Questo sito utilizza cookie di profilazione di terze parti.

Proseguendo nella navigazione, acconsenti all'uso dei cookie. Per saperne di più sui cookie e su come negare il consenso al loro uso clicca qui.

Approvo

Cosa sono i Cookie?
I cookie sono stringhe di testo di piccole dimensioni che i siti visitati dall’utente inviano al suo terminale (solitamente al browser), dove vengono memorizzati per essere poi ritrasmessi agli stessi siti alla successiva visita del medesimo utente. Nel corso della navigazione su un sito, l’utente può ricevere sul suo terminale anche cookie che vengono inviati da siti o da web server diversi (c.d. “terze parti”), sui quali possono risiedere alcuni elementi (quali, ad esempio, immagini, mappe, suoni, specifici link a pagine di altri domini) presenti sul sito che lo stesso sta visitando.
I cookie, solitamente presenti nei browser degli utenti in numero molto elevato e a volte anche con caratteristiche di ampia persistenza temporale, sono usati per differenti finalità: esecuzione di autenticazioni informatiche, monitoraggio di sessioni, memorizzazione di informazioni su specifiche configurazioni riguardanti gli utenti che accedono al server, ecc.


Quali sono le principali tipologie di cookie?
Le due macro-categorie individuate dal Garante della Privacy sono: cookie “tecnici” e cookie “di profilazione”.
I cookie tecnici sono quelli utilizzati al solo fine di “effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica, o nella misura strettamente necessaria al fornitore di un servizio della società dell’informazione esplicitamente richiesto dall’abbonato o dall’utente a erogare tale servizio” (cfr. art. 122, comma 1, del Codice Privacy).
Essi non vengono utilizzati per scopi ulteriori e sono normalmente installati direttamente dal titolare o gestore del sito web. Possono essere suddivisi in cookie di navigazione o di sessione, che garantiscono la normale navigazione e fruizione del sito web (permettendo, ad esempio, di realizzare un acquisto o autenticarsi per accedere ad aree riservate); cookie analytics, assimilati ai cookie tecnici laddove utilizzati direttamente dal gestore del sito per raccogliere informazioni, in forma aggregata, sul numero degli utenti e su come questi visitano il sito stesso; cookie di funzionalità, che permettono all’utente la navigazione in funzione di una serie di criteri selezionati (ad esempio, la lingua, i prodotti selezionati per l’acquisto) al fine di migliorare il servizio reso allo stesso. Per l’installazione di tali cookie non è richiesto il preventivo consenso degli utenti.
I cookie di profilazione sono volti a creare profili relativi all’utente e vengono utilizzati al fine di inviare messaggi pubblicitari in linea con le preferenze manifestate dallo stesso nell’ambito della navigazione in rete. In ragione della particolare invasività che tali dispositivi possono avere nell’ambito della sfera privata degli utenti, la normativa europea e italiana prevede che l’utente debba essere adeguatamente informato sull’uso degli stessi ed esprimere così il proprio valido consenso. Ad essi si riferisce l’art. 122 del Codice Privacy laddove prevede che “l’archiviazione delle informazioni nell’apparecchio terminale di un contraente o di un utente o l’accesso a informazioni già archiviate sono consentiti unicamente a condizione che il contraente o l’utente abbia espresso il proprio consenso dopo essere stato informato con le modalità semplificate di cui all’articolo 13 Codice Privacy, comma 3″.


Session e Persistent cookie
I Session cookie, che contengono l’informazione che viene utilizzata nella tua sessione corrente del browser. Questi cookie vengono automaticamente cancellati quando chiudi il browser. Nulla viene conservato sul tuo computer oltre il tempo di utilizzazione del sito.
I Persistent cookie, che vengono utilizzati per mantenere l’informazione che viene utilizzata nel periodo tra un accesso e l’altro al sito web, o utilizzati per finalità tecniche e per migliorare la navigazione sul sito. Questo dato permette ai siti di riconoscere che sei utente o visitatore già noto e si adatta di conseguenza. I cookie “persistenti” hanno una durata che viene fissata dal sito web e che può variare da pochi minuti a diversi anni.


