Ri-Lab

INFO SUL PROGETTO
Categoria: Laboratori urbani Forma giuridica: Associazione Progetto finanziato: Laboratori Urbani Mettici le mani Indirizzo: Via Roma, 6, 74018 Palagianello Taranto, Italia Città: Palagianello Provincia: Taranto Facebook: Vai alla pagina facebook Tags: Architettura e designArte e cultura
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Premessa
L'associazione con il progetto denominato “Ri-Lab”, ha creato un laboratorio di eco-design e riuso, all'interno del "Laboratorio Urbano - The Factory" dal nome "Officina Collettiva".
Lo scopo del laboratorio è quello di sensibilizzare i giovani, sul tema ecologico e sui concetti di riciclo e riutilizzo dei materiali in chiave artistica. Il progetto prevede due attività fondamentali il primo dedicato al design sostenibile da utilizzare per arredi urbani ed arredi per la sfera privata. L'altro modulo dedicato alla rigenerazione urbana. L'ultima fase consiste nell'allestimento della mostra evento "Visioni Collettive - Differenzi(ARTE)".
Progetto
L'idea progettuale “RI-LAB” nasce dalla volontà di essere cittadini attivi, mettendosi a servizio della comunità.
Soggetti attivi che "in modo disinteressato" vanno oltre il diritto di proprietà per prendersi cura di beni che son di tutti, sviluppando il diritto di comunità attorno al concetto di Eco-Design miscelato con l' EcoArt.
In primis lo staff impiegato all'interno, farà ritornare il LU “The factory” come spazio ideale per i giovani,
diventando punto di riferimento, di lavoro, di scambio e di ricreatività, migliorando la fruibilità alla cittadinanza, soprattutto ai giovani contemporanei, trascurati per lungo tempo; ampliando i giorni e gli orari di apertura, mantenendo una presenza costante giornaliera. Un laboratorio di idee svincolato dalle convinzioni del tempo, che abbia uno sguardo sulle tradizioni dei vecchi mestieri artigianali, ma che punti alla avanguardia e all'innovazione, in un sistema di aggregazione e cooperazione.
Il progetto “Ri-Lab”, oltre ad avere una parte laboratoriale suddivisa in moduli, ha anche la necessità di creare ed avere uno spazio ideale per eventi ed iniziative. Che dia la possibilità a tutti gli operatori sociali del territorio, oltre al nostro Circolo RebelArci, di poterne usufruire e di variare le iniziative e gli eventi, che abbiano uno sfondo socioculturale.
La parte Laboratoriale denominata “Officina Collettiva” divisa per moduli, è rivolta:
• Modulo aperto; ai giovani, che frequentando il laboratorio, possano cogliere
l'opportunità di acquisire conoscenze professionalizzanti, interagire e scambiare
idee, creando comunità e valorizzandone le capacità latenti.
• Modulo scuola; agli studenti, dell'indirizzo grafico-pubblicitario dell' “Issis G.M.
Sforza”, che con la collaborazione dei docenti potranno affiancare alla didattica,
la manualità e la creativit¢ di artisti e di altre realtà consolidate.
Soggetto di questo percorso di lavoro è il rifiuto, ovvero il prodotto dilagante nella nostra
società dei consumi, sia esso declinabile in “iper”e “post”.
"Rifiuti", un oceano di cose e materie, che ogni secondo perdono, in modo più o meno giustificabile, il
loro valore d'uso, diventando “spazzatura”. Da ricchezza si trasformano in un grande costo in termini di
aggressione al nostro habitat, alla nostra economia, al grado di sostenibilità fra sviluppo ed equilibrio
ecologico.
“Ri-Lab” è un progetto:
• Ecologico, con basso impatto ambientale;
• Originale, nella forma organizzativa e creativa;
• Artistico, cercando, con la ricerca artistica, la bellezza intrinseca che risiede in ogni materiale;
• Socio-culturale, con rilevanza sociale e culturale in termini di partecipazione attiva dei nuovi giovani con una nuova visione della cosa pubblica;
• Intelligente e innovativo, considera lo scarto o avanzo di svariate attività umane come materiale da riutilizzare, andando controcorrente con la società dei consumi e quindi fondato sul desiderio di ridare vita ai materiali che quotidianamente diventano rifiuti secondo il Waste Recycling;
• Auto-sostenibile, dovuta alla vendita di arredi interni ed esterni per soggetti privati;
Utilizzando esclusivamente materiali recuperati, l'idea è di creare oggetti e componenti d’arredo originali e funzionali alla comunit¢, oggetti d'arte dotati di una propria bellezza, nati da scarti di materia usata, da oggetti buttati, pronti per una seconda vita.
