La nostra associazione tende a utilizzare le aree demaniali confinati con la zona umida del territorio di Trinitapoli oggi occupate da un’abusivismo agricolo che di fatto provoca innumerevoli danni all’habitat per l’uso di fitofarmaci ed anticrittogamici.
La messa a dimora di piane officinali e mediche autoctone,oltre a ristabilire un habitat migliore per l’avifauna presente ha lo scopo di avviare un processo di recupero di alcune attività tradizionali di raccolta di erbe locali quali: la camomilla, la malva, la salvia, la liquirizia, l’erica, il corbezzolo, il lentisco, il mirto ecc.
Se la coltivazione è condotta con tecniche adeguate in ambiente simile a quello di origine, non si riscontrano variazioni negative per quanto riguarda quantità e qualità del prodotto. Il nostro progetto oltre che volto strettamente alla conservazione della macchia mediterranea è indirettamente legato al mondo agricolo in quanto, operando con aziende del settore omeopatico e del mondo della cosmesi naturale , introduciamo
anche un modello di sviluppo imprenditoriale di coltivazione diversificata che partendo dalla produzione di piante officinali della macchia mediterranea da destinare a rimedi omeopatici, ad uso umano, zootecnico e agricolo, contribuisce alla riconversione dei fondi agricoli in aree di crisi. La possibilità di poter utilizzare un piccolo laboratorio per la produzione di olii, essenze ecc., ci porrebbe nella condizione di iniziare un processo di
commercializzazione locale.
Un’idea di base è di riscoprire la memoria storica riguardante le piante medicinali per preparare il futuro. Allo stato attuale sono state raccolte sul territorio pugliese (vedi Università di Lecce e Bari) innumerevoli testimonianze su quasi un centinaio di piante medicinali autoctone. Va però anche detto che esiste un altro fenomeno legato al sapere popolare, che consiste nella sua continua riappropriazione e trasformazione: se molte conoscenze si sono purtroppo già perse, altre mutano grazie ad apporti esterni e a nuove conoscenze, dando vita ad un sapere-mosaico in continua evoluzione.
Spetta quindi ancora una volta alle giovani generazioni rendersi conto dell'importanza della salvaguardia del sapere naturalistico popolare e della sua inestimabile ricchezza. Dalle testimonianze orali sinora raccolte queste piante medicinali rappresentano sul territorio una vera e propria panacea: erano cioè piante estremamente versatili da un punto di vista terapeutico, oltre che facilmente disponibili.