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Bollenti Spiriti

Relazione finale di progetto

04 Apr
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RACCONTO DEL PROGETTO

Il progetto Opem – Ogni paese è mondo ideato e sviluppato dall’Associazione Diritti a Sud, ha avuto inizio il 23 gennaio 2017 ed è terminato il 23 gennaio 2018. Tutte le attività che lo hanno caratterizzato sono state svolte a Nardò, presso il laboratorio urbano La Saletta, in via Volta n 126.
Il cuore del progetto è stata la scuola di italiano per stranieri condotta da due insegnanti specializzate in Didattica dell’italiano per stranieri. I corsi tenuti sono stati due, uno di livello linguistico A1 e l’altro per discenti di livello B1, frequentati da persone di diverse nazionalità (africani subsahariani, magrebini, statunitensi, tedeschi, pakistani, cinesi), uomini e donne di età diverse, dai 13 ai 60 anni. Le lezioni sono state due a settimana della durata di due ore l’una.
Altra attività caratterizzante sono state le cene etniche e la biblioteca vivente, quattro appuntamenti in cui l’incontro tra le persone di culture diverse è stato facilitato dalla condivisione del cibo e dall’ascolto dei racconti di chi viene da paesi lontani ma che ora vive nella nostra città. Durante le cene sono stati offerti dei buffet con piatti tipici del Senegal, Marocco, Tunisia, Mali Cina, America Latina e Pakistan che sono stati preparati direttamente da persone provenienti dalle stesse zone geografiche indicate e dagli studenti dell’ultimo anno dell’Istituto Alberghiero di Nardò. La biblioteca vivente prendeva inizio dopo la cena con la scelta da parte dei partecipanti di una persona di cui ascoltare storie e racconti. Questi eventi hanno rappresentato un successo. Grande riscontro ha anche avuto la scuola di lingue straniere grazie alla quale, per le quattro domeniche del mese di ottobre 2017, ci sono state lezioni gratuite, per persone italiane, di lingua cinese, wolof (Senegal), arabo e francese, tenute da insegnanti madrelingua non professionisti. Infine si sono svolte attività di educazione all’interculturalità sul tema delle migrazioni, attraverso cui si sono stati coinvolti giovani di età compresa tra i 18 e i 30 anni e attività di sensibilizzazione della comunità, come il dibattito con i passanti e la mostra Spogliamoci dai pregiudizi, allestita in piazza Salandra a Nardò. Opem è stato un progetto impegnativo che ci ha dato grandi soddisfazioni perché attraverso le attività svolte abbiamo contribuito a far sì che molte persone abbiano scoperto la bellezza delle diversità che stanno insieme, riuscendo in questo modo ad abbandonare stereotipi e pregiudizi che ci si porta dietro molto spesso a causa di messaggi fuorvianti e di retaggi legati alle culture di appartenza.

 

AMBITI DI INTERVENTO ED ESITI

Il progetto OPEM ha permesso una maggiore apertura del LU La Saletta a territorio con le numerose attività proposte alla comunità locale. Le lezione d’italiano hanno fatto conoscere il LU a une cinquantina di cittadini stranieri che vivono di maniera stagionale o permanente a Nardò.
Con le lezione di cucina, i studenti del Alberghiero “Moccia” si sono avvicinati al LU che BIEN QUE distante da 200 metri la maggiore parte non conosceva. Le cene hanno coinvolto centinaia di persone di Nardò e in particolare del quartier popolare che circonda il LU. Il mese delle lingue ha attratto un pubblico più ampio proveniente da Nardò e dei paesi limitrofi. Le attività di Educazione all’interculturalità hanno coinvolto ragazzi di Nardò e anche partecipanti dal progetto europeo “Street Views” proveniente dalla Grecia, Polonia, Estonia, Repubblica Ceca e Francia.
Le associazione locale come Verdesalis, Arci Nardò Centrale, Farsi Solidali, ANPI hanno collaborato al progetto. Altre associazione della Provincia sono stati coinvolti: Officine Cittadine, Meticcia, Térigidité, Cooperativa Equo-Solidale Lecce.

