Opening Sources: la strada fin'ora (relazione di metà percorso)
Il primo step ci ha visti alla ricerca di una di una sede operativa adeguata: per la natura stessa del progetto era per noi necessario disporre di un locale di facile accesso, ampio, da utilizzare contemporaneamente come deposito per i computer e come laboratorio per la “rehardwareizzazione” dei pc.
Mentre proseguiva la ricerca del locale abbiamo iniziato a muoverci per far conoscere il progetto al pubblico: abbiamo dunque realizzato il sito internet della cooperativa (http://www.rehardwareing.com) ponendo particolare attenzione all'illustrazione dei contenuti di "Opening Sources". Contestualmente è stato realizzato materiale pubblicitario, nella fattispecie brochure e manifesti, per veicolare anche al di fuori della rete le finalità su cui il progetto verte.
L'evoluzione e i propositi perseguiti ci hanno portato quindi a coinvolgere diverse realtà istituzionali: enti pubblici come i Comuni rappresentano infatti la naturale sponda per la diffusione dei pc rehardwareizzati. Pronta collaborazione ci è stata fornita dal Comune di Rutigliano, che ha provveduto a fornirci i pc inutilizzati che aveva in deposito. Anche altri Comuni del Sud-Est barese (area cui il progetto è principalmente rivolto) si sono dimostrati interessati all'iniziativa e disponibili a fornirci i propri computer dismessi.
Dopo aver individuato il locale adatto abbiamo provveduto ad allestirlo opportunamente e a trasferirvi i pc che nel frattempo avevamo accumulato. È iniziata così la fase di analisi del software, nella quale sono stati testati diversi sistemi operativi alla ricerca di quello più adatto ad essere installato su computer perlopiù non recentissimi. Si è provveduto poi ad assemblare diverse piattaforme hardware, compatibilmente con i componenti a nostra disposizione, quindi a provare i computer. Si è infine scelto di adottare diverse tipologie di software a seconda del tipo di macchine utilizzate e delle finalità cui esse sarebbero state destinate: abbiamo dunque individuato i sistemi operativi maggiormente scalabili e quindi adatti alle diverse esigenze di utilizzo.
Si è dunque dato il via alla fase vera e propria di raccolta: a partire da gennaio siamo entrati in contatto con diverse realtà private (studi legali, associazioni, società) che ci hanno contattati, reperendo il nostro indirizzo sulla rete, per disfarsi di materiale hardware obsoleto.
La fase di raccolta continua tutt'ora e le realtà interessate sono in costante crescita: abbiamo quindi a disposizione un discreto numero di macchine pronte per essere fornite agli enti interessati secondo quanto previsto dal progetto.
A breve daremo il via alla fase di consegna dei dispositivi, secondo una graduatoria stilata sulla base delle richieste pervenuteci.
Nel frattempo continuiamo con la promozione del progetto mediante iniziative in collaborazione con enti pubblici, Comuni in primis, augurandoci il massimo ampliamento del bacino di utenza dei nostri computer.
Se avete dell'hardware inutilizzato e volete disfarvene, prima di gettarlo contattateci e provvederemo ad un sopralluogo gratuito e al ritiro del materiale ancora potenzialmente utilizzabile.