È sold-out il Laboratorio di costruzione di una stampante 3D organizzato e promosso dall’Associazione Bee Culture a Maglie. Poche ore dopo il lancio dell’evento su facebook, è arrivato l’annuncio del “tutto esaurito”, a ennesima riprova dell’enorme interesse nei confronti di una tecnologia, quella della stampa 3D, che sempre più entra a far parte del quotidiano e di molte applicazioni.
Si terranno il 13 e il 14 aprile i due pomeriggi di teoria e pratica a cura di How/art. Due moduli di 4 ore: il primo sulla progettazione, l’assemblaggio e il test della stampante, il secondo sui software necessari al funzionamento. In particolare l’attenzione sarà rivolta ai software open source disponibili sul mercato, perché l’orientamento del laboratorio è alla condivisione delle conoscenze e alla messa in rete dei saperi. Le applicazioni della stampa 3D non conoscono ormai limiti. I settori che beneficiano della tecnica vanno dalla gioielleria alla sanità, dall’idraulica all’infanzia. Anche il settore dell’edilizia ha subito un impatto positivo in tutto il mondo, sia in termini di riduzioni di costi che sulle performance di costruzione antisismica.
“Realizzare un corso gratuito di stampa 3D sarebbe già stato un bel risultato”, commentano dall’Associazione Bee Culture, “ma proporre la formazione su come una stampante 3D si possa costruire in modalità open source è una scommessa davvero grande, perché significa dare a tutti la possibilità di interessarsi al futuro in un modo nuovo, fatto di tecnica e cooperazione”.
How/art infatti è una società composta da giovani cooperative pugliesi attive nel campo dell’innovazione:
- PAZLAB, cooperativa che si occupa di comunicazione, design e innovazione;
- REHARDWEARING, cooperativa che si occupa di trashware e opensource;
- ADDLAB, cooperativa che si occupa di stampa e prototipazione 3D;
- OFFICINA 080, cooperativa composta da makers.
Quello dei makers, ovvero degli artigiani digitali del futuro, è ormai un vero e proprio movimento, che ogni anno riunisce migliaia di persone alla Maker Faire di Roma, o all’European Maker Week. Nascono ovunque FabLab e scuole di opensource (ovviamente) di makers.
Anche nel Salento, evidentemente, non se ne può più fare a meno.