Le motivazioni di tale ricerca scaturiscono dal fatto che negli ultimi trenta anni, l'acquacoltura ha subito un processo di forte espanzione e di conseguenza è aumentata anche la richiesta di alimento per i prodotti allevati.
La fonte proteica principalmente utilizzata per la preparazione dei mangimi è rappresentata dalla farina di pesce.
Considerato che nel mondo un terzo del pescato è impiegato per produrre tali farine e che è in corso una forte diminuzione degli stock ittici, è importante trovare una fonte proteica alternativa che sia facilmente reperibile e che non intacchi gli stock naturali di pesce azzurro.
I risultati di questo progetto potrebbero contribuire ad uno sviluppo sostenibile dell'acquacoltura pugliese ed alla creazione di nuove opportunità di impiego e di sviluppo dell'imprenditoria locale, basate sulla definizione di nuovi modelli produttivi ad oggi inesplorati. Infine la valorizzazione industriale dei risultati potrebbe attirare su questa nuova risorsa le attenzioni delle multinazionali leader della mangimistica.
Partner del progetto: Università del Salento, Università di Torino e azienda mangimistica italiana.
Recapiti:
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