L'inquinamento, in tutte le sue forme, desta continuamente l'attenzione e la preoccupazione dei cittadini, come un nemico insinuante che dall'ambiente esterno giunge nelle case, negli uffici e nei luoghi di svago aggredendo la salute degli individui.
E' diffusa l'opinione che, gli ambienti confinati o "indoor", luoghi di vita e di lavoro non di carattere industriale siano luoghi esenti da potenziali rischi che, come è stato scientificamente accertato, espongono tuttavia la popolazione ed i soggetti più vulnerabili quali i bambini, ad un continuo contatto con agenti fisici (rumore, illuminazione, campi elettromagnetici), agenti chimici (naturali e derivanti da attività umane) ed agenti biologici (muffe, acari) che possono essere potenziali fonti di inquinamento.
Una crescente presa di coscienza delle dimensioni del problema, unita ad una sempre più insistente richiesta di un generale miglioramento della qualità della vita, fa crescere quotidianamente l'attenzione all'inquinamento indoor anche in ambienti non aventi carattere industriale; ciò anche in vista del fatto che sempre più gente trascorre gran parte del suo tempo in tali ambienti e per il manifestarsi di un nuovo tipo di problema, strettamente associabile al clima interno, che vede un gran numero di persone svolgenti attività di lavoro in contesti non industriali manifestare sintomatologie in qualche misura ascrivibili alle non sempre confortevoli condizioni ambientali interne dell'edificio in cui si lavora.
Con particolare riferimento alle scuole, la rumorosità antropica prodotta durante la normale attività didattica ha effeti negativi sullo sviluppo del linguaggio e l'acquisizione della lettura, sia nei soggetti più piccoli (da 1 a 6 anni), sia in quelli della scuola primaria (5 - 7 anni), fasce di età che sono cruciali per lo sviluppo intellettuale.
Conoscere le dimensioni del problema, i meccanismi scatenanti, definire appropriate metodologie di indagine e misura e individuare opportuni piani di azione in presenza di criticità, risulta di fondamentale importanza per affrontare e cercare di risolvere un problema estremamente complesso, con elevate ricadute sociali ed economiche.
Il progetto della I.A.Q. Investigations si inserisce in questo contesto e ben si presta ai fini di una valutazione qualitativa di certi aspetti del problema, quantitativa di altri.
Pensando ad una comunità più vulnerabile che trascorre molte ore al giorno in ambienti confinati e individuando così la popolazione scolastica, viene monitorato lo stato dell'inquinamento indoor negli edifici scolastici attraverso un campione casuale di 12 scuole, dell'infanzia, elementari e medie dislocate sui territori di San Cesario di Lecce, Lequile e San Pietro in Lama nella provincia di Lecce.
In particolare, con l'ausilio di sofisticata strumentazione scientifica, l'associazione I.A.Q. Investigations effettua rilevazioni ambientali per la valutazione del clima acustico ed elettromagnetico, dei livelli di radioattività naturale da radon nonchè di alcuni parametri caratteristici del microclima indoor che influenzano lo stato di benessere psico-fisico degli individui.