tra i quali i tamburelli).
5. Tatto: Attraverso una serie di materiali (plastilina, creta, etc.) i bambini hanno "ricostruito" il museo, le sue opere, le sue bellezze. Come per ogni altro modulo, la produzione da parte dei bambini è stata accompagnata da un cantastorie.
Fase 3. Al termine dei laboratori i bambini hanno "ricostruito" il museo visitato all'inizio del percorso attraverso la produzione di manufatti, della galleria fotografica, di disegni, di filastrocche a tema. A questo punto del percorso didattico, i bambini sono ritornati al museo, ed hanno allestito un "nuovo museo visto con gli occhi dei bambini".
E così in questo scambio continuo tra museo e scuola, e non da meno tra bambini ed adulti, il progetto ha inteso valorizzare il patrimonio culturale locale e garantire un flusso di vivacità e entusiasmo intorno ad contesto e un argomento (quello dei beni culturali) troppo spesso poco attrattivo e coinvolgente.
Alla fine di questo progetto i bambini hanno:
1. Appreso in modo efficace il ruolo dei cinque sensi;
2. Appreso l'importanza del bene culturale;
3. Fatto da tramite per la diffusione anche agli adulti di una nuova mentalità culturale.
Al progetto hanno partecipato Doriana Canovari ed Annalisa Nastrini, in qualità di socie dell'associazione, che si sono occupate della progettazione, realizzazione e gestione dell'intero progetto. Annalisa nastrini, in quanto dottoranda di ricerca in "Conoscenza e valorizzazione del Patrimonio Culturale" presso l'Università del Salento ed esperta del connubio risorse museali/infanzia, ha portato avanti una ricerca che verrà presto pubblicata con il titolo: "Infanzia e Risorse Museali: questioni pedagogiche e didattiche". Il progetto si è avvalso poi delle consulenze del Prof. Nicola Paparella, docente ordinario di "pedagogia dell'Infanzia", e il dott. Samuele Vincenti, dottore di ricerca in "pedagogia dello sviluppo", nella fase di progettazione dei percorsi didattici.