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Bollenti Spiriti

Il Centro Antiviolenza RiscoprirSi... organizza l'evento "QUELLO CHE LE DONNE NON DICONO..."

28 Nov
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Nella giornata internazionale contro la violenza alle donne, celebrata il 25 novembre a Palazzo Ducale, arriva anche il messaggio di Vendola

 

"Quello che le donne non dicono", evento patrocinato dall’assessorato alle Pari Opportunità ed organizzato dal centro antiviolenza di Andria “RiscoprirSi” è stato un bel momento di confronto, di dialogo tra istituzioni e soprattuttodi sensibilizzazione ad una tematica sempre attuale.

In una sala gremita di gente, al primo piano di Palazzo Ducale, nella giornata internazionale contro la violenza alle donne, la Presidente del centro antiviolenza, la dott.ssa Patrizia Lomuscio ha dichiarato: “in questo momento, visto che nella nostra città non sono mai esistiti servizi specializzati ala prevenzione e al contrasto alla violenza, intendiamo compiere un'intensa opera di pubblicizzazione del nostro servizio volta a sensibilizzare l'opinione pubblica, ma sopratutto i servizi e le istituzioni presenti sul territorio, al fine di promuovere la cultura di genere e la cultura non violenta; tante solno le violenze subite da donne, violenze non solo fisiche ma anche e soprattutto psicologiche ”.
L’incontro è stato anche un’ottima occasione per presentare il progetto di ricerca intitolato: Madame VIOLENZA: chi è COSTEI? che permetterà di avere dei dati sulla valutazione del fenomeno violenza nella città di Andria e sulla percezione dello stesso fenomeno nella popolazione, per strutturare degli interventi specifici ed efficaci.

Presenti alla conferenza, l’assessore alle Pari Opportunita, Leonardo Lonigro e l’assessore alle politiche sociali Emanuele Sgarra, i quali, di concerto con i rappresentanti della Asl Bat/1 hanno convenuto nell’importanza di fare rete, di interagire con le strutture presenti sul territorio per far sì che ognuno con le sue competenze possa arricchire e rendere più solidi i servizi offerti ai cittadini.
“Noi miriamo principalmente a promuovere un cambiamento culturale – ha concluso la dott.ssa Lomuscio -, sappiamo che questo cambiamento non si può realizzare nell'immediato, dobbiamo avere pazienza oltre che molto impegno e motivazione...noi ci siamo impegnate nel realizzarlo e andremo avanti a tutti i costi!”
La serata è proseguita con una mostra di oggetti di artigianato realizzati da sole donne andriesi e poi, la musica dal vivo ha firmato una serata dedicata alla interamente donna.
Alla conferenza non ha potuto presenziare, per impegni istituzionali, il presidente della regione Puglia, Nichi Vendola, il quale però ha mandato una mail al centero antiviolenza RiscopriSi, il cui contenuto riportiamo qui di seguito:

"Cara Presidente, ti sono grato per l’invito rivoltomi, da te e dalla tua Associazione. Purtroppo impegni istituzionali mi impediscono di partecipare alla vostra iniziativa. Il ruolo che Associazioni come la vostra svolgono è di fondamentale importanza. I dati sulla violenza sulle donne sono durissimi da accettare.
Mi batto perché di fronte ad una donna umiliata pubblicamente, stuprata o usata come preda sessuale, si fondi una nuova antropologia che metta al bando una disinvolta manipolazione di corpi e anime.
Sono emerse anche molte immagini dolorose di donne umiliate: ragazze carponi sotto al tavolo, ragazze derise da un presentatore, giovanissime schernite perché non possiedono forme prosperose o ammutolite da battute oscene. Penso che il maschile deve cominciare a organizzare la propria presa di parola su se stesso. Su quella vacanza insopportabile che c’è nelle biblioteche.
P erché la differenza di genere è uno dei rari tentativi di usare la politica come strumento di umanizzazione piuttosto che come macchina da guerra. Noi, il genere maschile, la guerra la coltiviamo fin dall’infanzia, ci educhiamo al competere e al dominare, anche quando esibiamo in buona fede le nostre credenziali progressiste coviamo sempre un istinto belluino e bellicista. Perché la guerra è scoppiata nel cervello di una sorta di nuova antropologia, quella di un “homo hoeconomicus” che era anche l’economicismo del maschile. E questa guerra segna la definitiva rovina della politica: perché il dolore è fiction, la speranza è uno spot, il conflitto è un crimine, la diversità una minaccia. La libertà delle donne libera le donne e libera il mondo. La libertà degli uomini libera solo gli uomini, e spesso opprime le donne. Eccola la guerra: una società polverizzata e ridotta alla solitudine mercantile di uomini e donne che non hanno più valore ma che hanno un prezzo. Un affettuoso saluto a tutti i partecipanti".

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