I materiali che verranno utilizzati dovranno essere:
• riutilizzabili;
• biodegradabili;
• riciclabili;
• non tossici.
La filosofia di fondo è estendere la vita del prodotto, rendendolo:
• smontabile;
• riparabile;
• durevole.
Finalità.
Il progetto vuole offrire alle nuove generazioni uno stimolo a confrontarsi, partendo dall’utilizzo di
materiali di scarto per creare oggetti d’uso ed artistici. Da utilizzare per arredi urbani ed arredi
per la sfera privata. Ed in seguito allestire e riqualificare spazi urbani abbandonati.
E da lì...a riflettere sulla nostra civiltà dei consumi, pensando a nuovi stili di vita intelligenti, creativi ed
innovativi.
"Parlare attraverso l’arte" per individuare il lato bello ed utile di un rifiuto o di uno spazio abbandonato a
se stesso: è una sfida che coinvolge la nostra società, che da distruttiva può imparare a diventare di nuovo
costruttiva.
Punto di partenza per questa larga riflessione, attraverso la manualità e creatività, è il laboratorio
Officina Collettiva. Uno spazio ideale per una attenta riflessione, progettazione, riqualificazione,
rigenerazione e reinvenzione artistica di alcuni rifiuti e di spazi urbani.
In questo senso lo sviluppo di processi creativi e innovativi, ispirati dalla logica della sussidiarietà
orizzontale, sperimenteranno forme di governance, in due attività fondamentali del progetto “Ri-Lab” :
• la produzione di beni pubblici in eco-design ed eco-art;
• la rigenerazione urbana, con il supporto di “LAN_laboratorio architetture naturali”.
In pi il progetto mira alla creazione di nuove opportunit
¢ lavorative date dalla creazioni
di arredi in eco-design per la sfera privata.
L' eco-design è ambientalmente, socialmente e, non ultimo, eticamente corretto, dando delle soluzioni
innovative urbane a basso costo con semplici buone pratiche socio-culturali.
Il governo, con il decreto legislativo 16 febbraio 2011, n.15, ha recepito la nuova direttiva europea
“sull’eco-design”, (la Direttiva 2009/125/CE) che contiene disposizioni sull’immissione nel mercato dei
prodotti connessi al consumo di energia, per ridurne l’impatto ambientale e aumentarne l’efficienza
energetica. Come già in passato aveva assorbito le direttive sul packaging e su altri prodotti di comparti
importanti del made in Italy.
Il mercato dell’abitare sostenibile è sicuramente in forte espansione, lo dimostrano gli esempi del circuito
Best Up del salone del Mobile di Milano, appena concluso.
I giovani designer con l’ auto-produzione investono sempre di pi nel mercato dell’ecodesign.
Indicando l'importanza della selezione qualitativa e quantitativa delle materie e delle cose che
utilizziamo, dando la possibilità di prolungare la loro vita tramite la loro riparazione e reinvenzione, la
necessità di riciclare, rigenerare materie (es. legno,alluminio, vetro, carta) tramite il processo di
selezione e successivo trattamento dei rifiuti.
Citando Ezio Manzini: “preferisco parlare di design per la sostenibilità. Tutte le discipline
del design possono partecipare attivamente allo sviluppo di adeguate soluzioni che si
orientano verso la sostenibilità. Oggetti che si rifiutano di morire e che tramite lo sguardo dell'arte
ritrovano identità e funzione.
In questo scenario di primaria importanza costruire format comunicativi, fabule che siano in grado di
sottolineare - soprattutto ai pi giovani - quanto siano significativi ed incisivi i comportamenti individuali
nella gestione quotidiana del nostro rapporto conl'ambiente.
La parte dell'insegnamento è fondamentale e deve essere modificata, partendo dalla sua forma, ormai
non più sostenibile con i bisogni e le vite delle nuove generazioni. Iniziando a considerare tutti i giovani
come una vera e propria risorsa da risvegliare ma soprattutto da mettere in moto. Questo perchè i giovani
da sempre sono fonte di innovazione e sperimentazione.
Il cambiamento deve avvenire in molte fasi dell' educare.
Partendo dalla sua formula, trasformandola da una impostazione di livello gerarchico piramidale dove c'│
l'insegnante, che gestisce le conoscenze e spiega ad una classe, ad un modello molto pi aperto
considerando ogni giovane alunno una possibile risorsa cio鐔par un individuo pensante che può apportare
interventi e nuovi metodi. Inoltre usare la metodologia della rete (network), attraverso la rete i ragazzi
potranno formarsi in veri 鐔par propri Hub centrali che innescano legami tra pari. In questo processo le
regole da seguire diventeranno degli strumenti da adoperare non pi imposizioni.