Il progetto OPEM ha sviluppato delle attività regolare con dei giorni fissi. Questa frequentazione settimanale della Saletta ha permesso di rendere il LU vivo e attivo. La gente del quartiere si è avvicinato per chiedere il programma. Abbiamo anche prodotti dei manifesti per le nostre attività che abbiamo diffuso nel paese.
Le attività del progetto hanno contribuito ad ampliare la gamma di attività per i giovani offerta dal LU. Queste attività hanno creato una dinamica per il LU.
Il progetto OPEM migliorato la missione sociale dello spazio attraverso il coinvolgimento di un pubblico socialmente marginalizzato. Le lezione d’Italiano hanno avvicinato il LU a dei braccianti del Ghetto di Nardò. I beneficiari della Caritas di Nardò hanno partecipato alle cene etniche.
Le tematiche ed il messaggio dei nostri eventi hanno anche avuto la funzione di creare legame sociale ma anche di parlare di inclusione sociale e di interculturalità.
 un aumento del numero di fruitori dello spazio
Più di 500 persone hanno frequentato le attività del progetto. La maggiore parte dei partecipanti sono stati dei nuovi fruitori dello spazio.

 

ORGANIZZAZIONE GIOVANILE

Il gruppo di lavoro era composto principalmente da soci dell’associazione e da alcuni simpatizzanti ed è stato diviso in staff professionale, staff di collaboratori e staff di volontari.
Dello staff professionale hanno fatto parte Bastien Fillon, Vaglio Rosa e Ria Maria Luisa. Ognuno di loro, anche se è stato responsabile di un settore specifico, ha collaborato in tutte le attività per la buona riuscita del progetto, permettendo così una maggiore crescita personale e professionale e lo sviluppo di competenze organizzative e progettuali. Nello specifico, Ria Maria Luisa e Vaglio Rosa hanno migliorato le loro competenze didattiche e pedagogiche grazie all’insegnamento dell’italiano a stranieri. Rosa Vaglio, inoltre, ha sviluppato le proprie competenze comunicative, occupandosi delle attività di informazione del progetto e di mobilizzazione della comunità. Bastien Fillon, coordinatore del progetto, ha sviluppato maggiori competenze organizzative, amministrative e comunicative. La facilitazione di attività interculturali hanno permesso a Ria Maria Luisa e Fillon Bastien di mettere in pratica le competenze interculturali acquisite in progetti simili.
Lo staff di collaboratori era composto da 4 docenti di lingue straniere e 6 cuochi. Il progetto ha permesso a tutti loro di sviluppare le competenze sociali e comunicative. I docenti, in particolar modo, hanno acquisito le competenze didattiche. Solo un’insegnante aveva esperienze pregresse di docenza e, con il suo e il nostro aiuto, gli altri insegnanti sono stati supportati nella preparazione delle lezioni.
I cuochi e i volontari che hanno partecipato alla Biblioteca vivente hanno sviluppato maggiori competenze interculturali grazie al continuo scambio che è intercorso tra gli studenti dell’IISS “Moccia” e il pubblico delle cene. Sia gli studenti del corso Alberghiero, sia il loro docente dei corsi di cucina hanno avuto la possibilità di scoprire nuovi modi di preparare dei piatti e delle bevande, nuovi sapori e nuovi modi di utilizzare alcune spezie. Alcuni degli studenti, inoltre, hanno fatto parte del gruppo di volontari durante le cene. L’aiuto dato, ha permesso di accrescere la curiosità e la creatività, che potranno spendere nel loro futuro professionale.
Per tutto lo staff di volontari, il progetto Opem è stata un’ottima occasione per sviluppare competenze sociali, interculturali, organizzative e comunicative, ma anche per immaginare dei futuri sviluppi professionali per alcuni di loro.

Il progetto Opem, unito a un altro progetto europeo, ha permesso di far lavorare a tempo determinato due figure, ovvero Ria Maria Luisa e Vaglio Rosa, e come collaboratore Fillon Bastien. Lavorando in modo costante e continuativo sulle attività di docenza e interculturali, è stato possibile ampliare il settore Educativo e Formativo dell’associazione, aprendo nuovi orizzonti a possibilità future di ampliare alcune delle attività proposte e/o di realizzarne delle nuove.
Altri 2 soci dell’associazione, Sabri Mahroug e Musse Siliman, hanno lavorato come collaboratori occasionali per la realizzazione delle attività di “Cene del mondo”. Gli altri collaboratori occasionali, ovvero gli altri 4 cuochi e i 4 docenti, sono simpatizzanti di Diritti a Sud e la sostengono durante le principali attività associative. In seguito alle cene, due cuochi sono stati contattati da due partecipanti per cucinare per un matrimonio. Un’insegnante di lingue è riuscita a creare una classe in seguito agli incontri “Il mese delle lingue del mondo”.

