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Bollenti Spiriti

Metodologia per una corretta conservazione delle facciate nell’edilizia storica di Monopoli.

09 Giu
Scritto da  in BLOG BOLLENTI SPIRITI
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Saper guardare è il punto di partenza per l'apprezzamento e la tutela del territorio.

 Le trasformazioni che i nostri centri storici subiscono in seguito a lavori di ristrutturazione inadeguati, minano l'uniformità che normalmente li caratterizza: infatti, se si pensa al centro storico come ad un organismo in cui i singoli elementi si legano secondo precise strutturazioni, caratterizzandone così la fisionomia, si realizza come in alcuni casi questo corpo abbia subito delle vere e proprie "mutazioni genetiche". E, come se la struttura non riconoscesse e rigettasse i nuovi elementi, siamo spettatori di uno scenario in continua decadenza. Un approccio sbagliato alla manutenzione "dell'abito architettonico" può essere quindi considerato una forma di degrado dello stesso.

Gli edifici storico-popolari sono i più esposti a questo tipo di aggressione antropica i cui effetti, spesso, sono amplificati da particolari condizioni climatico-ambientali. Da questo punto di vista la scelta di operare sul centro urbano di Monopoli è stata determinante dato che si rende un soggetto molto rappresentativo per questo genere di problematiche.

La nostra ricerca getterà le basi per la definizione di una guida metodologica e pratica, che partendo dalle indagini preliminari condurrà  attraverso l'analisi incrociata dei dati scientifici e documentativi alla definizione di "un intervento sensibile", capace in pratica, di mettere in relazione l'opera urbana, la sua storia e il suo contesto.

Il progetto prevede la stesura di una relazione tecnica sullo stato di conservazione di alcuni edifici del centro storico popolare. Il lavoro d'indagine e di documentazione sarà effettuato prestando particolare attenzione agli interventi di ristrutturazione (anche recenti), che saranno analizzati in maniera critica. L'analisi dei dati raccolti servirà a comprendere dove e perchè si è sbagliato e dove al contrario si è operato in maniera corretta, quali sono gli errori più ricorrenti e le cause che determinano questi errori.

Negli studi che condurremo, base fondamentale sarà l'assunto che la metodologia "ideale" nei lavori di ristrutturazione delle facciate del centro storico con le loro finiture è quella applicata nel rispetto del principio di compatibilità dei materiali e quindi con il recupero dei metodi tradizionali.

I diversi casi esaminati saranno confrontati con una situazione ideale presa a modello rappresentata dagli "edifici originali", edifici che per lo più, versano in  un evidente stato d'abbandono ma la cui conservazione è tale da permettere una ricostruzione delle tecniche di lavorazione originali delle facciate fin nel dettaglio. L' analisi del loro stato di conservazione sarà utile anche a verificare le reazioni dei materiali originali alle particolari condizioni climatico-ambientali, sviluppatesi nel tempo.
L´uso sulle facciate degli edifici storico-popolari di materiali non tradizionali, come malte cementizie, rivestimenti lapidei artificiali o naturali, idropitture acriliche, associato al particolare contesto climatico-ambientale di Monopoli, provoca nell'arco di breve tempo l´innescarsi di ulteriori situazioni di degrado.

Parlare di metodi tradizionali nel restauro edile significa lavorare con una certa etica, vale a dire con coscienza del proprio territorio e delle risorse che in esso si trovano e quindi anche con una certa attenzione alla sostenibilità ambientale oltre che economica.

L'idea è  sensibilizzare il pubblico e il privato ad un atteggiamento di maggior rispetto verso storia e luoghi del proprio territorio urbano, con la speranza che uno studio metodologico così specifico possa diventare strumento per un buon operato e sia preso come esempio anche per altri centri storici pugliesi.

L'impostazione metodologica potrà essere applicata ad ambienti urbani diversi da quello indagato e potrà essere anche utilizzata come deterrente nell'attribuzione di fondi pubblici finalizzati alla riqualificazione dei  nostri centri storici, inoltre potrà essere impiegato dagli enti competenti come mezzo didattico per la formazione di maestranze locali operanti nel settore dell'edilizia e del restauro.

 

Il progetto si articola nelle seguenti fasi:

Verifiche preliminari. Inizialmente sarà avviata una ricognizione del contesto urbano per la verifica degli elementi più rappresentativi. Contestualmente saranno effettuate le valutazioni necessarie per le ricerche negli archivi e l'organizzazione della campagna di rilevamento: accessibilità degli spazi, condizioni di esposizione e di orientamento dei fronti;

Analisi visiva. Con questa operazione il paramento delle facciate sarà indagato per la definizione del suo stato conservativo. Saranno messi in evidenza la geometria e la composizione del fronte, i materiali, gli strati di coloritura, le morfologie di degrado e gli impianti tecnici che verranno in seguito riportati sulle tavole tematiche. Da questi studi sarà possibile individuare le aree omogenee su cui effettuare particolari osservazioni macroscopiche fino al riconoscimento di zone rappresentative;

 

Campagna di rilevamento. I siti individuati saranno fotografati inizialmente con reflex digitale, classificati e mappati; successivamente si procederà a una selezione dei casi più significativi. Il materiale digitale sarà opportunamente organizzato e suddiviso in cartelle per un'agevole selezione delle vedute specifiche.

I casi esemplari all'interno delle classificazioni saranno ulteriormente fotografati con attrezzature in grado di ridurre le aberrazioni prospettiche, in modo tale da ottenere immagini utili alla realizzazione delle tavole tematiche;

 

Analisi macroscopica in situ L'acquisizione di dati sul paramento murario comporta l'identificazione di un'area rappresentativa della superficie da analizzare. Avendo individuato l'area si procederà con la caratterizzazione macroscopica per acquisire dati generali sulla composizione "dell'abito architettonico" (colore d'insieme della malta, numero degli strati, spessore degli strati, coesione, natura dell'aggregato, presenza di additivi, morfologie di degrado); campionatura di elementi indisturbati e rappresentativi, con particolare riguardo alle morfologie di degrado presenti per le eventuali analisi scientifiche di laboratorio.

 

Indagini tematiche. Successivamente al reperimento dei dati precedentemente trattati si potranno ordinare delle tavole tematiche riguardanti le morfologie di degrado e si potranno individuare delle zone rappresentative su cui effettuare indagini di approfondimento riguardanti lo studio macroscopico dei materiali e delle morfologie del degrado. Si deciderà, poi, se realizzare un ulteriore campionamento fotografico con immagini macro per individuare con maggiore precisione dove prelevare gli eventuali campioni. Per concludere, la base grafica utilizzata per gli studi tematici potrà essere reimpiegata per realizzare la tavola degli interventi conservativi.

 

Relazione e Presentazione. Dall'elaborazione dei dati sarà eseguita una relazione dettagliata che sarà illustrata alle realtà locali.

Letto 2819 volte Ultima modifica il Mercoledì, 10 Giugno 2009 20:18

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