Come atto conclusivo dell'intero progetto “Ri-Lab”, la mostra D'arte e musica "Visioni Collettive",
sottotitolata per questa prima edizione "DifferenziARTE", pensata per poter offrire alle nuove generazioni
uno stimolo a confrontarsi con l’utilizzo di materiali di scarto per creare oggetti d’uso e artistici.
Da qui riflettere sulla nostra civiltà dei consumi, pensando a nuovi stili di vita intelligenti e creativi.
La mostra è stata concepita non solo come un percorso ideale, ma anche come un percorso reale che
dovrà guidare il visitatore verso la bellezza della natura, rigogliosa e verdeggiante della nostra gravina.
Infatti, la mostra itinerante inizier¢ nel laboratorio Urbano The Factory che in questa occasione, assolver¢
a due funzioni: spazio espositivo e luogo di accoglienza per il visitatore. Quest'ultimo trover¢ materiale
cartaceo con il percorso da seguire. La mostra si snoder¢ in un percorso nella cittadina che toccherà il
Castello, fino a via Antico Santuario, un sentiero a ridosso della gravina con case grotte suggestive dove le
opere troveranno “alloggio”.
Obiettivi
L’obbiettivo dell’Associazione con il progetto Ri- Lab è di instillare nelle giovani
generazioni i concetti di creativit¢ e ambiente e che │ possibile costruire nuovi modelli di sviluppo
attraverso un futuro sostenibile con l'arte e il design. Inoltre si vuole rendere lo spazio del laboratorio
urbano “The Factory” un luogo di condivisione e riflessione della comunità soprattutto sull'arte e le buone
pratiche di sostenibilit¢.
Partendo da un’analisi del territorio e delle forze operanti su di esso appare subito chiaro che le azioni
finora adottate, sono risultate poco efficaci e lungimiranti, poco incisivi nel territorio e nel suo tessuto
sociale. E’ da questa consapevolezza che vogliamo partire presentando il nostro progetto, il cui scopo è
quello di rendere il Laboratorio, un polo dinamico artistico-culturale che supporti progetti di crescita nella
pianificazione territoriale, attuando sistemi culturali e nuovi modelli sociali, tali da dare: nuovi e più ampi
respiri alle opportunità di sviluppo presenti sul territorio.
Ampliando gli spazi dedicati alla creatività ed esaltando le doti potenziali e le caratteristiche di ogni
individuo.
Lo spirito che anima il nostro Circolo “RebelArci” │ quello di sviluppare l'arte del riuso attraverso
pratiche laboratoriali e percorsi didattici che coinvolgono i ragazzi del nostro territorio.
Siamo convinti, che tale sviluppo, debba passare attraverso la parola “sostenibilità", non come uno slogan
svuotato dal suo contenuto ma tracciando i significati originali.
Il tema del “rispetto” della natura, cos↓ come dell’uso di materiali, o dell’introduzione di
soluzioni che possano essere in armonia con la realt¢ │ una sfida che i progettisti di domani devono
affrontare con un approccio al progetto nella sua globalit¢, capace di dominare il particolare perch←
inserito in un disegno, in un pensiero unitario.
Nello specifico s’intende:
1. Massimizzare l’ utilizzo di materie prime naturali reperibili in loco (we are native to our place).
2. Restituire un nuovo valore agli oggetti della vita quotidiana ;
3. Coinvolgere i nuovi giovani nella trasformazione dell’ecosistema puntando a valorizzare le risorse latenti, agevolare le conoscenze tra pari e creare una piattaforma per una rete con altre realt¢ della nostra regione.
4. Promuovere nei confronti delle giovani generazioni una maggiore e pipar consapevole conoscenza del concetto di riciclo, riuso e sostenibilità ambientale;
5. Promuovere i giovani artisti, e le loro migliori espressioni creative;
6. Aprire nuovi orizzonti professionali per i giovani grazie all’opportunità di lavorare
ed esporre in ambienti cittadini ricchi di visibilità;
7. liberare il potenziale estetico insito in ciascun materiale.
8. Produrre immagini, decorazioni e composizioni in modo personale;
9. Costruire il senso estetico personale mediante l’uso di strumenti differenziati;
10. Comprendere ed eseguire semplici sequenze di operazioni, procedure e tecniche artigianali;
11. Attraverso varie tecniche saper eseguire una rielaborazione grafica pittorica e plastica;
12. Sensibilizzazione verso la natura e beni collettivi;
13. Nozioni di riqualificazione urbana;
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