Cookie di prima parte e di terze parti
Occorre tenere conto del differente soggetto che installa i cookie sul terminale dell’utente, a seconda che si tratti dello stesso gestore del sito che l’utente sta visitando (che può essere sinteticamente indicato come “editore”) o di un sito diverso che installa cookie per il tramite del primo (c.d. “terze parti”).
I cookie di prima parte sono creati e leggibili dal sito che li ha creati. I cookie di terze parti, invece, sono creati e leggibili da domini esterni al sito ed i cui dati sono conservati presso il soggetto terzo.
Al link www.youronlinechoices.com troverai informazioni su come funziona la pubblicità comportamentale e molte informazioni sui cookie oltre alle tappe da seguire per proteggere la privacy su internet.

Quali cookie utilizza il presente sito web, quali sono le loro principali caratteristiche e come negare il consenso a ciascuno dei cookie di profilazione
Il presente sito web può inviare all’utente i cookie di seguito indicati e brevemente descritti, per le finalità di seguito precisate.
Cookie di prima parte:
    •    consenso cookie (nome: “consenso_cookie”; finalità: memorizzazione del consenso all’utilizzo di cookie)
Cookie di terze parti:
    •    google-analytics.com (finalità: analisi statistiche in forma aggregata del traffico web)
    •    maps.google.com (finalità: embed di mappa interattiva)
    •    youtube.com (finalità: embed di video YouTube)
    •    slideshare.com (finalità: embed di presentazioni)
Per negare il consenso all’utilizzo di uno o più cookie potrai accedere ai link sopra riportati e seguire le indicazioni.
In alternativa, è sempre possibile seguire la procedura di disabilitazione (totale o selettiva) prevista dai principali browser:
    •    Google Chrome
    •    Mozilla Firefox
    •    Apple Safari
    •    Microsoft Internet Explorer

Bollenti Spiriti

i primi 6 mesi di underGRA'

11 Gen
Vota questo articolo
(0 Voti)

A sei mesi dalla firma dell’atto d’impegno con la Regione Puglia, underGRA’ trae le prime somme del duro lavoro affrontato per portare avanti gli obiettivi del progetto CONOSCERE e VALORIZZARE LA GRAVINA IPOGEA”, che altri ostacoli deve superare.

Ci siamo messi in gioco, perché oggi molti nostri coetanei preferiscono “scappare”, lasciare la propria regione alla ricerca di possibilità lavorative migliori altrove!

Ben  sapendo  che questo comportasse un grande impegno, crediamo nell’essenza nascosta di Gravina e vogliamo portarla alla luce!

Il nostro progetto nasce per la tutela e la valorizzazione del territorio gravinese e, in particolare, per portare, in primis l’intera cittadinanza, alla conoscenza della Gravina ipogea, perché se il cittadino conosce inizia a sentire suo il territorio, inizia a rispettarlo e poi a farlo rispettare anche dagli altri e infine, ma non meno importante nascerebbe la volontà di rendere fruibile, di tutelare e di valorizzare il patrimonio che ci appartiene.

C’è un mondo segreto sotto le nostre case e sotto le nostre strade, un luogo misterioso dove è scritta la nostra storia, un mondo che quasi nessuno conosce eppure molti ne parlano, ne sono attratti e ne hanno anche paura. Il problema è che la città ha dimenticato completamente il suo rapporto con il sottosuolo, cioè ignora le sue origini, impressionanti immagini di calco negativo della città che hanno contribuito a edificare pilastri , navate, scaloni, ripiani, tutto in prospettiva rovesciata, una città sotto la città.

Molti sono gli aspetti artistici, naturalistici, geomorfologici e storici che caratterizzano e distinguono Gravina dagli altri paesi della Murgia pugliese; tali elementi sono ancora nascosti, abbandonati a se stessi, sconosciuti dagli stessi cittadini e se vogliano puntualizzare, denigrati e maltrattati…

E tra un rilievo e l’altro underGRA’ non si è lasciata sfuggire l’occasione per denunciare questa situazione: durante un’ escursione nel rione antico  di Gravina in Puglia, il Piaggio, abbiamo constatato l’ ennesimo episodio di indifferenza sullo stato di degrado in cui versa uno dei luoghi in cui si sono formate le radici della civiltà gravinese; in particolare, l’implosione di 2 e/o 4 casolari della zona, è stata ignorata da tutti!