 

OBIETTIVI DEL PROGETTO

L’obiettivo principale è stato quello di “favorire la coesione sociale e promuovere la diversità ed il dialogo interculturale tra i giovani di Nardò”. Tale obiettivo è stato raggiunto grazie a degli obiettivi intermedi che ci siamo posti e che erano legati alle attività specifiche cha abbiamo svolto.
In generale a Nardò è accresciuto il processo di inclusione degli stranieri, grazie sia alle lezioni di italiano che hanno permesso ai migranti di esprimersi meglio, sia al coinvolgimento diretto di alcuni di loro alle altre attività del progetto. Alcuni studenti, inoltre, che non conoscevano l’associazione, ora si sono avvicinati ai soci e partecipano agli eventi di Diritti a Sud. Al tempo stesso, i giovani neretini, soprattutto coloro i quali hanno preso parte a “Giocare con la migrazione”, alle cene e alle lezioni di lingue straniere, hanno sviluppato le competenze interculturali attraverso il dialogo. Lo scopo degli incontri interculturali è stato quello di educare i giovani all’alterità attraverso il gioco, evitando imposizioni “dall’alto”, ma sviluppando il pensiero critico che permette di decostruire gli stereotipi. Possiamo dire, quindi, che l’obiettivo specifico “Favorire l’integrazione sociale degli stranieri che vivono a Nardò e l’apertura al mondo di giovani neretini” è stato raggiunto. Tanto lavoro c’è ancora da fare in questo campo, ma la partecipazione e l’assidua presenza di alcuni giovani, stranieri e non, ci fa pensare che siamo sulla buona strada.
Attraverso i corsi di cucina, che ha visto il coinvolgimento diretto degli studenti dell’IISS “Moccia”, e la Biblioteca vivente, è stato “Facilitato l’incontro e lo scambio interculturale tra giovani stranieri e neretini”. Attraverso i racconti dei vari Paesi è stato valorizzato il sapere dei cittadini stranieri ed è stato un arricchimento per la comunità locale. Il cibo, dal canto suo, ha funto da collante e ha permesso di conoscere nuovi modi di intendere le abitudini culinarie e di scoprire nuovi modi di mangiare, di cucinare, di usare le spezie. La disposizione dei tavoli, inoltre, ha permesso lo scambio tra i partecipanti. Tutte le attività sono state rivolte a un pubblico vasto e non esclusivamente alle persone marginalizzate della comunità, per evitare la “ghettizzazione” e favorire lo scambio tra persone diverse.

Le attività del progetto miravano, da una parte, a creare dei legami sociali tra le diverse culture del paese, dall’altra, a valorizzare le competenze presenti all’interno dell’associazione e spenderle in attività sperimentali che hanno permesso di migliorare l’offerta economica.
“Cene del mondo” e “Il mese delle lingue del mondo” sono state una sorta di attività-vetrina in quanto hanno permesso a chi ha collaborato di aumentare le opportunità lavorative anche al di fuori dell’associazione. Due cuochi, infatti, sono stati contattati per cucinare durante un matrimonio e un’insegnante ha avviato dei corsi privati della propria lingua madre.
Una delle attività di educazione all’interculturalità, “L’aperitivo impertinente” è stata svolta in collaborazione con l’associazione Verde Salis, vincitrice del secondo progetto Mettici le mani presso La Saletta. In questo modo, abbiamo potuto unire il pubblico.
La concomitanza di più progetti in uno stesso L.U., ha incuriosito i partecipanti di Opem, sia stranieri che neretini, agli eventi delle altre associazioni, infatti, alcuni di loro hanno preso parte alle loro attività.
La vicinanza de La Saletta alla zona 167 ha permesso l’incontro tra stranieri e gli abitanti del posto che, precedentemente avevano espresso intolleranza nei confronti dei cittadini stranieri. Alcuni studenti del corso di italiano, infatti, hanno spesso frequentato il bar della zona in attesa delle lezioni. Una lezione, inoltre, è stata svolta nel suddetto bar, con lo scopo, da parte del titolare, di sensibilizzare all’interculturalità i suoi clienti.
Lo svolgimento delle cene nel periodo primaverile-estivo ha favorito la partecipazione di alcuni braccianti che vivono presso la masseria Boncuri durante il periodo della raccolta. In questo modo sono “usciti dal ghetto” per affacciarsi alla comunità locale e avviare a piccoli passi un percorso di scambio e di inclusione che, per alcuni di loro, è continuato oltre il progetto. Per altri, invece, è stato purtroppo interrotto, in quanto sono ripartiti presso altre destinazioni.

