“Ammessa Denuncia” è una testata giornalistica che punta al miglioramento della vita cittadina attraverso la segnalazione di deficit strutturali, carenze tra i servizi offerti dalla e alla città e/o malfunzionamento degli stessi. L’intento è quello di fare da ponte tra le esigenze dei cittadini e le Istituzioni, ponendo le basi di una politica di gestione ragionata e più attenta alle categorie svantaggiate.
Molto spesso il diffuso malcontento dei cittadini nei confronti della Pubblica Amministrazione è alimentato dalla sensazione di inutilità degli interventi effettuati a miglioria del contesto urbano e, conseguentemente, di spreco di denaro pubblico a scapito delle reali esigenze della città. Una situazione che, se da una parte evidenzia una non sufficiente conoscenza del territorio e delle sue problematiche da parte degli stessi amministratori, dall’altra pone l’accento sulle difficoltà riscontrate dal cittadino nell’individuare il canale verso cui rivolgere le proprie osservazioni e/o reclami. In tale contesto si inserisce “Ammessa Denuncia” che, pensata in una formula interattiva, consente ai cittadini di comunicare disagi di ogni tipo: da problematiche legate alle barriere architettoniche all’impossibilità di contattare un ufficio pubblico; da contesti di inquinamento ambientale a situazioni di pericolo per la viabilità; da inutili lungaggini burocratiche a fenomeni di malcostume; ma anche ingiustizie sociali, discriminazioni, truffe e raggiri. Ogni utente può inviare le sue segnalazioni, anche in anonimato, mediante l’apposita sezione del sito, mediante messaggio privato sulla pagina Facebook di Ammessa Denuncia o utilizzando il tradizionale contatto telefonico.
Settimanalmente, “Ammessa Denuncia” provvede a comunicare le segnalazioni pervenute agli enti di competenza e ne monitora il processo risolutivo. Inoltre, per rendere il nostro operato alla portata di tutti, bimestralmente, pubblichiamo una sintesi in formato cartaceo che viene distribuita gratuitamente presso le sedi universitarie, le sedi municipali, stazione e altri punti nevralgici della provincia di Lecce.
Quanto al contesto di riferimento, per il primo anno, le attività del giornale hanno interessato l’ambito territoriale di Lecce che, oltre al capoluogo salentino, comprende i Comuni di Arnesano, Cavallino, Lequile, Lizzanello, Monteroni di Lecce, San Cesario di Lecce, San Donato di Lecce, San Pietro in Lama e Surbo. Tuttavia, l’auspicio del nostro team è quello di espandere il raggio di azione creando una serie di sub redazioni nelle province di Lecce, Brindisi e Taranto dal momento che, già nel corso dei primi mesi di attività, segnalazioni giunte da territori esterni all’ambito territoriale da noi preso in esame, hanno reso necessario apportare una modifica al sito con l’aggiunta di una sezione dedicata.
Grazie alla crescente collaborazione dei Comuni interessati dal progetto, in questo primo anno sono state registrate oltre 800 segnalazioni, di cui il 24% hanno avuto risoluzione. Si tratta, prevalentemente, di disagi e situazioni problematiche connesse al degrado urbano, abbandono indiscriminato di rifiuti e barriere architettoniche. Una percentuale più che soddisfacente che ha reso questo primo esperimento di giornalismo partecipativo un vero e proprio servizio alla città, pronto a crescere con il supporto di tutti.
Il progetto è stato realizzato grazie all’apporto di due risorse umane interne e sei collaboratori esterni. Tra questi ultimi, di particolare importanza è stato l’impegno dei video-maker che hanno realizzato video informativi e mini-inchieste su questioni segnalate dai nostri lettori. A giudicare dal numero di visualizzazioni, maggior risalto hanno avuto i video sulle seguenti tematiche: siti oggetto di abbandono rifiuti, emergenza colonie feline di Lecce, pensiline fantasma alla fermata dei bus, ma anche barriere architettoniche, parcheggiatori abusivi e la spinosa questione dei commercianti irregolari.
A riscuotere discreto successo tra i lettori anche le indagini sociologiche sulle cosiddette “vie della prostituzione” a Lecce, le spiagge salentine inaccessibili ai soggetti con difficoltà motorie, la vita dei rom in città e il sondaggio relativo ai dettagli a cui prestare attenzione per riconoscere le banconote false.
Tutto questo è stato realizzato non solo allo scopo di informare ma anche – e soprattutto – rendere un servizio ai cittadini e promuovere l’idea che, alle volte, per risolvere un problema legato alla città è sufficiente cercare un dialogo con l’Amministrazione Comunale. Ma, ovviamente, il nostro impegno non si ferma qui. Abbiamo voluto dar vita a questo progetto nella speranza di poter fare di Ammessa Denuncia il nostro unico impiego lavorativo. Purtroppo, in ambito editoriale è difficile riuscire ad affrontare con le sole proprie forze le spese di grafica e stampa soprattutto se, come previsto in fase di stesura del progetto, si intende coprire di anno in anno una fetta di territorio sempre più ampio. Per questa ragione a gennaio 2015 abbiamo provveduto ad eliminare alcune spese che nel corso dello scorso anno si sono rivelate non indispensabili, in primis l'affitto di una sede operativa.
Stiamo, inoltre, progettando iniziative ed eventuali eventi collaterali che possano contribuire ad una raccolta fondi a sostegno delle attività svolte dal giornale. A tal proposito, a differenza di quanto finora fatto mediante l’Associazione senza scopo di lucro (forma giuridica ritenuta più idonea al momento della costituzione), stiamo valutando un piccolo cambiamento che ci consentirebbe di poter vendere le pubblicità sul giornale e riuscire, in tal modo, a coprire i costi di stampa anche per questo nostro secondo anno di attività. Oltre agli spazi sul cartaceo, crediamo molto nell'importanza di banner da inserire nella homepage del sito come forma pubblicitaria, e soprattutto nelle potenzialità dei buoni sconto, strumento che intendiamo incentivare in quanto doppiamente utile: per gli esercenti, che possono valutare l'effettivo riscontro del coupon, e per i lettori, per i quali rappresenta un utile servizio. Infine, date le capacità progettuali di un membro del gruppo, non escludiamo la partecipazione a nuovi bandi di finanziamento eventualmente erogati dalla Regione Puglia o altri enti privati e pubblici.