Visto che l’associazione underGRA’ ha il fine di portare alla conoscenza della cittadinanza, il patrimonio di Gravina in Puglia e soprattutto il suo stato di fatto, per la sua tutela e valorizzazione, si è redatto un articolo-denuncia, pubblicato sul giornale locale “CONTESTO”- ANNO1 num. 2 di Maggio 2009. L’ articolo denuncia la condizione in cui versa il Piaggio e l’indifferenza della cittadinanza per questo luogo, per la nostra memoria, le nostre radici.

Gravina  frana, si sfalda e ci lascia lacrime di pietra; muore lentamente nei sui angoli più celati, cerca di attirare la nostra attenzione, ora con una lesione, ora con  un crollo, ma noi non abbiamo tempo e voglia di ascoltarla; forse perché  non abbiamo più un “sentimento” che ci spinge a farlo.

Questo è quello che underGRA’ ha denunciato nell’articolo “SE SAPESSI COME FAI A FREGARTENE COSì DI ME…”:

1. Articolo su CONTESTO

La gente ha continuato ad ignorare e allora underGRA’ ha cercato di portarla in questi luoghi dimenticati con un video, il cui protagonista è stato Tommy Colonna, il barman del locale più frequentato del centro storico di Gravina. Tommy è stato il “testimonial” del Piaggio e della sua decadenza e attraverso “FINCHE’ C’E’ (A)MORTE C’E’ SPERANZA…” ha insegnato agli altri gravinesi il percorso per arrivare in questi luoghi e vedere quello che non vediamo, perché un sentimento forte non ci spinge a riconoscere questi luoghi come nostri e a non abbandonarli!

 

      2. Fotogramma del videoclip

 

Ma per ridare a Gravina e al suo popolo una propria identità bisogna partire dal principio: il “tufo”, ovvero la calcarenite di Gravina, ha determinato lo sviluppo urbanistico ed economico del nostro paese, e quindi di Piaggio e di Fondovico in primis.

underGRA’ ha indetto il concorso fotografico  LacrimediPietra09 con lo scopo di sensibilizzare fotografi professionisti e non  alla nostra terra, partendo dal “tufo”, un materiale di straordinaria malleabilità  che la natura e la mano dell’uomo hanno modellato fino a crearne sublimi forme, nei cui ricami è possibile leggere la storia degli uomini che l’hanno forgiato! ..la materia prima con cui i nostri avi hanno dato al nostro territorio le sue attuali conformazioni urbanistiche ed ambientali….

Scavando fino ad arrivare al profondo delle viscere, fino ad avere a disposizione una quantità di materia tale da poter costruire sopra palazzi  maestosi o semplici casette, il tufo si è presentato sin dai tempi più remoti la materia prima con cui l’uomo risalendo in superficie, da cave domestiche, costituiva sopra l’ambiente vivibile e sotto l’immagine in negativo del nuovo palazzo.

Un’ immagine in negativo che veniva reinterpretata come luogo di culto, cantina, cisterna, foggiana: luoghi essenziali per la sopravvivenza degli abitanti…

Cosa resta di questo legame tra l’uomo e la pietra, tra Gravina e la “sua”pietra, tra l’uomo e Gravina?  ..........lacrime! LACRIME DI PIETRA!

 

3. Locandina concorso

Solo segni, tracce, solo un vago ricordo di un bisogno impellente di rapportarsi con le risorse offerte dal territorio, perché dal tufo e dal torrente  Gravina è nato tutto!....

L’acqua che ha scavato nel tufo l’habitat rupestre fatto di grotte che sono diventate chiese, abitazioni..; l’acqua che è entrata, camminando sui tetti, nelle cisterne sotterranee scavate nel tufo dall’uomo, e con quegli stessi blocchi di tufo squadrati ha costruito un’intera città fino alla prima metà del ‘900.

