L'Associazione “Insieme per crescere” ha avviato ormai da diversi mesi le attività di promozione sociale nelle aree urbane previste dal progetto e giunge ora a fare un primo positivo bilancio dei risultati .
Le attività realizzate in questi primi mesi riguardano:
1.la formale costituzione del nuovo soggetto giuridico (Associazione Insieme per Crescere);
2.la definizione delle modalità di collaborazione con gli enti che hanno fornito la loro partnership per la realizzazione del progetto;
3.la scelta e l’acquisto delle attrezzature di base propedeutiche allo svolgimento del lavoro (supporti tecnologici, cancelleria, libri di testo utili come guida per l’intervento, ecc.);
4.la realizzazione di uno studio quali-quantitativo di analisi della domanda mediante rilevazioni che hanno coinvolto i diversi stakeholder del progetto: dirigente, insegnanti e genitori in primis;
5.la rimodulazione delle attività progettuali in base agli esiti dell'analisi della domanda;
6.l'avvio delle attività progettuali. In particolare, è stato avviato nelle due scuole oggetto dell’intervento uno sportello di ascolto psicologico rivolto a genitori ed insegnanti, per fornire consulenze psico-educative individualizzate a coloro che ne fanno richiesta (prevenzione terziaria). Sono stati realizzati, inoltre, interventi psicoeducativi di gruppo sui temi della genitorialità responsabile aperti a tutti i genitori interessati (prevenzione secondaria). Si sta procedendo, inoltre, alla preparazione di materiali e opuscoli informativi su alcuni temi chiave identificati in modo partecipato con i genitori stessi (ad esempio bullismo, legalità, rispetto delle regole…) finalizzati a sensibilizzare tutti i genitori (prevenzione primaria).
A nostro avviso, il punto di forza del progetto è costituito dalla capacità di rimodellare in modo strategico le attività sulla base delle esigenze esplicite e dei bisogni impliciti emersi dallo studio di analisi della domanda, che ha consentito di conoscere a fondo le caratteristiche e i bisogni specifici dei destinatari. Questa fase, infatti, è stata fondamentale per rivalutare la fattibilità delle attività esperienziali di gruppo originariamente previste nel progetto e dare più spazio ad attività di consulenza individuale attraverso la predisposizione di uno sportello di ascolto per genitori. Inoltre, il coinvolgimento di insegnanti e dirigenti nella valutazione dei bisogni ha permesso di intercettare il bisogno di consulenza espresso dalle insegnanti. Poiché la scuola costituisce per i minori un contesto educativo alternativo a quello familiare, sempre nell’ottica di promuovere il benessere psico-sociale dei minori, abbiamo deciso di rivolgere lo sportello di ascolto anche agli insegnanti. Solo intervenendo in modo sinergico nei diversi contesti di sviluppo che ruotano attorno al minore è possibile, infatti, supportare il suo percorso di crescita e prevenire le forme di disadattamento sociale a cui possono andare incontro i minori che vivono in ambienti ad alto rischio di esclusione sociale.
In definitiva, riteniamo che l’attività di consulenza sul singolo caso realizzata grazie all’attivazione dello sportello di ascolto rappresenti una risorsa preziosa del progetto. Sono state già avviate, infatti, ben 12 percorsi di supporto psico-educativo con insegnanti e genitori di bambini che presentano difficoltà psicologiche legate alla sfera relazionale. Si assiste, inoltre, ad un effetto imprevisto (benedizione nascosta del progetto): la richiesta di consulenza anche da parte di genitori di bambini che frequentano altri plessi scolastici dello stesso circolo didattico inizialmente non coinvolte dalle attività. D’altro canto, invece, le attività di gruppo che inizialmente costituivano il cuore del progetto sono state ridimensionate sia per destinare più risorse alle consulenze individuali, sia per la scarsa affluenza registrata, probabilmente anche per la difficoltà di far conciliare i tempi e le esigenze di tutti. In tal senso, la diffusione di materiali di sensibilizzazione ci è sembrato un utile strumento alternativo alla sensibilizzazione di gruppo, anche per raggiungere potenzialmente una popolazione più ampia. Non si esclude, tuttavia, la possibilità che su effetto di questa fase, sarà possibile riprendere la progettazione di incontri di gruppo sollecitati dai genitori stessi.