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Bollenti Spiriti

PROGETTO "S.O.S. for. ART"

14 Set
Scritto da  in BLOG BOLLENTI SPIRITI
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L' Associazione di utilità sociale "Mirror" propone, tramite il progetto "S.O.S. for Art", la presenza costante, all’interno degli istituti interessati, di una figura che vada ad inserirsi nel contesto scolastico come punto di riferimento per le problematiche psicologiche e, più in generale, dello sviluppo e per l'espressione emotiva dei giovani tramite le diverse forme artistiche.

Brevemente, il nostro progetto si articola in fasi durante l'intero anno scolastico:


        FASE 1: Centro di Informazione e Consulenza
 Durata: 8 mesi / 320 ore
 Il Centro di Informazione e Consulenza (CIC) prevede l’attivazione di uno sportello di ascolto, finalizzato a un’azione di consulenza sia psicologica che formativa-informativa. Lo sportello è rivolto agli studenti e ai formatori (corpo docente e genitori), è accessibile in orario scolastico e pomeridiano nella sede della scuola beneficiaria del progetto. Il CIC si occupa, inoltre, di organizzare, come arricchimento dell’offerta formativa, iniziative di laboratorio, incontri pomeridiani, orientamento e ri-orientamento, educazione interculturale, nonché interventi di esperti e confronti di gruppo per i genitori sui temi dell’età adolescenziale e della relazione e comunicazione tra adolescenti ed adulti.
> Per quanto riguarda gli studenti il servizio fornirà un sostegno per tutte le potenziali problematiche adolescenziali, partendo dalle difficoltà create da una situazione di scelta, ad esempio quella di fronte a cui si potrebbero trovare alunni dell’ultimo anno, ossia quella relativa alla decisione da prendere in merito alla preferenza tra l’accesso immediato al mondo del lavoro e l’inizio di una carriera universitaria (orientamento scolastico e lavorativo). Nel secondo caso si verrebbe a proporre un ulteriore interrogativo, nonché la scelta della tipologia di percorso accademico da intraprendere. Si renderebbe necessario quindi l’utilizzo di strumenti appropriati per un bilancio delle competenze dell’alunno, che permetterebbe di aiutare ad individuare le alternative auspicabilmente migliori per il futuro dello stesso. Problema di diversa tipologia, che potrebbe presentarsi agli alunni del primo anno di scuola superiore, è quello di una difficile integrazione in un contesto scolastico completamente differente da quello delle scuole medie inferiori. Gli studenti in questa fase si troveranno ad affrontare una realtà in cui si rende necessaria la creazione di rapporti ex novo sia con i pari che con i propri insegnanti. Soprattutto in questo momento di costituzione di una nuova identità individuale e di gruppo all’interno del sistema classe, l’alunno potrebbe trovarsi in situazioni complesse non facilmente affrontabili, quale, per esempio, un difficoltoso inserimento nelle dinamiche della scuola superiore, che comportano un significativo sforzo individuale per integrarsi alle stesse. Problematiche trasversali a tutte le classi di un istituto superiore sono quelle che affliggono in generale i ragazzi in età adolescenziale, ossia: rischio di tossicodipendenze (in notevole aumento in età adolescenziale); il bullismo, fenomeno sempre più alla ribalta nei notiziari televisivi e della carta stampata a causa del suo dilagare nella maggior parte delle scuole italiane; i disturbi dell’alimentazione, fenomeno che affligge da ormai troppo tempo gli adolescenti; l'educazione sessuale.
> Lo sportello intende rivolgersi anche ai formatori, protagonisti fondamentali nello sviluppo dei ragazzi, ossia corpo docenti e genitori. I docenti potranno rivolgersi al punto d’ascolto per richiedere un supporto per la soluzione di problematiche inerenti il sistema classe o i singoli alunni, ampliando così le probabilità di risoluzione delle stesse. I genitori avrebbero un punto di riferimento importante per l’educazione dei propri figli, potendo usufruire di esperti in grado di dare un aiuto significativo nel ambito dello sviluppo adolescenziale, che fornirebbero informazioni, supporto e suggerimenti sull’impostazione delle dinamiche relazionali con i giovani.
           FASE 2: Attività seminariale
 Durata: 8 mesi / 16-32 ore (a seconda se verrà accorpato biennio a triennio)
 I seminari saranno organizzati presso la scuola ospitante il progetto e saranno focalizzati su quattro problematiche fondamentali per lo sviluppo degli adolescenti:


 TOSSICODIPENDENZA : Finalità: campagna informativa sulle dipendenze patologiche, analizzate nella loro triplice origine (fattori biologici,sociologici e psicologici) e sui disturbi associati.

DISTURBI DELL’ALIMENTAZIONE : Finalità: Tipologie di disturbi dell’alimentazione. Fattori di rischio. Caratteristiche diagnostiche. Disturbi associati. Possibili fattori eziologici.

BULLISMO ( mobbing in età evolutiva ) : Finalità: Definizione di bullismo. Identificazione delle cause, delle variabili legate al gruppo, il ruolo del capro espiatorio. Variabili di rischio.

SESSUALITA’: Finalità: riflettere sull’immagine di sé come strumento relazionale; educare al rispetto dei sentimenti propri ed altrui; favorire la consapevolezza delle emozioni e dei sentimenti che si esprimono attraverso la sessualità; sensibilizzare alla responsabilità delle scelte; riconoscere comportamenti d’abuso.
 I seminari verranno tenuti insieme ad  esperti provenienti da enti pubblici e privati (medici, avvocati, psicologi, sociologi, ecc.), partner del progetto stesso, in grado di comunicare, grazie alla loro esperienza nel campo, quali sono le difficoltà che i giovani potrebbero incontrare relative alle singole tematiche affrontate.
          FASE 3: Laboratori creativi
Durata: 8 mesi / 48 ore
Laboratori creativi ad espressione corporea. Uno spazio individuale e di gruppo in cui esprimere disagi, problematiche e conflittualità legate a difficoltà scolastiche e relazionali, attraverso l’ utilizzo di tecniche che stimolano la naturale creatività dei singoli rappresentando un momento di integrazione e consolidamento dei diversi codici espressivi complementari a quello verbale: la voce del corpo attraverso il canto, il movimento, il ritmo e la musica, il teatro, il canale grafico pittorico, la scrittura creativa. E’ rivolto ad adolescenti di differenti fasce di età, culture ed etnie e disabili, che potranno sperimentare la possibilità di esprimersi e divertirsi vivendo le emozioni dell’ esperienza artistica. Obiettivo è l’ integrazione e il benessere dei partecipanti, stimolando le loro potenzialità creative, nel rispetto delle singole individualità. L’ esperienza vuole essere un momento di crescita e di sperimentazione creativa con la possibilità di vivere le proprie emozioni. Attraverso l’ arte del drammautogeno si invitano i partecipanti a fermarsi per guardare, respirare, sentirsi, vivere nel presente il proprio ritmo esistenziale. I partecipanti sono invitati a riscoprire la propria energia e il proprio movimento e respiro in armonia con sé, con l’ altro e con le differenti forme artistiche a favore dello sviluppo delle competenze sociali ed emotive. L’ esperienza rappresenta un momento di crescita e di sperimentazione creativa con la possibilità di vivere le proprie emozioni, come anche una possibilità per i partecipanti di superare disagi individuali e di gruppo. Punti di debolezza quali differenze caratteriali, di età, etnia, disabilità possono essere superate attraverso l’ utilizzo delle suddette espressioni creative che consentono la sperimentazione e l’ esplorazione del proprio Sé creativo attraverso un’ accrescimento del livello di autostima e della presa in carico di responsabilità individuali e di gruppo. > > >