Ne restano molte testimonianze di questo indispensabile rapporto, nel passato, tra uomo e territorio, tufo e territorio, superficie e sottosuolo. Abbiamo voluto provare, con la fotografia, a scuotere gli animi, a riportare alla ribalta  il TUFO, protagonista indiscusso del nostro territorio, ma, ormai, quasi disconosciuto.

Questo concorso fotografico, ha riconosciuto i meriti di fotografi protagonisti e non, che hanno meglio interpretato il tema, facendo della fotografia uno strumento comunicativo, un mezzo espressivo, che smuove nell’anima, come fa una poesia o una canzone, un sentimento per troppo tempo sopito da ogni singola persona di questo paese. Il soggetto delle foto, il “tufo”, è stato osservato da tre diversi punti di vista:

·         nell’habitat rupestre: dalle grotte alle chiese, dai sepolcri alle cantine, scavate ai primordi dalla natura e modellate in seguito dall’abilità dell’uomo ;

·         nelle  cave: luoghi senza tempo, luoghi usati e abbandonati; luoghi di grande suggestione e discariche a cielo aperto. Esse  offrono impressionanti immagini di calco negativo della città, che hanno contribuito a edificare pilastri, navate, scaloni, ripiani;

  • nelle tracce: scarti di quel legame tra l’uomo e la pietra; di quello che l’uomo lascia cadere e di quello che al tufo ha sostituito; scarti di un’artigianalità in declino e di un abbandono dell’antica finezza che l’uomo ha donato al tufo nei secoli precedenti.

 

 

Alla scadenza del concorso fotografico,15/09/2009, underGRA’ ha raccolto 91 foto, presentate da 33 partecipanti, nell’ambito delle tre tematiche relative al TUFO.

 

                        4.Locandina mostra

A seguito del concorso, la mostra fotografica LacrimediPietra09  che è stata allestita presso la chiesa dell’Annunziata al Borgo dal 26 al 30 Settembre 2009 dalle ore 10,00 alle 13,00 e dalle 16,00 alle 22,00.

Un’occasione per fare riscoprire una chiesetta, una delle più antiche del paese, ai nostri concittadini, nonché per descrivere, attraverso i talenti che si sono iscritti a questo concorso, la vita del TUFO di Gravina, estratto dalla cava per costruire, scavato dall’acqua e dal vento e modellato dall’uomo nell’habitat rupestre: di tutto questo non restano che tracce!

A giudicare le foto una giuria composta da:

·         il presidente DINO BORRI, professore del Dipartimento di Architettura e Urbanistica del Politecnico di Bari, esperto del territorio pugliese, in particolare dell’AREA DELL’ALTA MURGIA, di cui si occupa, tramite diversi laboratori e studi, dal 1998. Esperto delle tecniche di pianificazione urbana, in accordo con le politiche di sostenibilità ambientale, metodologie da applicare nelle aree del mediterraneo; tecnico della commissione scientifica del PIANO STRATEGICO DELL’AREA VASTA DI BARI; e ancora tante altre cose si potrebbero dire su di lui..

·         GAETANO PLASMATI, fotografo di reportage negli angoli più isolati dei diversi continenti, di tradizioni, feste popolari, manifestazioni culturali a diretto contatto con le popolazioni del luogo.

È da menzionare la pubblicazione 100 VOLTI E CENTO ANGOLI DI MATERA, nonché l’ultima mostra, allestita presso la galleria di PORTA PEDICE  a Matera “CIVILTA’ RUPESTRI”(Petra,Matera, Cappadocia);

·         Il Dott. AGOSTINO GIGLIO, presidente della fondazione Ettore Pomarici Santomasi, gioiello della realtà gravinese che conserva collezioni diverse, dall’archeologica alla numismatica, dalla pinacoteca alle ceramiche, dall’habitat rupestre ai vestiti d’epoca, nonché una ricca biblioteca;

·         Il neo-sindaco GIOVANNI DIVELLA;

·         L’assessore al marketing territoriale, al turismo e alla cultura ALESSANDRA RICCIARDELLI.

