
“Fare il 28 luglio” è una espressione del folcrore di Gioia del colle usata per indicare uno stato di confusione, disordine e malumore. Pochi conoscono l’origine del motto e tanto meno immaginano che si riferisca ad un episodio avvenuto nel 1861. La storia resta viva nei detti, anche quando sembra dimenticata.
Per questo noi di Lab Love Art Brand (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. oppure Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) riteniamo che sia importante recuperare la memoria storica, ma anche valorizzare quei luoghi che sono stati crocevia di importanti avvenimenti. Il nostro studio insieme al nostro lavoro di recupero fa riferimento in particolar modo agli episodi di brigantaggio a sfondo politico-sociale e si concentra nei territori di Gioia del Colle e Acquaviva delle fonti, dove militava il Sergente Romano.
Nella realtà del mondo globale acquista sempre maggiore importanza, per contrapposizione, il concetto di locale. Lungi dall’essere una sorta di autocelebrazione campanilistica, l’identità territoriale rappresenta un forte elemento di auto-riconoscimento, e il recupero del territorio acquista quindi una valenza più forte se, come nel nostro caso, si fa riferimento a luoghi dimenticati, ma che rappresentano importanti cornici di avvenimenti storico-politici.
Per ogni realtà pubblica il recupero dei luoghi della memoria rappresenta una possibilità di sviluppo che via via sta trasformandosi in una esigenza: da un lato esiste la necessità di rispondere ad una domanda interna (studenti, ricercatori, semplici appassionati, gruppi di interesse quali circoli culturali, associazioni, pro loco) desiderosa di conoscere e approfondire, dall’altra ci sono una serie di istanze che provengono dal’esterno e che fanno riferimento al turismo culturale dei centri minori in costante ascesa (dati Isnart - Istituto Nazionale Ricerche Turistiche) che già investe direttamente la zona di Gioia del Colle ed Acquaviva delle Fonti.
La domanda di turismo culturale esiste dunque, ed è in aumento, ma a fronte di ciò le realtà locali sembrano sorde e lasciano all’incuria ed al disinteresse generale i “pezzi di storia” dei quali dispongono, una storia "minore" certo, ma non meno importante di quella ufficiale raccontata dai libri di scuola. Nostro interesse è da un lato rispondere alla domanda di cultura e di riscoperta delle proprie radici storiche, dall’altro alimentare questa domanda che possiede delle notevoli potenzialità, proponendo soluzioni alternative ed al tempo stesso integrate con quelle già esistenti in Puglia.
Rispondere ad una domanda turistica, che resta comunque solo una parte della domanda, come evidenziato in precedenza, non vuol dire dal nostro punto di vista sfruttare il territorio costruendo strutture ricettive o andare ad agire modificandone le caratteristiche: il nostro lavoro riguarda la riscoperta, la valorizzazione, lo studio del territorio. Saremo un punto di riferimento perché ci metteremo a disposizione degli interessati alla storia locale e di chiunque volesse usufruire di visite guidate sul posto, di documenti e testi che allo stato attuale è impossibile recuperare.
Ecco alcune foto di uno dei luoghi in fase di recupero, la "Piscina del Gesù" , luogo di ritrovo dei briganti, allo stato attuale del tutto abbandonata:


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