 

UTENZA DELLO SPAZIO

Lezione Italiano
Numero di utenti: 36
Fonte di rilevazione: modulo di iscrizione alla scuola

Cene e biblioteca vivente
Numero di utenti: 320
Fonte di rilevazione: prenotazioni e sbigliettamento per la cena
Il mese delle lingue
Numero di utenti: 53
Fonte di rilevazione: registro di registrazione per gli studenti
Attività di strada (dibattito e mostra)
Numero di utenti: 100
Fonte di rilevazione: Osservazione
Attività di ECS
Numero di utenti: 80 (4 gruppi da 20 persone)
Fonte di rilevazione: Osservazione e conteggio per la facilitazione del attività.


Progetto OPEM
Numero di utenti: 589
Fonte di rilevazione: diverse

 

RISORSE UMANE COINVOLTE NEL PROGETTO

a) Prestazioni lavorative a titolo oneroso:
- Risorse umane già attive: n° 0;
- Nuove risorse umane attivate: n° 11;
- Numero totale delle risorse umane impiegate: 11
Sul totale delle prestazioni lavorative, quante sono a titolo:
> continuativo (contratti a tempo indeterminato, determinato etc.): n° 2;
> episodico (contratti occasionali, prestazione d'opera etc): n°9.
b) Prestazioni volontarie:
- Volontari già coinvolti: n° 20;
- Nuovi volontari coinvolti: n° 10;
- Numero totale dei volontari: 30.

 

FOLLOW UP E SOSTENIBILITA'

Il progetto “Ogni paese è mondo” fa parte di un processo di professionalizzazione dell’associazione attraverso diverse assi di lavoro: l’agricoltura sociale, l’educazione all’interculturalità, la promozione della mobilità internazionale e degli scambi interculturali, l’integrazione degli stranieri.
A partire dell’esperienza del progetto intendiamo formalizzare una scuola d’Italiano per stranieri, riconosciuta sia degli stranieri che delle autorità competenti. Il CPIA dovrebbe riconoscere a breve i nostri lezioni e permettere ai studenti di valorizzare loro impegno di maniera officiale. La scuola diventerà regolare grazie al contributo di alcuni studenti e di fondi pubblici (in collaborazione con l’OIM).
I corsi di lingue straniere saranno riproposti l’anno prossimo. Alcuni docenti hanno già iniziato dei lezioni privati grazie allo spinto del “mese delle lingue”.
Alcune delle attività di educazione all’interculturalità sperimentate durante il progetto, sono state riproposte durante degli incontri con i ragazzi delle scuole e verranno rielaborate e migliorate durante i futuri progetti, uno di questi Voci Migranti che verrà svolto in collaborazione con l’associazione Africa ’70 inizierà ad Aprile 2018. Le attività di strada e di lezione di cucina saranno sviluppato in cooperazione con l’associazione Officine Cittadine a partire da Settembre 2018 con il progetto “Nel verso giusto?” finanziato dal bando “Partenariato per la cooperazione” della Regione Puglia.
La biblioteca vivente è stata ri-organizzata durante l’evento “Essere E-migrante” con il comune di Guagnano dal 21 al 24 marzo (Settimana contro il razzismo). L’associazione è stata pagata per organizzare questo evento e speriamo procedere con altre comune.

Le cene etniche sono stati le uniche attività che sono state generative. Oltre alle 4 cene del progetto, due cuochi della Tunisia e del Marocco sono stati invitati dopo la cena a cucinare per un matrimonio.
L’esperienza delle cene e della Biblioteca vivente ha permesso all’associazione di creare un nuovo “modello” di scambi interculturali sul territorio che ha fatto eco tra i vari Comuni limitrofi. Un Comune, infatti, ci ha contattato per riproporre lo stesso tipo di attività. Questo interesse ha dimostrato che grazie all’esperienza acquisita dallo staff personale e di collaboratori, Diritti a Sud, potrà riproporre lo stesso tipo di evento in più luoghi.
Le nostre attività di educazione all’interculturalità hanno anche inspirato il progetto Europeo “The Long Way to Europe” portato dal comune di Tiggiano in collaborazione con Diritti A Sud. I dibattiti di strada saranno organizzati nel 2018 in 9 altri paesi europei. In febbraio 2018 abbiamo per esempio animato il dibattito in piazza a Cluj in Romania. Le altre attività “Giocare con la migrazione” saranno riproposte durante il progetto “Voce Migrante” e i corsi di cucina durante il progetto “Nel verso giusto?”.
Queste attività non hanno generato subito un reddito per l’associazione ma hanno permesso di farci conoscere e creare nuove opportunità e partnership.

Letto 1503 volte Ultima modifica il Lunedì, 09 Aprile 2018 09:44