     5. La giuria

Inauguratasi  sabato 26 settembre con la premiazione dei vincitori del concorso fotografico:

  1. PREMIO CAVE ad ANGELO DELEONARDIS con la foto  “INTERSEZIONE” con la motivazione:

 La vita è come una scala, e quella del tufo inizia qui!..dal buio alla luce per essere modellata e “divenire” ancora…”

6."INTERSEZIONE"

  1. PREMIO HABITAT RUPESTRE  a CHIARA LEONE con la foto “MUTAZIONI” con la motivazione:

L’acqua che lascia i segni del suo passaggio; l’acqua che scava forme irregolari a cui l’uomo darà regolarità..e il tufo accoglie questi mutamenti in un abbraccio, senza ribellarsi..”

7."MUTAZIONI"

  1. PREMIO TRACCE a VINCENZO ERNESTO con la foto “CROLLO”  con la motivazione:

“Emblema di quello che l’uomo crea e poi distrugge nella noncuranza; delle sue creazioni restano solo i resti!”

8." IL CROLLO"

Ad ognuno di loro è stata consegnato una targa di partecipazione e un’ opera in tufo dell’artista Gaetano Bellino che riproduce una conchiglia, fossile presente nel tufo di Gravina.

Assegnato  IL PREMIO LACRIME DI PIETRA09, ovvero una fotocamera digitale reflex CANON EOS 1000D, a FILIPPO LEONE con la foto “IL SANTO” con motivazione:

Anche il santo è accasciato, quasi inerme e avvolto dalle macerie….ma dalla grata una luce..anche il santo si rivolge alla luce!”

9."IL SANTO"

 

L’evento ha riscosso successo, avendo visto una risposta positiva dal pubblico locale e non, che si può leggere in termini di affluenza, nonché nei complimenti ed incoraggiamenti che ci sono stati rivolti e lasciati nei post-it.

10. L'allestimento della mostra

 

A concludere l’evento in bellezza, la sera del 30 Settembre,  è stato uno spettacolo teatrale di DONATO PATERNOSTER e SAVERIO PATERNOSTER, che hanno messo in scena e “musicato”  alcuni episodi scritti dallo stesso Saverio Paternoster e altri tratti dal “PIAGGIO” di ANDREA RIVIELLO, facendoci rivivere nelle atmosfere dolci e melanconiche con “CI NASC QUADR NAN POUT MURI’ TUNN”.

 Il lavoro di Donato e Saverio va in parallelo a quello di underGRA’ per il comune obiettivo di tutelare e portare alla conoscenza di tutti il patrimonio artistico- culturale-ambientale e le tradizioni della nostra terra… un percorso che si legge anche in dialetto, quel dialetto che nel prossimo futuro potrebbe scomparire.

11. CI NASC QUADR NAN POUT MURI' TUNN"

E questa chicca di spettacolo, propostaci all’ultimo momento, è stata inserita nel contesto di LacrimediPietra 09, poiché ha rappresentato per noi, la ciliegina sulla torta, la giusta conclusione di questo evento, per il comune messaggio intrinseco che trasmette.

È nostra intenzione riproporre per il prossimo anno il concorso e la mostra, magari estendendo la divulgazione nel tempo e nello spazio attraverso adeguati sistemi di comunicazione, di modo da arrivare più lontano a fare marketing del nostro territorio ad ampia scala.

La conoscenza e promozione del territorio gravinese parte da qui, dai primordi, rivolgendosi prima al popolo gravinese per potere attuare interventi più forti di recupero e valorizzazione del territorio, dopo un recupero dell’identità di popolo!

Siamo figli della Gravina, ma siamo soprattutto figli della pietra su cui scorre e su cui si insinua!

Il tesoro è sotto i nostri piedi e appartiene a tutti. Lo è stato per secoli: nascosto e paradossalmente esposto alle intemperie del tempo che passa veloce e divora tutto.                                     

Basta aprire un tombino, scalare un pozzo, strisciare nel fango: il mondo del buio non è poi tanto lontano dal nostro vivere quotidiano: è un regno labirintico, che dorme sotto un cielo di roccia.

Il nostro progetto vuole far conoscere  una città sotterranea attraverso uno straordinario viaggio nel tempo, un percorso emozionante nel cuore di Gravina che qui affonda le proprie radici e conserva, quasi intatta, una insospettata e suggestiva memoria.