 OBIETTIVI DEL NOSTRO PROGETTO

 Si è ormai affermata la necessità di un supporto psicologico preventivo, si è rivalutato il ruolo dello psicologo rispetto all’età evolutiva, abbandonando la pregressa concezione che legava tale figura professionale a situazioni di recupero, di devianza, di marginalità, accostandola invece alla potenziale espressione della totalità del Sé. Poiché i tentativi di regolamentazione non sono mancati (riferendoci al progetto di legge Salvato del 1998, e al Protocollo d’intesa fra il Ministero della Pubblica Istruzione e vari rappresentanti della categoria degli psicologi) potremmo dire che obiettivi qualitativi della presenza dello psicologo all’interno della scuola e quindi del nostro progetto, potrebbero essere: informazione circa i temi di sviluppo psicologico e di rischio in età evolutiva; rapporto individuale con ogni allievo per il sostegno alla formazione della sua personalità; individuazione di soggetti con difficoltà psicologiche, loro sostegno e assistenza; collaborazione con gli insegnanti di sostegno; consulenza ed informazione per insegnanti e famiglie.
 Nostro punto di partenza sarà rendere la famiglia protagonista e interlocutore di un progetto educativo del quale gli stessi ragazzi e genitori devono rimanere co-responsabili.
 Si tratta, riassumendo, di 5 aree di intervento: consulenza e counseling, informazione, orientamento e collegamento per e con le famiglie, organizzazione, valutazione; il lavoro dello psicologo si direzionerebbe cioè verso tutti gli attori, allievi, genitori, insegnanti e istituzioni.  Obiettivi qualitativi sono dunque:

> · Prevenzione e promozione dei “fattori di protezione”
> · Miglioramento della qualità della vita intrascolastica
> · Orientamento scolastico e universitario
> · Counselling individuale
> · Sostegno ai formatori
> · Accoglienza prime classi
> · Prevenzione della dispersione scolastica
> · Istituzionalizzazione della figura dello psicologo nella scuola
> · Informazione e intervento sui “fattori di rischio”
> · Promozione del cambiamento > · Educazione alla comunicazione efficace
> · Affrontare l’Immagine di sé e l’educazione alimentare
> · Educazione alla sessualità
> · Educazione all'affettività e alle relazioni
> · Superamento delle proprie problematiche scolastiche-relazionali
> · Integrazione del gruppo adolescenziale, della disabilità e delle differenti culture ed etnie finalizzata al benessere dei partecipanti, stimolando le loro potenzialità creative

> · Dar “voce” ad un percorso, attraverso l’ esplorazione dei cinque sensi, con il quale poter sperimentare la possibilità di esprimersi e divertirsi vivendo le emozioni dell’ esperienza artistica
> · Entrare in contatto con i sentimenti e gli affetti che dominano il campo, per dare un senso al proprio vissuto e accrescere l’ autostima attraverso la sperimentazione creativa delle proprie emozioni
> · Favorire il contatto (con sé, con l’ altro e con le differenti forme artistiche) e lo sviluppo delle competenze sociali ed emotive (intelligenza emotiva)
> · Diffusione della cultura della tolleranza e del reciproco rispetto per le altrui diversità tra gli studenti, con lo sviluppo della dimensione affettiva, emotiva e relazionale
> · Fornire uno spazio individuale e di gruppo e favorire la comunicazione in gruppo.
> · Sostenere gli adulti nelle loro funzioni di cura, educazione, socializzazione con i giovani.

 > · Diminuire il senso di solitudine e di impotenza degli adulti attraverso occasioni di confronto e di sostegno delle proprie capacità. > · Aumentare le capacità di collaborazione e integrazione fra le famiglie, la scuola e i servizi.

Inoltre, una collaborazione costante con l'Università del Salento consentirà l'avvio di progetti di ricerca sui temi trattati.


SCUOLE PARTNER:
 - Liceo Scientifico “De Giorgi” Lecce (LE)
 - ITC “Valzani” di S. Pietro V.co (BR)

 

I NOSTRI CONTATTI:

Dott.ssa Francesca Giordano 3383944918

Dott. Guido Scopece 3284197955

Dott.ssa Serena De Masi 3208492656

Letto 1967 volte Ultima modifica il Lunedì, 14 Settembre 2009 17:13

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