L’intento del nostro progetto è di raccogliere tutto il materiale a disposizione per smontare o dare prove a leggende metropolitane; arricchire con dati tecnici (rilievi, fotografie) le scoperte dei sotterranei fatte in questi anni, per poter darne un significato e attraverso questo fornire un tassello nuovo alla storia del paese.

Purtroppo, ci siamo resi conto che questa ricerca storico- scientifica, interesserà solo gli esperti del settore: è importante aggiungere questo nuovo tassello alla nostra storia, ma è importante promuovere il nostro territorio al “volgo” attraverso strumenti diretti e immediati, quali appunto sono stati prima l’articolo, poi il videoclip e infine il concorso e mostra fotografica.

Pensiamo che sia opportuno partire dalle basi più primitive per poter ridare a tutti, tecnici e non, quel forte sentimento che li lega al proprio territorio e che li porta a fare di tutto per recuperarlo, promuoverlo, valorizzarlo! E un’altra operazione che ha avuto questo fine è stata la realizzazione delle tovagliette per pub, create nella grafica dall’associazione, con l’intento di dare visibilità all’associazione e a quali sono gli obiettivi per cui è nata: in essa si stimola, attraverso test e giochi, la curiosità, la conoscenza del territorio gravinese, a coloro che attendono seduti ai tavoli dei pub la loro portata. È un modo, di arrivare con il cibo, anche a fare cultura e a sensibilizzare il gravinese medio alla conoscenza del proprio territorio, per potere meglio apprezzare le sue bellezze, attraverso immagini, pillole di curiosità, ecc. sulla nostra Gravina di Ieri e di oggi.

È un esperimento, poiché riteniamo che non sarà facile raccogliere i risultati, ma, visto, che i pub sono sempre molto pieni di giovani e non, vorremmo che interloquissero tra loro di Gravina e per Gravina e fossero, davanti ad una pizza, stimolati a ricercare le proprie origini nei libri e tra le vie del centro storico. 

Non tutti hanno la possibilità, o per natura, la voglia di comprare libri per conoscere; noi diamo la possibilità, mangiando, di conoscere; perché il cibo e la tavola sono i mezzi più diretti per comunicare a diverse fasce della popolazione: mangiando s’impara!! E allora “MANGÉTE DE CHÊPE” è il titolo dato alla tovaglietta.

12. La tovaglietta

Non solo la tovaglietta è un’ operazione di marketing dell’associazione, ma è anche un  modo per porre le basi per la conoscenza del territorio, prima che si esplori il mondo oscuro dell’ipogei. Per conoscere quello che c’è sotto bisogna conoscere prima quello che vediamo in superficie come per comprendere meglio quest’ultima è necessaria la conoscenza del sottosuolo!

È  quasi impossibile, da parte dei gestori, recuperare le tovagliette pasticciate, per cui, per capire i riscontri che ha suscitato questa operazione sui nostri concittadini, ci stiamo attenendo ai commenti che ci vengono riferiti da essi stessi o che sentiamo noi stessi seduti al tavolo accanto, ogni volta che succede e succederà!

E siamo felici di constatare che la tovaglietta diverte, entusiasma, intrattiene,fa discutere e pone domande su Gravina!

Intervallati da queste operazioni di “comunicazione col popolo”, underGRA’ continua il lavoro di di ricerca storica, bibliografica e rilievo tecnico dell’ipogeo gravinese, con opportune strumentazioni, nonché l’elaborazione di piante dell’ipogeo che possano portare ad una bozza di progetto per rendere il percorso accessibile a tutti, fruibile, tutelabile e infine da valorizzare.

Sono venute meno alcune collaborazioni che ci avrebbero agevolato nel nostro lavoro, ma questo non ci ha demoralizzato; altri contatti e confronti abbiamo avuto con associazioni di paesi della Provincia di Taranto (Massafra, Palagianello, Ginosa,…) e di Matera che presentano un territorio simile a quello di Gravina, ma che, in alcuni casi, hanno già goduto di interventi, anche minimi, di recupero e valorizzazione dello stesso.

Dopo le prime difficoltà abbiamo trovato il sostegno, non economico, dell’ amministrazione comunale che ci ha concesso i permessi per potere accedere nei sotterranei di demanio pubblico e fare gli opportuni rilievi, in particolare in quello che era l’antico fossato che circondava le mura.

Abbiamo stabilito dei rapporti con il Politecnico di Bari, in cui si sta conducendo una ricerca con l’obiettivo primario di riconoscere delle regole (tipologiche, costruttive) e dei valori incorporati nel patrimonio architettonico, al fine di ottimizzarne il ruolo nel contesto insediativo e fruitivo contemporaneo, caratterizzato dal crescente valore dell'identità locale nel contesto della globalizzazione.

underGRA’ ha stabilito un rapporto anche con l’ANCI (Associazione Nazionale dei Comuni Italiani) che sta progettando una “Rete delle Città Sotterranee”; iniziativa volta ad unire i Comuni che presentano sotterranei archeologici o di palazzi storici, ipogei, criptoportici, camminamenti difensivi ma anche sistemi idraulici, grotte, cunicoli di varia natura, pozzi, acquedotti.

Il progetto si colloca sia in ambito turistico-culturale in quanto si  potranno promuovere gemellaggi tra città italiane ed estere- i primi contatti sono con Parigi, Londra, Berlino e Cracovia -  e realizzare pacchetti di “Viaggi negli abissi cittadini”; sia in ambito economico, perché si potranno avviare iniziative di marketing territoriale al fine di promuovere  le aree interessate, favorendo anche la ricerca archeologica urbana ed il recupero della progressione storica dei territori e l’organizzazione di mostre e convegni, corsi di speleo- archeologia urbana. Nel progetto la Rete realizzerà  annualmente una Guida alle Città Sotterranee d’Italia, un sito web e altre pubblicazioni.

Il primo comune ad aderire alla rete è stato Narni (Terni); ad aggiungersi a quella di Rieti, l'adesione di grandi città - tra cui Torino, Milano, Roma e Napoli - e piccoli centri, come Poggiorsini, Trinitapoli e anche Gravina in Puglia, per la creazione di itinerari turistici sotto il suolo.

Questo progetto dell’ANCI  ci predispone a sperare nella realizzazione di quanto sperato per il follow-up, che seguirà allo studio, alla divulgazione e conoscenza del territorio.

Al momento Gravina è in una fase di stagno per quanto riguarda tutti i settori di sviluppo economico e  non, per cui , noi  partendo dal basso, dal profondo delle viscere, ci proponiamo di portare alla luce ciò che di Gravina sta sopra e sotto di modo da portare il nostro paese fuori dalla fase di stagno che perversa tutti i settori dello sviluppo e per fare brillare le ricchezze del nostro territorio .

13. pianta del centro storico di Gravina

Ad oggi sono stati realizzati ed elaborati circa 20 rilievi, evidenziati in marrone, in cui sono stati individuate alcune delle tipologie che occupano il sottosuolo gravinese:

1.    Cantine a più livelli;

2.    Foggiane;

3.    Cisterne;

4.    Palmjiente o cantine vinicole;

5.    Ossario;

6.    Cave;

7.    Habitat rupestre;

8.    Torrioni e mura;

Oltre questi 20  sono stati perlustrati altri ipogei (tra cui anche Neviere; Acquedotti e fogne bianche); poiché il centro storico è interamente costruito su cavità sotterranee, rilevarle tutte, in un anno, sarebbe un’impresa ardua, perciò si è preferito rilevare gli ipogei nelle zone riconducibili ai torrioni delle antiche mura e quelli che occupano la zona da porta San Michele alla cattedrale o zona Civitas.

Quest’ultima zona è importante per un futuro progetto che unisca la superficie al sottosuolo, ovvero l’asse del centro storico di maggiore frequentazione, la via della passeggiata domenicale, da vivere sopra e sotto.

A questi venti rilievi sono da aggiungersi altri nel corso di questo inverno e primavera per completare il progetto “Conoscere e Valorizzare la Gravina ipogea”, nonché attuare altre piccole iniziative per la conoscenza del territorio gravinese di superficie e del sottosuolo, strettamente interconnessi tra loro.

 

 

Letto 2197 volte

Progetto collegato

tutte le news